Angelina Jolie alle donne vittime di violenza: “Cercate alleati”

L’appello di Angelina Jolie alle donne vittime di violenza e a chi può aiutarle è uno stimolo a fare di più.

Ci sono donne per cui l’avvicinarsi delle festività natalizie non genera allegria, ma paura. Donne alle quali il pensiero di trovarsi da sole con il proprio uomo toglie il respiro. Sono le vittime di violenza e abusi, quelle che nel silenzio delle loro case e nell’indifferenza di chi sta loro accanto temono quotidianamente per la loro vita.

A loro è dedicato il toccante intervento che Angelina Jolie ha fatto in occasione del 2nd International Conference on Action with Women and Peace in Seoul, in cui si rivolge direttamente ai governi affinché agiscano con provvedimenti seri, duraturi ed efficaci a proposito della gender equality, la parità di genere. Un tema sul quale “siamo ancora secoli indietro”.

“La verità è che la vita di una donna non è valutata alla stessa stregua di quella di un uomo, e questo è vero più di quanto siamo disposti ad ammettere. Le violenze sessuali sono una manifestazione di questa realtà”, ha detto l’attrice.

Una verità amara, un dato di fatto, che spinge l’attrice e attivista a puntare il dito contro governi e leader che manifestano il loro impegno “fino a un certo punto”. Cioè finché il tema della discriminazione (e della violenza contro le donne) non sia in conflitto con affari economici o interessi politici. Ed è per questo che, secondo la star, siamo ancora così indietro, che le violenze sono cresciute esponenzialmente durante la pandemia e che il numero di persone che si trovano a fronteggiare conflitti e persecuzioni (di cui la metà sono donne e bambini) sono raddoppiate in dieci anni.

Non prendiamo abbastanza sul serio ovunque e allo stesso modo le violenze domestiche o basate sul genere. E spesso sottovalutiamo il trauma e la sofferenza che vengono inflitte ai bambini che sono testimoni di queste violenze nelle loro case”, ha dichiarato Angelina Jolie, che di figli ne ha sei, in una recente intervista ad Harper’s Bazaar.

È una questione di mentalità, si dice spesso. Ma la mentalità si cambia. Con le azioni, con i buoni esempi, con l’educazione, con la cultura. E soprattutto, con la consapevolezza. Dei governanti, che possono e devono fare di più. Delle singole persone, che devono essere più attente al prossimo. Delle stesse vittime, che devono costruirsi una rete di supporto, per poter sfuggire ai loro carnefici.

“Parlate con qualcuno. Cercate di trovare degli alleati, qualcuno da contattare in casi di emergenza. Per esempio, potete concordare una parola in codice con un amico o un membro della famiglia, che gli faccia capire che siete in pericolo”, suggerisce l’attrice. Che però va oltre: “Cominciate a costruirvi contatti e acquisire conoscenze. È triste da dire, ma non potete dare per scontato che tutti gli amici e i familiari vorranno credervi o supportarvi”.

È in queste parole che si riassume la drammaticità di una condizione, quella delle donne che sono vittime due volte, della violenza subita e dell’indifferenza di chi sta loro intorno, di chi dovrebbe proteggerle, difenderle e che spesso, invece, si volta dall’altra parte o finge di non vedere.

E a volte è proprio questa dinamica che innesca nelle vittime la sensazione di meritarsi quello che stanno subendo, di essere responsabili in qualche modo della loro condizione. Perché quando ci si ritrova da sole, si fa fatica a estraniarsi, a ragionare in modo lucido, a capire cosa stia realmente accadendo. Ed è un meccanismo che entra in funzione più spesso di quanto crediamo, anche per donne che da fuori vediamo forti e integerrime.

Tutte possono e devono chiedere aiuto a qualcuno. “Spesso sarà un estraneo ad aiutarvi. O altre vittime, gruppi di supporto, gruppi di fede. Solo voi sapere davvero quanto siete in pericolo e finché non trovate supporto al di fuori, vi sentirete sole”, dice Jolie, che recentemente ha perso una battaglia importante nella causa con Brad Pitt.

Dall’altra parte, come dovrebbe comportarsi chi scopre che un’amica, una collega o una persona di famiglia è vittima di abusi?

“Cercate di stare vicino alle persone che vi sembrano vulnerabili. Fate sapere loro che siete presenti. Cercate di studiare. Andate a vedere cosa sono gli abusi e la violenza domestica. Imparare come un trauma del genere può colpire la salute e avere conseguenze soprattutto sui bambini. Prendete sul serio questi argomenti”, risponde la star.

Ed è qui che si torna all’inizio. All’educazione, alla cultura. Perché la violenza di genere, le violenze domestiche non sono argomenti aleatori o distanti. Sono più vicini e reali di quanto pensiamo. Dobbiamo saperlo. Dobbiamo essere pronti. E dobbiamo sentirci coinvolti. Tutti.