“La tata” compie 30 anni: tutte le differenze tra la serie italiane e l’originale

Il primo episodio de “La tata” veniva trasmesso esattamente 30 anni fa, ma era molto diverso dall’originale

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Era il 3 novembre 1993 quando, il canale televisivo americano CBS mandò in onda il primo episodio di A Nanny named Fran, che in Italia sarebbe diventato, più semplicemente, La Tata. Una delle sitcom cult degli Anni ’90, La Tata fu trasmessa dal 1993 al 1999, per sei stagioni e 146 episodi in totale.

Divertente, dissacrante e coloratissima, La Tata accolse ospiti di fama mondiale come Pamela Anderson, Elton John, Hugh Grant, Celine Dion e Whoopi Goldberg. Eppure, nella versione originale, la procace bambinaia interpretata (e ideata) da Fran Descher non era italiana. E questa non è l’unica differenza tra la versione che abbiamo visto e quella americana.

Le differenze tra La Tata italiana e The Nanny

Quello de La Tata fu uno degli adattamenti più sostanziali e meglio riusciti della storia della televisione. I produttori scelsero di stravolgere nomi, origini e legami parentali dei personaggi per renderli più vicini e comprensibili agli spettatori dei diversi paesi del mondo. Molti considerano i cambiamenti effettuati un azzardo ma, col senno di poi, possono considerarsi una mossa decisamente vincente.

Le origini italiane di Francesca

Il nome originale de La Tata era Fran, da Fran Descher l’attrice che la interpretò (oggi a capo della protesta degli attori di Hollywood). In italiano Fran si trasformò nel popolare Francesca, con tanto di cognome tipicamente laziale: Cacace. Una frizzante 29enne nata nella Ciociaria, a Frosinone e trasferitasi a New York a 18 anni. La Fran originale, invece, a New York ci è nata e cresciuta ma le sue origini sono ebree.

La scelta di dare alla protagonista origini italiane è dovuta alla volontà di rendere la protagonista più “riconoscibile” dagli spettatori del Bel Paese. E se è una ciociara è per ben assorbire quel look appariscente e la personalità frizzante che, per tradizione, appartengono alle donne laziali, come Sophia Loren nel film de La Ciociara, appunto.

E se la Francesca Ciociara regge, nel corso della serie si trovano, tuttavia, parecchie discrepanze. Ad esempio, le cerimonie di famiglia con gli indumenti e i rituali tipicamente ebrei (tra tutti, la rottura dei bicchieri durante il rito nuziale). O quell’episodio in cui Francesca racconta di una notte trascorsa in un kibbutz con un ex fidanzato.

Genitori o zii?

Nella serie italiana, Francesca si trasferisce a New York già adulta, trovando ospitalità a casa degli zii Assunta Iannantuono e Antonio Cacace. Nella serie originale, invece, gli zii sono i genitori di Fran e si chiamano Sylvi e Morty. Mentre la mitica zia Yetta è, nella versione primaria, la bisnonna (l’unica a mantenere inalterato il nome). Di conseguenza, la cugina Nadia che compare in un solo episodio sarebbe in realtà Nadine, sorella della tata.

Anche i personaggi secondari, che si vedono solo per qualche episodio, sono stati tutti italianizzati. Il ricco pretendente di Francesca da Julius medico ebreo diventa Giulio, medico italiano. La svampita migliore amica Val si trasforma in Lalla Torello e lo zio Mannie è Zio Mario.

Umorismo all’italiana

Anche numerose battute sono state modificate per adattarsi alla cultura popolare italiana. Così, una volta Francesca Cacace racconta di “aver perso i pantaloni alla Standa” e di avere una zia che “si è presentata come ballerina al Teatro della Scala”. Anche le canzoncine cantate dalla famiglia, da tradizionali brani ebrei, si trasformano in classici della musica italiana, come la mitica scena in cui il mancato matrimonio tra Francesca e Mr Sheperd ha come colonna sonora Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli.