Jo Squillo conduce la finale di “Miss Italia”. Ma non è ora di andare avanti?

Jo Squillo è la conduttrice di "Miss Italia". Ma i concorsi di bellezza hanno ancora un senso nel 2023?

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Siamo nel 2023, e la domanda che facciamo oggi ai nostri lettori è: Miss Italia ha ancora un senso? La conduzione dell’ottantaquattresima edizione di Miss Italia è stata affidata a Jo Squillo, da sempre nota per le sue posizioni femministe. Ad oggi, è la terza donna a prendere le redini della finale da sola: prima di lei, solamente Simona Ventura e Milly Carlucci.

Jo Squillo alla conduzione di Miss Italia 2023

Dopo 13 anni, Miss Italia sta per tornare a Salsomaggiore Terme, che ha ospitato il concorso di bellezza per ben 41 anni. E la conduzione è andata a una delle paladine del femminismo, ovvero Jo Squillo. In giuria, invece, presenti Giulia Salemi, Giuseppe Cruciani e Hoara Borselli. L’appuntamento per la finalissima è fissato per sabato 11 novembre alle ore 17. Sono 40 le finaliste di questa edizione.

“Essere a Salsomaggiore è come tornare a casa“, ha detto la patron, Patrizia Mirigliani. “Erano anni che desideravo questo ritorno e per questo ringrazio il sindaco e tutta l’amministrazione comunale. Nessuna nostalgia, siamo qui con l’entusiasmo di 40 ragazze ben motivate che hanno conquistato un posto importante dopo aver superato decine di selezioni regionali in tutta Italia”. Su Rainews, l’evento è trasmesso in streaming a partire dalle 19.00; l’incoronazione, invece, va in onda su Rainews24. La scelta di dare poco spazio all’evento in chiaro non sorprende nessuno, alla fine.

Perché Miss Italia non va più in onda sulla Rai?

Già per Miss Italia 2022, la Rai ha detto “no” al concorso di bellezza. La Mirigliani non ha nascosto una certa delusione. “Pare perché i valori del concorso non sono più in linea con i valori di oggi… Ma solo l’Italia ha questo preconcetto, che è segno di ignoranza”, ha commentato ad Adnkronos. Ma la verità è un’altra: ormai questo prodotto è finito in una parabola discendente. Un tempo, molte sognavano la possibilità di prendere parte al concorso di bellezza. Ed è un dato di fatto: del resto, ha lanciato tantissime attrici di enorme talento, e tra le partecipanti è impossibile non citare Sophia Loren e Gina Lollobrigida.

Da tempo, poi, Miss Italia non va più in onda sulla Rai. A spiegare i motivi è stata l’allora presidente Anna Maria Tarantola, che voleva una Rai di “qualità, equilibrio, correttezza, no al sensazionalismo, no alla TV del dolore”.

Miss Italia ha ancora un senso?

Negare l’impatto di Miss Italia sui tempi sarebbe un errore. Ma quei tempi, alla fine, sono davvero passati. Tutto si evolve, continuamente; tutto si trasforma. Sì, Miss Italia ha fatto la storia e ha tenuto incollati al piccolo schermo milioni di italiani. Ma il concorso risulta anacronistico con i tempi che stiamo vivendo oggi: è considerato desueto. Polveroso. Antico. Allo stesso tempo, però, sarebbe un errore negare che anche il ruolo delle donne è cambiato negli ultimi decenni.

La grande verità è che nel resto del mondo i concorsi si sono evoluti per mantenere il loro allure: ci hanno provato, almeno. Pensiamo a Mikayla Holmgren, che è stata la prima Miss con la sindrome di down ad essere ammessa a un concorso di bellezza. Un altro grande stacco rispetto al passato è arrivato nel 2018, quando Angela Ponce è stata la prima transgender ammessa a Miss Universo.

Ma possiamo definirle davvero “conquiste”? Basta l’apertura a rinnovare un concorso che di fatto, alla fine, mette al centro di tutto la bellezza della donna? Le donne hanno ancora oggi il bisogno di puntare sull’estetica per diventare famose? Non viviamo più nell’epoca dei concorsi di bellezza.

Di certo, sorprende la conduzione del concorso: da anni Miss Italia è nel mirino delle femministe, e proprio una femminista traghetta le finaliste verso l’incoronazione della più bella d’Italia. Anche al di là delle modifiche, delle nuove regole, ciò non toglie che ci troviamo di fronte a un prodotto che mette la bellezza al di sopra di tutto. Ed è forse ora di andare avanti.