Geolier primo in classifica: l’Italia dell’Ariston e dei social in rivolta

Rivolta social e all'Ariston per la vittoria di Geolier nella serata delle cover, ma soprattutto per le chance di trionfo al Festival di Sanremo 2024

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Le critiche fanno parte del Festival di Sanremo. Si può dire che non esista la kermesse dell’Ariston senza polemiche, perché la musica è fatta di interpretazioni e gusti personali. Certo, è fatta anche di interessi e accordi stipulati, ma non è questo è il discorso.

Ciò di cui si parla oggi è il primo posto di Geolier, ancora. Una seconda volta che ha scatenato l’ira di tantissimi, espressa in differenti modi. Il più clamoroso sembra quello del teatro Ariston, che ha fischiato il suo primo posto, ma il vero show è andato in scena in questi giorni sui social.

Scrivendo infatti ci si sente tutelati. Lo si fa in camera, al sicuro, e tutto l’astio viene liberato senza alcun freno, portando la coda della critica a incastrarsi spesso (non sempre) in un misto di pregiudizio, classismo e, come si è soliti dire, regionalismo.

Le classifiche di Sanremo

Partiamo dai numeri, così da capire esattamente cosa sta accadendo al Festival di Sanremo 2024. Nella prima serata hanno votato Sala Stampa e Web, che hanno premiato Loredana Berté con Pazza al primo posto. A seguire Angelina Mango con La noia, Annalisa con Sinceramente, Diodato con Ti muovi e Mahmood con Tuta gold.

Ecco irrompere Geolier nella seconda serata, che ha visto esibirsi però 15 dei 30 artisti in gara. In questo caso, come nella terza serata, si è espresso il voto delle Radio, al fianco del televoto del pubblico. La voce del popolo ha intercettato in parte i giudizi della prima, e così in top 5 sono finiti Berté, Mahmood e Annalisa, con la sorpresa Irama. Tutti dietro al rapper napoletano, che nella terza serata si è trasformato in annunciatore, come gli altri.

L’8 febbraio è stata Angelina Mango a dominare con La noia, lasciandosi dietro Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre e Mr. Rain. Ma cos’è accaduto venerdì 9 febbraio, nella serata delle cover? In questo caso il televoto ha avuto un peso del 34%, mentre il 33% è andato alle Radio e l’altro 33% a Stampa e Web congiunte.

La commovente esibizione di Angelina Mango le è valsa il secondo posto. Sui social in tanti hanno apprezzato/adorato l’estensione vocale di Annalisa messa in evidenza nell’intro di Sweet dreams (Are made of this), al terzo posto, così come è stato esaltato Ghali. Per tanti è lui il “vero vincitore”, tenendo ben conto del messaggio lanciato, del cerchio chiuso con la sua esibizione e dell’emotività di dover ribadire, a nome di tanti, il diritto a essere italiani. A sorpresa quinto posto per Alfa. Il risultato? Pioggia di fischi per Geolier, all’annuncio del primo posto, con l’Ariston tramutatosi in un locale di provincia. Ospiti di ogni età scagliatisi contro un 23enne che, di lì a poco, sarebbe salito sul palco. Il tutto nell’imbarazzo di Amadeus, incapace di gestire la situazione, nel chiaro timore di inimicarsi platea e, probabilmente, la pancia del Paese a casa.

Un napoletano tra gli italiani

I fischi all’Ariston sono la diretta continuazione di una discussione molto accesa in corso sui social. Dal sospetto che a Napoli qualche strategia illegale sia stata messa in atto per far trionfare Geolier, fino ad arrivare al desiderio di bandire un brano in lingua napoletana dalla gara.

Si respira un clima d’odio pesantissimo, che si divide in due fazioni. Da una parte c’è la solita, ovvero quella che non vede il proprio beniamino di turno trionfare. Che si tratti di Angelina Mango, di Annalisa o, al tempo, di Ultimo, il discorso non cambia.

Occorre comprendere però che non si tratta d’altro che di una sfida al televoto, e che Geolier non ha alle spalle unicamente la spinta della sua Campania. Fa sorridere, però, vedere come dinanzi all’impossibilità di accettare tale evidenza, ci sia chi chiede a gran voce che la serata dei duetti diventi qualcosa di separato dal resto della gara. Una sorta di contentino.

Geolier

L’altra fazione è invece quella negazionista, che ritiene il napoletano una non lingua, che non ne accetta il valore culturale e, al tempo stesso, nega la tradizione storica che tale regione porta con sé. La musica napoletana è celebrata nel mondo. Certo, quella classica, ma perché mai la “Napoli di strada”, che grida per essere vista e riconosciuta, dovrebbe restare in un angolo al buio.

Amadeus ha dovuto cedere quest’anno, considerando i numeri di Geolier, dopo averlo rifiutato lo scorso anno. Rifiutata la proposta di cantare Chiagne con Lazza alla serata delle cover del 2023: “Mi hanno detto che un minuto e 15 secondi di napoletano erano troppi. Dovevano ascoltarci anche a Milano, a Bergamo”.

La classifica finale

Ciò che resta, alla fine, è il quadro di un’Italia spaccata, ancora una volta. Tra le crepe, però, si intravedono anche altri temi. Basti pensare ai tanti che ora trasformano la discussione sui social in un confronto tra tifoserie. Anche chi non ha mai ascoltato Geolier, e magari seguito Sanremo, tifa strenuamente per lui al grido di “rivalsa contro il Nord”.

Fischi e urla da una parte e dall’altra, che continuano a rendere impossibili vie di dialogo. Se ciò avviene per un festival, figurarsi su temi ben più importanti. Il Paese mostra così la sua faccia e lo stesso farà nella serata finale. Ma come funzionerà il voto?

Si esprimerà unicamente il televoto, almeno nella prima parte. In molti si aspettano, dunque, una conferma della serata delle cover, bene o male. Sotto quest’aspetto Geolier avrebbe ottime chance di top 3, così come Angelina Mango, Annalisa e Mahmood.

La prima ondata di voti però porterà a una votazione inerente unicamente alle prime tre posizioni. Torneranno così al voto anche Radio e Stampa/Web. Tutto ciò potrebbe modificare le carte in tavola, come accaduto per lo scontro Mahmood-Ultimo. E se Radio e Stampa/Web votassero compatti come in passato? Il risultato di quest’anno per molti è scritto, e quei fischi lo evidenziano, ma il Festival di Sanremo 2024 è ancora tutto da scrivere.