Miss Francia 2024, vince Eve Gilles la prima gara aperta a tattoo e transgender

Eve Gilles è la nuova Miss Francia 2024, il concorso che prova ad aprirsi alla diversità

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista e content editor. Dalla carta al web e ai social racconta di lifestyle, cultura e spettacolo.

Si chiama Eve Gilles, ha vent’anni ed è la nuova Miss Francia 2024. Giovane bellezza proveniente dal nord del Paese che si è distinta – oltre che per il bel sorriso e i modi gentili – per un taglio di capelli unico nella rosa delle 30 finaliste dello storico concorso di bellezza. È il segno di un mondo, quello delle reginette, che prova a rimettersi al passo con i tempi.

Eve Gilles, la miss con il caschetto

La sera di sabato 16 dicembre, nella città di Dijon, in Borgogna, di fronte a un festante pubblico di oltre 5.000 persone, Eve Gilles è stata incoronata Miss Francia 2024. Bellissima, elegante e sorridente, Eve arriva dai dintorni di Dunkirk, nel nord del Paese, studia matematica e ha la passione per numeri e calcoli.

Eve Gilles
Fonte: IPA
La prima Miss Francia con i capelli corti

Eve Gilles è stata decretata la reginetta della diversità, perché la prima Miss Francia della storia ad avere i capelli corti. “Nessuno deve dirti chi essere. – ha dichiarato la reginetta dopo aver ricevuto la fascia – Siamo abituati a bellissime miss con i capelli lunghi, ma io ho scelto un look androgino con i capelli corti. Ogni donna è diversa, siamo tutte uniche”.

Il tentativo di stare al passo con i tempi

Fa sorridere pensare che possa essere un taglio di capelli – tra l’altro l’attualmente molto alla moda caschetto – a rendere diversa una donna perfettamente aderente agli odierni canoni estetici. Accettiamola come il primo tentativo di adattarsi ai tempi che corrono del tradizionalista mondo dei concorsi di bellezza. Miss Francia, da questo punto di vista, è più avanti di altri.

Nel 2021, l’organizzazione femminista Osez le féminisme aveva portato l’organizzazione del concorso di fronte al tribunale del Lavoro nazionale con l’accusa di essere sessista e discriminatorio, dunque contrario al diritto del lavoro. Le accuse riguardavano i rigidi criteri estetici e anagrafi necessari per essere ammesse tra le concorrenti.

L’associazione femminista è infine uscita sconfitta dalla diatriba legale e, nello specifico, è necessario essere alte almeno 1,70 per partecipare a Miss France. Se l’altezza resta un rigido vincolo, il concorso nato nel 1920 con il nome La plus belle femme de France, negli ultimi anni ha smussato molto i propri standard. Dallo scorso anno sono ammesse le donne di qualsiasi età (purché maggiorenni), tatuate e sposate.

Seppur la conquista più grande resti quella, annunciata dalla presidente della Société Miss France, Alexia Laroche-Joubert, di ammettere le donne transessuali al concorso: “è necessario solo che l’identità civile delle candidate sia femminile, come sancito nel regolamento”. Resta tuttavia la controversa questione della chirurgia plastica. Di norma, non sono ammesse concorrenti sottopostosi a interventi di chirurgia estetica se non dovuti a gravi incidenti, ma la chirurgia estetica è una pratica comune e spesso nella necessaria nel processo di transizione.

L’Italia resta indietro

Decisamente meno avanguardistica Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia, che proprio quest’anno ha affermato che le concorrenti saranno accettate “solo se nate donne”. La dichiarazione ha – a buon ragione – suscitato sdegno e polemiche, senza tuttavia ottenere alcun risultato. Le discriminazioni, d’altronde, non sono che uno dei numerosi segnali che fanno apparire i concorsi di bellezza come riti anacronistici e da molti punti di vista contrari alla nuova mentalità femminista o, in ogni caso, ai valori di parità di genere vivi nella società odierna.