Michelle Hunziker non delude: nonostante il calo di ascolti della prima puntata della terza edizione di Michelle Impossible, la conduttrice non ne risente affatto e mette insieme un One Woman Show degno di questo nome. Con tanti amici e amiche insieme a lei, ovviamente. “Seconda puntata, tutti carichi”. E, in effetti, la puntata inizia con un gigante della musica italiana, ovvero Renato Zero. Dopo il medley, la Hunziker e Zero hanno duettato in Amico. E poco dopo la conduttrice ha avuto un momento di forte commozione.
Michelle Impossible, la commozione di Michelle Hunziker e il medley di Renato Zero
Di strada ne ha fatta, Michelle Hunziker, conduttrice che oggi riesce a reggere il palco più difficile di tutti: un One Woman Show, dove è lei a orchestrare ogni aspetto e dettaglio. E si sente: il risultato è uno show leggero, dove la Hunziker non si prende mai troppo sul serio. Prova ne è che, dopo il medley, l’intervista e il duetto con Renato Zero, si è lasciata andare a un piccolo momento di commozione interrotto poi da Katia Follesa, che è un po’ corsa in suo aiuto.
Perché, per chi è già affermato, non è comunque facile avere l’opportunità di intervistare un gigante come Zero, che ha catturato il pubblico sin da subito con un medley pazzesco dei suoi successi, tra cui Mi Vendo, Il triangolo no e Resisti. A consolarla, però, è arrivata proprio Katia Follesa, con uno sketch niente male, dove è stato citato persino Alessandro Carollo, attuale compagno della Hunziker. “Io non sono zitella”. E la Follesa in risposta: “L’osteopata non conta. Ale, ti salutiamo”.
L’intervista a Renato Zero
L’inizio della seconda puntata di Michelle Impossible è “col botto”, come si suol dire. Dopo il medley di Zero, c’è stato anche spazio per un’intervista toccante. L’intervista della Hunziker non risparmia nulla: torna indietro nel tempo, in un resoconto intimo della vita dell’artista. Che ha detto di essere stato salvato da un frate. “Io ero piccolissimo, ma ricordo che cominciai ad apprezzare la luce del giorno, la strada, la vita, i colori, perché quando si è piccoli e si cresce per i primi mesi in ospedale, quell’odore di disinfettante e quella voglia di dimostrare agli altri di esserci, non ti abbandonerà mai”.
Negli anni Zero ha poi scelto di sfidare il giudizio e il pregiudizio altrui. “Prova a metterti nei miei panni, in quegli anni, andare in giro come andavo io era un po’ la guerra. A quattordici anni ho conosciuto Zero che era un ragazzo come me, magro come me, che aveva i miei stessi connotati, e soprattutto la mia stessa voglia di apparire, di vedere il mondo e di viverlo come il teatro in cui voleva recitare la leggerezza della vita, e così abbiamo deciso di fare team e di combattere insieme”. Nonostante gli anni, ben più maliziosi di oggi, la famiglia lo ha sostenuto. “Il trucco, i costumi, facevo tutto da me, ero un matto”. Dopo l’intervista e il duetto, la Hunziker ha ceduto alla commozione: “Mi ha fatto emozionare, che due mar*ni”.