Elodie – The Stadium Show, le pagelle: Nannini esagera (ma comunque 9), qualcosa non torna (5)

San Siro balla senza sosta sul timbro inconfondibile di Elodie: lei convince e fa esplodere lo stadio. Ma qualcosa non torna nel montaggio: qualche taglio di troppo?

Foto di Giorgia Prina

Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

Pubblicato:

Un evento indimenticabile, che celebra dall’inizio alla fine il talento immenso di Elodie. Giochi di luci e di grafiche, cambi di abito repentini e sempre sensuali e accattivanti, ospiti d’eccezione… Questi e molti altri gli ingredienti di Elodie – The Stadium Show, in onda su Canale 5 giovedì 18 settembre. Il concerto, svoltosi a San Siro l’8 giugno, ha fatto ballare i 45mila spettatori presenti e ha portato una meritata ventata di fine estate direttamente nelle case degli italiani, facendoli cantare sulle note delle canzoni che hanno consacrato la cantante al successo. Dalle prime note di Tribale, ai duetti con Gianna Nannini, Gaia e Achille Lauro: uno spettacolo completo e maturo, che ci è piaciuto dall’inizio alla fine. Gli unici dubbi? Qualcosa nel montaggio non convince… Ma lei è una popstar completa, che lascia totalmente a bocca asciutta chi dal concerto si aspettava un flop.

Elodie, se stessa dall’inizio alla fine (10)

Un’artista che non chiede il permesso. Neanche per la sua prima volta a San Siro. Sale sul palco, lo doma, lo rende suo. L’emozione c’è, ma anche tanta carica. Elodie è riuscita a restare se stessa dall’inizio alla fine confezionando uno show ricco di sfumature e messaggi che le stanno addosso come i vestiti attillati che ha indossato. Ha trasformato San Siro in discoteca, in drag show e momento di riflessione, leggera, ma efficace. Piange Elodie sulle note di Vertigine: la voce rotta e la fatica a proseguire. Una commozione sincera dopo un momento intenso su Andromeda, nella quale è appena stata accompagnata da una drag queen, con lei sul palco. Un duetto (anche se a cantare è stata la sola Elodie) che ha portato nello show e ora anche in televisione, le parole di Ambrosia, donna transessuale. Tematiche sulle quali la cantante non ha mai mancato di dire la sua opinione d’amore ed inclusione. “Sento tutto l’amore che mi date, grazie, è veramente tanto per me”, dice con la voce spezzata.

Elodie in concerto a San Siro
IPA
Elodie in concerto a San Siro

Problemi tecnici (egregiamente superati) (8)

Non è raro che durante un concerto ci siano problemi tecnici. Qualche canale che viene chiuso e non riacceso. Quello che più può mettere in crisi un cantante? Non sentirsi in cuffia. La differenza la fa come l’artista riesce a reagire e recuperare. C’è chi prende a calci le rose e devasta il palco (ogni riferimento a Blanco a Sanremo è puramente casuale) e chi invece aspetta la fine della canzone. Canta. Si prende i meritati applausi e poi, prima della successiva in scaletta, chiede ai tecnici di riaprirle le cuffie. Elodie perfetta (anche con l’intonazione).

Nannini esagera, ma comunque splendida (9)

Tra pezzi dance e sonorità soul a porta il rock puro sul palco di San Siro durante il concerto di Elodie è stata Gianna Nannini. Un’anima indomita, che forse, proprio sulle note di America, in cui le due artiste hanno giocato con gli sguardi e la coreografia (e le mani), ha lasciato il testimone alla collega più giovane, consacrandone il successo. Il pubblico si diverte e Nannini non si smentisce, confermandosi estrosa e amante del gioco. Lo dimostra toccando volontariamente un seno di Elodie mentre lei si sta rialzando da terra dopo una parte della coreografia in cui era passata tra le sue gambe. Un siparietto che diverte, mostra la chimica tra le due e fa sentire di casa la sensualità nello stadio.

La “mancanza” di Lauro (5)

Momento attesissimo (e sudatissimo) per i telespettatori che in scaletta avevano visto il nome di Achille Lauro, che sarebbe dovuto comparire sul palco subito dopo Gianna Nannini. Due brani con lui: il duetto su Folle città , riproposto dopo l’apprezzamento a Sanremo e Rolls Royce. Ma l’atteso arrivo non tarda. E tarda molto. Il montaggio proposto da Mediaset decide di inserirlo a fine concerto, mentre sullo schermo passano i titoli di coda. La cosa buona? Lauro non è stato tagliato. La cosa cattiva? La volontà era sicuramente quello di inserire la sua esibizione (fortissima) in expedit, in una posizione privilegiata per “chiudere con il botto”, ma l’effetto forse non è stato quello sperato e molti online se ne sono lamentati.