La villa di campagna di Agatha Christie, arroccata sulla riva del Dart nel Devon, è un gioiello sospeso fra i boschi e il tempo. Immersa in un grande giardino all’inglese che scende dolcemente verso l’acqua, questa dimora georgiana trasuda un fascino d’altri tempi. L’intero edificio sembra ancora ambientato negli anni Cinquanta. Qui la “Regina del Crimine” trascorreva estati felici tra picnic, giochi da giardino e lunghe ore trascorse a leggere i suoi romanzi. Un’atmosfera così fiabesca che la stessa Christie chiamò Greenway “the loveliest place in the world” .
Indice
Greenway, la villa sul fiume che incantò Agatha Christie
La storia della villa affonda le sue radici nella campagna inglese del Settecento. Fu ristrutturata alla fine del Settecento dall’imprenditore Harris Roope con muri intonacati in stile georgiano , ma divenne celebre solo quando, nel 1938, Agatha Christie e il marito Max Mallowan la riscoprirono.
Agatha Christie ne rimase subito incantata: descrisse la casa bianca sul fiume come “la dimora ideale, il sogno di una vita”. Ordinò perciò di eliminare ogni aggiunta vittoriana superflua (la sala da biliardo fu rimossa perché “non sembrava a posto”) restituendo alla villa il suo elegante aspetto originario. Greenway rimase così per lei un rifugio privato e familiare per decenni, carico di ricordi.
Dentro la dimora georgiana della Regina del Crimine
All’interno di Greenway ogni stanza è piena di tesori e ricordi. Mobili originali convivono con una collezione eclettica di souvenir di famiglia : porcellane inglesi ed esotiche, scatole Tunbridge, tappeti orientali e persino maschere africane acquistate nei viaggi archeologici con il marito.
Tavoli, vetrinette e librerie traboccano di libri antichi, argenti, strumenti da scrittura in malachite e curiosità di ogni genere .
Tra i pezzi più affascinanti spicca la cassapanca madreperlata importata dalla Siria, che la scrittrice definì “come un mobile uscito da un paese delle fate”.
Arredi preziosi e collezioni curiose nella casa di Christie
A Greenway niente è mai scontato. Durante la Seconda Guerra Mondiale la casa ospitò un distaccamento di marinai americani. Nella biblioteca un giovane ufficiale, il tenente Marshall Lee, dipinse un lungo affresco che racconta le imprese della sua flottiglia nell’Atlantico.
Agatha Christie, rientrata a Natale, decise di conservarlo perché “faceva parte della storia della casa”.
Vita privata e momenti felici a Greenway
Negli anni più sereni la vita scorreva invece fra giochi e letture: i coniugi passavano le giornate a croquet e “clock golf” sul prato, mentre amici e parenti preparavano tè e torte.
Poi tutti si radunavano nel salotto per ascoltare Agatha Christie leggere ad alta voce il suo ultimo romanzo in anteprima, impegnati a indovinare il colpevole del mistero. Il registro degli ospiti testimonia anni di estati spensierate e accoglienti natali in famiglia, ma precisa anche che la scrittrice non scriveva mai durante il soggiorno a Greenway: quel luogo era dedicato al puro relax .
Dal boathouse al salotto: i luoghi dei misteri di Agatha
Ancora oggi la villa risplende al calar del sole, specchiandosi nelle tranquille acque del Dart. Perfino la piccola casa dei natanti in fondo al giardino pare carica di segreti: è infatti lo stesso boathouse in cui l’ispettore Poirot scoprì un cadavere in Dead Man’s Folly, aggiungendo un’ultima sfumatura di mistero alla serenità del luogo.