Li abbiamo amati, cercati, e abbiamo pianto per loro quando hanno lasciato il ruolo con il quale ci hanno conquistati. Sono i 10 personaggi più amati delle fiction italiane (e non solo) che con il tempo sono entrati a far parte delle nostre vite. Ce n’è per tutti: da L’amica geniale allo scorbutico Dr. Gregory House, che per tutto quello che aveva passato non poteva che entrare nei nostri cuori. Dieci nomi sono davvero pochi, ma abbiamo provato a scegliere quelli che ancora non riusciamo a dimenticare. Siete pronti? Iniziamo!
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Salvo Montalbano de Il Commissario Montalbano (Luca Zingaretti)
L’avventura de Il Commissario Montalbano inizia nel 1992 su Rai2, dove vengono trasmesse le prime quattro stagioni. Il successo della fiction è tale da richiedere un rapido spostamento verso l’Ammiraglia dove ha ottenuto il riscontro che meritava. Qui è andato in onda per oltre 23 anni ed è uno dei prodotti maggiormente apprezzati di Rai1. Il personaggio interpretato da Luca Zingaretti poi, Commissario dell’ideale Vigata, è un burbero dal cuore d’oro.
Impossibile non pronunciare il suo nome senza aggiungere quel sono finale che è diventato iconico. Probabilmente era questa l’idea che Andrea Camilleri aveva in mente quando si è ispirato allo scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán, dal quale prende il nome il suo personaggio letterario. Con lui condivide la passione per il buon cibo e i modi scorbutici, oltre alla cultura e alle relazioni complicate che hanno sempre caratterizzato la sua vita.
Gregory House di Dr. House (Hugh Laurie)
Amato ma non di certo simpatico è il Dr. Gregory House, protagonista della serie eponima nella quale lui cerca disperatamente di isolarsi dal mondo e di evadere dalla sofferenza. È un medico brillante dai modi villani che talvolta concede sprazzi di umanità, senza esporsi troppo perché l’ha vita l’ha già sottoposto a una prova durissima per la quale però nessuno ha colpe.
Il dottore è infatti rimasto zoppo dopo un aneurisma che ha causato l’infarto della gamba. Una condizione che non sopporta, visto anche il grande dolore che gli provoca, e che cerca di soffocare facendo uso di pesanti antidolorifici e che condiziona il suo comportamento con gli altri. Amatissimo fin dalla prima stagione, il suo percorso è un crescendo di emozioni fino alla fuga finale che però ci ha lasciati con l’amaro in bocca.
Carmine Di Salvo di Mare Fuori (Massimiliano Caiazzo)
Mare Fuori è di certo una scommessa vinta per la Rai, che ha puntato su un prodotto completamente nuovo rispetto alla serialità all’italiana, troppo zuccherosa e talvolta lontana dalla realtà. Il nostro preferito è certamente Carmine Di Salvo, cui presta il volto uno straordinario Massimiliano Caiazzo, che da vittima diventa colpevole. La sua situazione è apparentemente senza via di fuga e, O’ Piecoro, non può che essere esasperato dalla vita che sta vivendo.
Una scelta certamente difficile per noi, che abbiamo dovuto decidere per un solo nome in un cast incredibile e che negli anni ha conquistato il pubblico su vari livelli. L’idea di Cristina Farina è praticamente senza sbavature, a cominciare dai personaggi adulti in cui primeggiano Carolina Crescentini e Carmine Recano. A questi si aggiungono Valentina Romani e Nicolas Maupas, mentre il filo conduttore della serie è solo uno: il mare, rifugio sicuro e luogo di libertà che ricorda a tutti loro il peso della condanna ricevuta.
Cristina Young di Grey’s Anatomy (Sandra Oh)
Il personaggio interpretato da Sandra Oh ribalta il concetto di anima gemella, rendendolo più moderno e inclusivo. In Grey’s Anatomy, la persona della tua vita è colei che è capace di starti a fianco, di comprenderti, di rispettarti, di ascoltarti senza che vi siano implicazioni sessuali. Questo è quello che ha fatto Cristina nei confronti di Meredith (Ellen Pompeo), fino alla fine.
Cristina Young non è di certo stata uno zucchero ma in lei ci siamo riconosciute. Nel suo essere caparbia, nelle sue scalate verso il successo fatte di sacrifici e di studio, nel suo essere così brillante e talvolta spregiudicata. Il suo personaggio avrebbe dovuto fare da contraltare a quello di Meredith, più sentimentale, ma con lei ha creato un sodalizio incredibile che è mancato nelle stagioni successive.
Karen Walker di Will & Grace (Megan Mullally)
Ricca, stravagante e con un drink sempre pronto da sorseggiare. Karen Walker è l’assistente di Grace Adler (Debra Messing), nel suo studio Grace Adlen Design, e qui lavora per sfuggire alla gabbia di una vita familiare che non le piace per nulla. Sfugge da ogni responsabilità, compresa quella verso i suoi figli di cui non si prende cura, ed è spietata con la servitù che pretende di avere sempre ai suoi piedi (Rosaaaario?!).
Grazie al lavoro conosce Jack (Sean Hayes), che diventa la sua irresistibile spalla comica, mentre quando si tratta di affiancare le sue amiche sulle più intricate pene d’amore non si tira mai indietro. Da qui, il suo aspetto più tenero: si mostra sensibile e saggia, perdendo parte del suo lato cinico per il quale certamente l’abbiamo amata moltissimo.
Daenerys Targaryen di Game of Thrones (Emilia Clarke)
La Madre dei Draghi è uno dei personaggi più amati e controversi del Trono di Spade. Si è fatta apprezzare moltissimo fino a un certo punto, fino a quando non ha confermato che la genetica non perdona. Insomma, è pazza. Daenerys è assetata di potere come lo era suo padre Aerys II (non a caso era conosciuto come il Re folle), morto per mano di Jaime Lannister (Nikolaj Coster-Waldau) – Lo Sterminatore di Re – che l’aveva ucciso per evitare una strage.
Il personaggio interpretato da Emilia Clarke pare veramente disposto a tutto, perfino a radere al suolo un’intera città pur di affermare il suo diritto all’ascesa al Trono, trovando così la morte alla fine della lama del coltello di Jon Snow (Kit Harington), del quale si era innamorata. Carisma ne aveva da vendere, ma quanto all’essere amata ci sono diverse ipotesi in campo: di certo, chi l’ha capita davvero non ha più potuto dimenticarla.
Raffaella “Lila” Cerullo de L’amica geniale (Ludovica Nasti e Gaia Girace)
Il personaggio di Lila è in crescita ed è per questo che il suo volto è cambiato nel corso delle serie di Saverio Costanzo. L’ultima andata in onda è interpretata da Gaia Girace e, ammettiamolo, ha già lasciato emergere alcuni lati odiosi di un carattere che amiamo moltissimo perché è reale. Il suo personaggio è vero, tanto vero quanto scomodo. È brillante ma fastidiosa e pungente, perfino con Lenù: la sua forza è accentratrice, corrosiva, ma assolutamente indispensabile per guardare il futuro con la giusta consapevolezza.
Nelle prime immagini della quarta stagione la vediamo sfoggiare un pancione rotondo e con grande gioia. L’attrice che la interpreta è però cambiata: Saverio Costanzo, che per Lenù ha puntato sulla sua compagna Alba Rohrwacher, ha deciso di affidare il ruolo più complesso della serie a Irene Maiorino. Luci e ombre si contendono il centro dell’anima di Lila, in una trama scritta con coraggio e che è pronta a riservarci nuove sorprese.
Walter White di Breaking Bad (Bryan Cranston)
Il mansueto professore di chimica del liceo di Albuquerque si trasforma rapidamente in uno spregiudicato “cuoco” di metamfetamine, non appena scopre di essere affetto da un carcinoma polmonare terminale. Da qui, la sua vita cambia. E il suo obiettivo diventa quello di garantire alla sua famiglia un futuro senza preoccupazioni, con tutto il denaro necessario per andare avanti. Quello che era iniziato come un gioco si è trasformato in qualcosa di molto pericoloso quando Walter White ha scoperto di avere potere, tutto quello che non ha mai avuto nella sua vita, e di poter condurre la partita alle sue condizioni perfino con Gus Fring (Giancarlo Esposito), che copre la sua attività criminale con un ristorante di polli fritti che si chiama – in modo assolutamente sinistro – Los Pollos Hermanos.
Si fa chiamare quindi Heisemberg per coprire la sua identità e non si ferma nemmeno quando sarebbe stato il momento. In questo vortice di criminalità finisce anche il suo ex allievo Jessie Pinkman (Aaron Paul), spacciatore squattrinato e poi fragile socio di un’associazione a delinquere più grande di lui. Pinkman perde praticamente tutto, perfino la ragazza che amava, mentre White rappresenta l’altra faccia della natura umana, l’anima nera che esiste inevitabilmente in ognuno di lui. Senza tenebre, dopotutto, non esisterebbe la luce.
Lorelai Gilmore di Una mamma per amica (Lauren Graham)
Di sicuro, è la mamma più cool delle serie tv. E, nonostante il titolo suggerisca qualcosa di molto diverso, ha sempre preso con molta serietà il suo ruolo. Certo, ha allevato una figlia odiosa, ma il loro rapporto intimo con Rory (Alexis Bledel) è qualcosa che ha poco a che fare con l’amicizia. Assolutamente disastrosa quando si tratta di mandare avanti una relazione stabile, Lorelai è in costante combutta con i genitori che l’avrebbero voluta diversa.
Realizza però tutti i suoi sogni e alla fine si sposa, per la seconda volta, con colui che possiamo definire come l’amore della sua vita senza timore di essere smentite. Si tratta chiaramente di Luke Danes (Scott Patterson), il seducente proprietario della tavola calda di Stars Hollow che l’ha praticamente aspettata per tutta la vita. E che pazienza che ha avuto: alla fine, però, aveva ragione lui.
Tokyo de La casa di carta (Úrsula Corberó)
Antipatica, sfuggente, problematica e indirettamente responsabile del fallimento della copertura dopo la rapina alla Zecca di Stato ordita dal Professore (Álvaro Morte). Così, l’organizzazione criminale più amata di Spagna organizza una nuova spedizione per salvare Rio (rapito proprio per una telefonata di Tokyo al suo satellitare) e, stavolta, non si fanno mancare nulla. Decidono infatti di prendere la Banca di Spagna secondo un vecchio piano di Berlino (Pedro Alonso) e Palermo (Rodrigo de la Serna) (il dolore è un usuraio, ricordate?), accettando una serie di condizioni suicide che portano, tra le tante, anche alla sua morte.
Un personaggio amatissimo e con un ruolo centrale nella serie – ne è infatti la voce narrante – per la quale si poteva pensare a una fine diversa. E invece, è stata crivellata di colpi prima di essere consacrata alla storia: quale fine migliore per Tokyo? Di certo, il Professore avrebbe sperato in qualcosa di diverso, dato che a pagare per tutti è stato lui.