Bridget Fonda, figlia di Peter e nipote di Henry (nonno) di Jane (zia), erede bellissima di una delle famiglie di attori più famose e potenti di Hollywood, che a fama, bellezza e successo ha preferito anonimato e famiglia e se ne è fregata di ingrassare e invecchiare come una persona qualunque. Che all’estetica e alla forma fisica first of all promossa dalla celebre zia, guru dell’ aerobica negli anni ’80, una che a 87 anni ne dimostra 30 di meno, tanto per capire, ha scelto la strada opposta. Dimostrando come a Hollywood, accanto alle varie Jennifer Lopez, Demi Moore, Nicole Kidman, che sembrano aver fatto un patto col diavolo e la chirurgia estetica c’è anche chi sceglie la strada opposta. Pazza? Ingrata per così tanta fortuna buttata al vento? Forse semplicemente vera anticonformista ad Hollywood e felice della sua scelta. Lei lo ripete spesso: “Troppo bello essere una persona comune”.

Bridget, classe 1964, nepo baby per eccellenza di Hollywood quando ancora il termine non era così di moda, cresciuta a pane e showbiz. Bridget che appena impara a camminare calca già i red carpet insieme a papà e zia, che a soli 5 anni prende parte al film cult di una intera generazione, accanto al padre: Easy Ryder. Bridget che si fa notare ventenne, nel 1988, nel film teen Shag (Le ragazze vogliono solo divertirsi); che raggiunge la notorietà con Scandal nel 1989, che appare nel Padrino parte III di Coppola nel 1990 per poi diventare attrice simbolo di una intera generazione (quella grunge) nel 1992, accanto a Matt Dillon, con Singles – L’amore è un gioco. A nemmeno 30 anni Bridget ha tutto: fama, bellezza, ricchezza.

Seguono tre grandi successi: Nome in codice Nina (remake americano di Nikita), Piccolo Budda, Può succedere anche a te e Miss Magic. L’ultimo film degno di nota è Jackie Brown di Tarantino nel 1997. Nei 4 anni successivi interpreta qualche film di poca importanza per poi dire: basta, mi fermo, mi dedico alla famiglia e ai figli. Lasciando tutti di stucco, perché Bridget è ancora giovane, è bellissima, in fondo di figlio ne ha uno solo (Oliver, oggi ventenne), che succede?

Succede che lei decide che di Hollywood ne ha piene le tasche. Comprensibile forse per una bambina cresciuta tra set e grandi star. Smette di recitare e scompare: dai film ma anche dai red carpet, dagli eventi, dallo showbiz. E quando negli anni seguenti viene paparazzata nella sua vita di tutti i giorni, visibilmente ingrassata e sfiorita, i commenti si sprecano. Ma lei continua nella sua vita invisibile ai media, indifferente agli hater, e col tempo anche loro perdono attenzione e gusto ad accanirsi.

Bridget scompare dallo star system, sceglie la vita normale. E non si ostina a inseguire un ideale di eterna giovinezza come tante colleghe ancora in pista. Ci dà un taglio netto. L’ultima talentuosa erede dei Fonda, alle luci dorate dello spettacolo ha scelto quelle ben più soffuse di casa. Un giorno, forse, scriverà un libro e spiegherà perché abbia scelto di buttare al vento (secondo il pubblico) tanta fortuna e talento. Svelandoci come probabilmente si senta più felice e realizzata adesso, in famiglia, nell’anonimato, a fare grigliate con gli amici e abbuffarsi di gelato sul divano davanti alla tv, come e quando vuole, piuttosto che doversi preoccupare di non prendere un etto o una ruga in vista del prossimo red carpet, o del telefono del manager che non squilla più.

In fondo, è anche bello che ciascuno possa scegliere a propria strada per la felicità. Chi non l’ha potuto o saputo fare, spesso, è finito triturato dagli ingranaggi implacabili dello star system. Hollywood ne he seppelliti tanti. Bridget, magari, ha realizzato che sarebbe stata una di questi e se ne è tirata fuori in tempo.