È morto Alessandro D’Alatri, da “Il Commissario Ricciardi” alla vita privata: tutto sul regista

Il mondo del cinema italiano piange uno dei registi più amati degli ultimi tempi. A non lasciargli scampo una malattia

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Giorgia Prina

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Ha dato voce ai personaggi di serie tv amatissime. Ci ha fatto appassionare di ogni storia e ogni narrazione difficile che ha trattato. Oggi ci lascia Alessandro D’Alatri, morto ad appena 68 anni. Una perdita per il mondo del cinema e per i fan di un uomo essere umano “dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura”, come lo scrive sui social Alessandro Gassman, dicendogli addio. Una carriera incredibile e una vita privata riservata: scopriamo tutto sul talentuoso artista prematuramente scomparso.

Addio ad Alessandro D’Alatri: una malattia è la causa della morte

È morto per malattia il regista Alessandro D’Alatri. Non sono noti i dettagli, ma quel che è certo è che si tratta di una sparizione inaspettata, che coglie di sorpresa chi, come noi, si era appassionato dei suoi lavori.

D’Alatri ha posto la sua firma su molti film, da Senza pelle con Kim Rossi Stuart a Americano Rosso a La Febbre, fiction tv come I bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi e Il Professore, ma anche videoclip musicali e tantissimi spot pubblicitari. Aveva vinto nel 1991 il David di Donatello come miglior resista esordiente per Americano Rosso.

Alessandro D'Alatri, regista di "Il Commissario Ricciardi"
Fonte: IPA
Alessandro D’Alatri, regista di “Il Commissario Ricciardi”

Tra i primi a salutarlo sui social è stato l’attore Alessandro Gassmann: “È partito per un altro viaggio il mio amico regista, sceneggiatore, ma soprattutto essere umano dolce, generoso, pieno di talento, uomo di cultura. Grazie per l’opportunità di averti conosciuto. A chi lo amava un abbraccio”.

Ma non è l’unico. A seguirlo anche molti altri attori, colleghi registi e protagonisti del mondo dello spettacolo, che, indubbiamente, perde una voce importante e profonda.

La carriera di Alessandro D’Alatri: la passione e il talento

Nato a Roma, il 24 febbraio 1955, D’Alatri non ha solo diretto. La sua carriera è iniziata come giovanissimo attore recitando in teatro al cinema e in televisione con personaggi del calibro di Visconti, Strehler e De Sica . Solo successivamente iniziò a coltivare il suo talento di regista nel mondo della pubblicità diventando di numerosissime pellicole.  Sono infatti centinaia gli spot pubblicitari che ha prodotto, portandolo ad ottenere grandi riconoscimenti nazionali e internazionali.  Il suo debutto sul grande schermo risale soltanto al 1991, quando esce il film Americano Rosso, grazie al quale vinse subito il David di Donatello e il Ciak d’Oro come miglior film esordio.

Nel 1994 a Cannes, poi nella categoria ‘Un certain regard’, dominò con il suo Senza pelle – Nastro d’argento e David di Donatello per la miglior sceneggiatura – interpretato da Kim Rossi Stuart, che il regista chiamerà per recitare anche in I giardini dell’Eden, del 1998 e presentato alla Mostra del cinema di Venezia e vincitore del premio ‘Sergio Trasatti’. Cosa assolutamente poco nota è che D’Alatri ha diretto anche un film in lingua inglese, Bravo Randy, 1997.

Ma i riconoscimenti non finiscono qui: nel 2000 vinse il Leone d’Argento al Festival della Pubblicità di Cannes per lo spot della Posta Prioritaria. Nel 2002 realizzò il film Caso mai scritto con la sceneggiatrice Anna Pavignano e interpretato da Fabio Volo. Nel 2004 firmò poi La febbre.

Non solo “Il Commissario Ricciardi”

Negli anni 2019-2020 gira la serie Il commissario Ricciardi tratta dai romanzi di Maurizio de Giovanni con notevole successo di ascolti, critica e pubblico. La serie vince il prime time di serata e il Bubino d’oro come miglior fiction dell’anno. Protagonista delle vicende narrate è Luigi Alfredo Ricciardi, interpretato da Lino Guanciale, commissario di polizia nella Napoli degli anni trenta. La prima stagione è stata trasmessa in prima visione e in prima serata su Rai 1 dal 25 gennaio al 1º marzo 2021, la seconda, non più diretta da D’Alatri, dal 6 al 21 marzo 2023. Qualche stagione fa parlando di Ricciardi aveva raccontato il privilegio di portare in tv le pagine di Maurizio de Giovanni e la città di Napoli: “Il rapporto tra la vita e la morte è celebrato ogni giorno, ovunque vedi ‘le capuzzelle’: i teschi li vediamo all’ingresso delle chiese, il napoletano vede il rapporto con la morte non solo con il dolore, ma per l’esorcizzarla. Napoli nella storia di Ricciardi ha un peso specifico che gli è stato dato da anni di storia”.

Il Commissario Ricciardi è però solo uno dei grandi successi sul piccolo schermo del regista. Negli ultimi anni si era dedicato molto alla fiction tv Rai firmando progetti di grandissimo successo come I bastardi di Pizzofalcone, e Un professore.

Vita privata: chi è Christiane Horedt, l’ex moglie di D’Alatri

Alessandro D’Alatri ha sempre tenuto un’aura di riserbo sulla propria vita privata. Ciononostante è noto alla cronaca rosa che l’ex moglie era Christiane Horedt, un’addestratrice di cani di origine tedesca. I due sono stati sposati per 26 anni e hanno avuto due figlie, Federica e Carolina. I due genitori, a quanto pare, si sarebbero lasciati pacificamente: “Anniversario. Celebriamo i nostri 26 anni di matrimonio con un regalo: ci siamo felicemente separati”, scrisse il regista sui social.

I due, da sempre molto riservati, non hanno svelato i motivi della loro decisione. A proposito delle sue due figlie, Federica e Carolina, Alessandro D’Alatri ha confessato: “Fosse stato per me, avrei fatto un allevamento. Però un figlio costa come una Ferrari, sin dal giorno in cui nasce. Se è difficile per me, che guadagno bene, figuriamoci per un impiegato o un maestro che non arrivano a 2000 euro al mese”.