Il finale di stagione de Il Commissario Ricciardi è il più drammatico che si poteva immaginare. All’apice della felicità, una morte inaspettata colpisce Luigi Alfredo gettandolo nella disperazione. Ma c’è un germe di speranza per lui, una nuova vita che lo attende. Per questo non tutto è finito, così come nei romanzi di Maurizio de Giovanni, non tutto si conclude con Il pianto dell’alba.
Il Commissario Ricciardi 3, un successo fino alla fine
Il Commissario Ricciardi 3 si è congedato. L’ultima puntata di stagione è andata in onda lunedì 24 novembre in prima serata su Rai 1. La serie, composta da quattro episodi, è stata tra le più apprezzate dal pubblico. Ognuno di loro è stato un successo negli ascolti. E anche il finale si è confermato come il programma più visto della serata.
D’altro canto, questa fiction è considerata dai telespettatori tra le meglio riuscite e più originali degli ultimi tempi sia per l’ambientazione che per la trama e i suoi protagonisti.
Il Commissario Ricciardi, il finale è una tragedia
La vita del Commissario Ricciardi (Lino Guanciale) è stata da sempre tormentata a causa della tremenda maledizione che lo ha colpito fin da quando era bambino: vedere i fantasmi di chi è morto di morte violenta. La scelta della sua professione era proprio dettata dall’esigenza di aiutare queste anime tormentate.
Ma nella sua esistenza è arrivata Enrica, interpretata da Maria Vera Ratti (leggi la nostra intervista), una giovane donna che con la sua semplicità e determinazione è riuscita a farlo innamorare.
Luigi Alfredo ed Enrica dopo varie prove riescono a coronare il loro amore, sposandosi. Lei è incinta e presto i Commissario avrà un erede. Finalmente la felicità, ma purtroppo non durerà a lungo.
Ricciardi distrutto dal dolore: “Non mi dimenticare”
Mentre Ricciardi indaga sull’omicidio di Manfred del quale è accusata Livia (leggi la nostra intervista a Serena Iansiti), Enrica sta portando avanti la gravidanza. Però, una serie di complicazioni rendono difficile il parto, tanto che viene portata in ospedale dove il dottor Modo (Enrico Ianniello) l’assiste per far nascere la sua bambina.
Ma Enrica non la conoscerà mai. Infatti, dando alla luce Marta, muore. Ma prima di congedarsi per sempre, la sua anima appare al marito pregandolo: “Non mi dimenticare“. Una scena straziante. La reazione di Ricciardi è spaventosa. Il Commissario è distrutto dal dolore e la sua disperazione appare inconsolabile, malgrado tutti i suoi amici e la fidata Nelide (Veronica D’Elia) gli sono vicini.
Il Commissario Ricciardi, i fan in lacrime
La scena finale ha commosso l’Italia intera. Qualcuno scrive su Instagram: “Non perdonerò mai De Giovanni per averci fatto questo 💔”; “Pur sapendo il finale, che commozione! Lino poi è stato bravissimo!”; “Già la vita è dura, poi dobbiamo patire pure per le fiction 😢”. E ancora: “per chi ha letto i libri non è una sorpresa ma è qualcosa di devastante ugualmente. Questa serie mi mancherà ❤️”.
“Nonostante sapessi già il finale da anni, ho pianto tantissimo 😢😢 Non perdonerò mai l’autore per aver scelto questo finale per Enrica e Ricciardi maiiii. Cmq complimenti a tutto il cast per le emozioni che ci avete saputo trasmettere ❤️👏
E poi la domanda delle domande: “Ma non ci sarà la quarta serie? Ovvero Ricciardi 4?“.
Il Commissario Ricciardi, anticipazioni quarta stagione
Ci sarà una quarta serie? Per ora non si hanno notizie ufficiali. Maria Vera Ratti a noi ha detto che ancora non si sa. D’altro canto, le probabilità che ci sia una nuova stagione di Ricciardi sono alte, dato che ci sono altri libri di Maurizio de Giovanni con il Commissario protagonista.
Sappiamo che negli altri romanzi Ricciardi si trova a vivere la guerra e a subire le leggi raziali fasciste, dato che i suoi suoceri hanno origini ebraiche e dunque anche sua figlia è in pericolo.
De Giovanni ha spiegato in un’intervista a Famiglia Cristiana che le vicende di Ricciardi dovevano concludersi con il 12esimo volume, Il pianto dell’alba, “Ma quando nell’estate 2022 sono finito in terapia intensiva, colpito da un infarto, ricoverato d’urgenza, senza contatti con l’esterno, son rimasto a lungo solo con i miei pensieri, cioè con i miei personaggi e Ricciardi, il mio primo, quello cui sono più legato, è venuto a trovarmi e mi ha raccontato nuove storie. Gli ho promesso che se fossi uscito di lì con le mie gambe gli avrei dato di nuovo voce”.
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