Sarabanda, l’Uomo Gatto attacca Enrico Papi: “Mi ha mancato di rispetto”

L'Uomo Gatto non tornerà a Sarabanda. Il suo duro attacco a Enrico Papi svela i retroscena

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Luca Incoronato

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Non è tutto rose e fiori in casa Sarabanda. Spazio anche per qualche polemica. Nulla che giunga dai concorrenti Vip della nuova edizione condotta da Enrico Papi, sia chiaro. Il grido polemico ha come autore Gabriele Sbattella. Un nome che dirà poco a fan non sfegatati del gioco musicale. Decisamente più noto infatti è il suo nome d’arte, Uomo Gatto.

Sarabanda, il giudizio dell’Uomo Gatto

Sembra sia stata infinita la storia tra l’Uomo Gatto e Sarabanda. Una certa generazione, infatti, lo ricorda quasi come sempre presente in quello studio. Il concorrente è invece rimasto in carica come campione tra il 2002 e il 2003 e, a dire il vero, non ha un ottimo ricordo di quel periodo.

Ha guardato la nuova versione del gioco musicale, che ha promosso con riserva. In termini di voti non è andato oltre il sei:

“Quello che ho visto non mi è dispiaciuto. È tornato un classico dei giochi a premi di Mediaset. Molto bello lo studio e più colorato e allegro. Bravi i concorrenti. Ho visto che hanno fatto più di due milioni di telespettatori, ma sarà la curiosità della prima puntata o no?”.

In seguito ha poi lanciato qualche frecciatina, sottolineando il leggero calo dopo l’esordio, ma non è la cosa più dura e importante che ha detto nei suoi video social. Ha infatti escluso categoricamente un suo ritorno, salvo in un caso remoto.

L’Uomo Gatto contro Enrico Papi

I fan continuano a chiedergli se tornerà a concorrere nello studio di Sarabanda. Magari per una sfida speciale contro altri ex campioni. Gabriele però non ne vuole proprio sapere. Oggi ha 54 anni, si è sposato e di quella fase della sua vita ha un pessimo ricordo.

Si è scagliato contro Enrico Papi e la sua squadra di autori, rei d’aver sfruttato la sua immagine per creare un personaggio da ridicolizzare, così da fare audience. Tanti i video di lui ancora disponibili online e tutti evidenziano un fatto indiscutibile, a suo dire: “Mi hanno preso per quello che non ero. Avete visto come mi hanno trattato. Giochi dove io dovevo essere messo alla berlina e loro dovevano uscirne vincenti. In nome dell’audience queste cose non si fanno. Non mi risulta che Getty Scotti e Gabriele Corsi abbiano fatto cose del genere. Mi rispettavano”.

Ecco cosa critica aspramente a Enrico Papi e agli autori di Sarabanda, la totale mancanza di rispetto nei suoi riguardi. A un’eventuale chiamata da parte della produzione, dunque, risponderebbe di no. Poi ci pensa un attimo e decide di correggere il tiro. Nel caso in cui dovessero davvero insistere, alzerebbe la cifra il più possibile. Un ingaggio oneroso per farsi rispettare: “Le cose belle costano”.