Io Canto Family, pagelle della quarta serata: zio Franco leggenda (10), Ermal Meta essenziale (6.5)

A Io Canto Family le storie battono la gara: tra la dolcezza di Quirino e la simpatia di zio Franco, la serata vola tra musica e verità

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

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La quarta serata di Io Canto Family conferma il suo marchio: un varietà che non pretende di cambiare il mondo, ma lo tiene sveglio. Michelle Hunziker domina la scena con leggerezza svizzera. In giuria, Noemi e Patty Pravo: una voce che sa graffiare e un mito che non ha bisogno di alzare il tono. Anche se forse vanno fin troppo d’accordo.

Sul palco, Ermal Meta, Serena Brancale, Sal Da Vinci e Giusy Ferreri tengono le redini del gioco. Ma il bello arriva sempre da chi non deve dimostrare niente, padri, madri, figli, e qualche parente fuori copione che trasforma l’imprevisto in spettacolo. E per qualche istante, Io Canto Family si scrolla di dosso le luci da talent e diventa palco vero, un palco di festa.

Sal Da Vinci, eleganza e standing ovation. Voto: 8,5

In completo color melanzana, Sal Da Vinci arriva e non puoi non riconoscerlo. Porta Napoli senza cliché, con una finezza che smonta ogni pregiudizio su questa meravigliosa città.

Insieme ad Andrea e al padre Fabio canta Se telefonando, e il pubblico si alza come spinto da un riflesso. Poi molla la battuta perfetta: “La musica è qualcosa di alto, di immenso”.

Sal da Vinci è un artista che sa esattamente dove colpire. Tiene ritmo e intensità con mano ferma, e quando esce di scena resta nell’aria, come una nota che non vuole morire.

Serena Brancale, non si può non commentare. Voto: 9

Forse deve ancora nascere l’hater di Serena Brancale, e se sui social c’è qualcuno che la critica sta sicuramente scherzando. E ormai detta il ritmo di Io Canto Family. Quando sale sul palco con Alice e papà Gianvito per Superstition di Stevie Wonder, il programma cambia pelle: diventa un live club in prima serata. Balli, sorrisi, battute su zio Franco, che tra l’altro è poi anche apparso.

Poi entrano Azzurra e mamma Tiziana con Anima e core, e l’atmosfera si capovolge. L’energia si stringe, si fa privata, quasi silenziosa. Nessuna scena madre, niente zucchero inutile, ma qualcosa che trasforma lo studio in qualcosa che somiglia a un battito condiviso. Serena Brancale ci vive dentro, alla canzone.

Zio Franco: voto 10, leggenda vivente.

Non canta, comanda e ti obbliga a suonare i piatti. Dalla tranquilla Mottola al trono della tv del mercoledì sera, è lui il protagonista che nessuno aveva previsto, e che ora nessuno può più ignorare. Nato come spalla nel racconto di Gianvito, si prende la scena da fuoriclasse.

Arriva con una gag, perché Gianvito sbaglia l’attacco; poi lo vede e si commuove. Lui sale, si racconta: 81 anni, primo volo in aereo, la paura vinta con un bicchiere e una battuta da cabaret.

Zio Franco non è più un parente, è un monumento nazionale. Un tesoro popolare da proteggere con una teca e il riconoscimento dell’Unesco.

Papà Quirino, la voce che non ha bisogno di microfono. Voto: 9

Quirino è il papà di Lia, marito di Nicoletta. Ma soprattutto: è un papà che racconta una storia che tocca i cuori di tante persone. Perché Quirino vive la vita di molti papà e Lia vive la vita di moltissime figlie.

Nicoletta e Lia cantano Almeno tu nell’universo, e già lì c’è da tremare. Poi arriva lui, Quirino, e non canta parla. Avrebbe dovuto leggere una lettera, ma le parole sono quelle del cuore. Parla della felicità di vedere una figlia raggiungere i propri sogni e di tutti i sacrifici che fanno per concederle un futuro, perché in Sardegna è difficile e solo chi conosce la sua realtà lo sa bene. Quirino dice solo quello che sente, guardando sua figlia e sua moglie negli occhi. Una dichiarazione d’amore bellissima. E basta questo per alzare il sipario su qualcosa di vero.

Il pubblico applaude, non solo l’uomo, ma un’intera isola. La Sardegna vera, quella senza, fortunatamente, il filtro dello spettacolo informe e a tratti barbaro della movida della Costa Smerada.

Patty e Noemi, giudici? Sì ma no. Voto: 6

Sì è vero, non siamo a Ballando e non è il caso di vedere battibecchi in un programma così puro, ma non è possibile che siano sempre d’accordo su tutto! Sedute fianco a fianco sembrano due divinità egiziane buone che devono pesare il tuo cuore dopo la morte. Patty Pravo, con il suo carisma da regina gentile, fa centro con poche parole:

“In Italia non è facile fare musica così. Ma loro… ci riescono, a modo loro”.

Noemi, invece, si lascia travolgere dalle emozioni e firma la frase della serata:

“Avete trasformato questa canzone in un abbraccio. E l’abbraccio è la vera famiglia”.

È un momento dove la musica non divide (non è Nemici di Maria de Filippi), ma unisce. E loro due, Patty e Noemi, diventano le custodi quasi da kolossal di questo legame. Sono la Lady Isabel dei Cavalieri dello Zodiaco, dei personaggi forse un po’ piatti di un manga.

Ermal Meta: troppo silenzioso, ma essenziale. Voto: 6,5

Canta Lo stadio con Matteo e papà Mario, portando sul palco quella sensibilità che non ha bisogno di mettersi certo al centro dell’attenzione per fare queste pagelle. Anche se avremmo gradito. Si commuove con le parole di Quirino, e commenta:

“A volte la vita ti porta lontano, ma l’amore ti riporta sempre a casa.”

Non ha i fuochi d’artificio degli altri coach, ma meno male che c’è.

I veri 10 e lode in pagella? Le famiglie, ovviamente

Alla fine, Io Canto Family resta quello: un talent dove i veri protagonisti non sono le luci, ma le persone. Quelle che cantano con la voce e piangono con gli occhi, che si raccontano senza trucco e si passano le emozioni come si passerebbe il pane a tavola.