Che Festival di Sanremo sarebbe senza una buona dose di polemiche? Polemiche che in fondo alimentano e spingono la gara, consapevolmente e non, anche se quest’anno, visti i record d’ascolti, se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. Ma le polemiche, si sa, vivono di vita propria, nessuno può farci niente. L’ultima, in ordine di tempo, ha toccato da vicino l’eterno ragazzo della musica italiana, alias Gianni Morandi, classificato terzo (e con merito) in Riviera, per aver “bleffato” durante la serata delle cover, esibendosi su brani suoi e giocando anche il jolly del superospite a sorpresa, ossia Jovanotti.
Questo però, in termini di regolamento, non sarebbe potuto accadere, in primis perché il duetto tra i due era stato confermato solo poche ore prima, nel corso dello stesso venerdì, mentre la comunicazione era prevista per tutti entro il 24 gennaio. Di rimando, il sospetto che lo zampino del buon Lorenzo abbia contribuito al podio finale ha alimentato non poco il malumore di Donatella Rettore, che si è sfogata duramente (e amaramente) sull’accaduto.
Donatella Rettore, lo sfogo post Sanremo 2022
La polemica su Gianni Morandi e Jovanotti, alimentata da alcuni giornalisti, e rispedita al mittente da Amadeus nella penultima conferenza stampa di Sanremo 2022, non si è ancora placata del tutto. Anzi, a metterci il carico da novanta ha contribuito pure Donatella Rettore, che era in gara con Ditonellapiaga, all’anagrafe Margherita Carducci. La Rettore, senza tanti giri di parole, ha fatto sapere che la Rai ha bocciato la sua proposta di duettare sulle note di una sua hit Kamikaze Rock n’Roll Suicide.
“Mi hanno detto che quella canzone non faceva parte della storia del Festival. Ma se è per questo non ne facevano parte neppure Penso positivo, Ragazzo fortunato di Jovanotti e What A Feelin’ di Irene Cara, cantata da Elisa. E poi mi hanno detto che non potevo cantare canzoni che appartenevano al mio repertorio”, ha spiegato a Il Messaggero.
Eppure Morandi la sua l’ha cantata eccome. La leonessa, che ha sorpreso con una Chimica ipnotica sul palco dell’Ariston, in poche parole è convinta che si siano fatte delle nette differenze. “Sì, è così. E poi c’è da dire che io non sono un’istituzione come Morandi e Jovanotti”.
Alla fine Donatella, in coppia con Ditonellapiaga, ha cantato Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli. “Non c’è stato niente da fare. Mi hanno detto che era una canzone più divertente. Evidentemente Rai Uno doveva promuovere il film su Caterina Caselli”(Una vita, cento vite, ndr), ha detto, con una vena di polemica.
La polemica sulla serata delle cover e la replica di Amadeus
Il malumore della Rettore era già emerso a una manciata di ore dalla finale, tanto che Amadeus, incalzato dalle domande dei giornalisti, durante la conferenza stampa di mezzogiorno, aveva così rilanciato: “Ogni cantante è libero di interpretare le canzoni che desidera nella serata della cover. Sarei stato lo stesso felice di vedere ad esempio Iva Zanicchi o Massimo Ranieri cantare i brani che che fanno parte della loro carriera. Anche altri artisti nel passato hanno portato canzoni proprie, il regolamento non lo vieta”.
La versione della Rettore però non combacia affatto con le parole del conduttore nonché direttore artistico (già lanciato verso un Ama quater). E c’è di più, Amadeus ha scelto di porre un freno ulteriore alle polemiche: “È vero che Rettore nella serata cover avrebbe voluto fare un medley dei suoi successi; ma non è vero, come ha detto, che sia stato io a dirle ‘no’. Credo che Ditonellapiaga non fosse d’accordo perché voleva fare altre cose: il ‘no’ è partito dall’interno della coppia artistica. Sarei stato felicissimo, non ho mai precluso alcuna possibilità. Donatella Rettore è un’artista forte, di temperamento… ma quel che ha detto non corrisponde al vero“.