Il Concertone di Capodanno a Roma si svolgerà senza la presenza di Tony Effe. La sua esclusione non ha mancato di sollevare un polverone mediatico che va oltre la semplice cancellazione di un’esibizione. Dopo le proteste contro i testi del rapper, ritenuti sessisti, misogini e violenti, il Comune di Roma ha deciso di rimuoverlo dalla scaletta dell’evento al Circo Massimo. Una scelta, quella del Sindaco Roberto Gualtieri, che ha scatenato reazioni contrastanti, da chi applaude il provvedimento a chi lo critica come un atto di censura.
Tra i sostenitori più accesi di Tony Effe non possiamo non citare i colleghi Mahmood e Mara Sattei, inizialmente previsti nella lineup del Concerto, che hanno deciso di ritirarsi in segno di solidarietà. Entrambi hanno dichiarato che l’esclusione è ingiustificata e rappresenta un attacco alla libertà artistica. Anche Emma Marrone, che ha collaborato con Tony Effe in Taxi sulla Luna, ha preso le sue difese, definendolo “un bravo ragazzo” e sottolineando che il contenuto dei testi non può essere automaticamente attribuito alla persona che li interpreta.
Perché Tony Effe è stato escluso dal Concertone di Capodanno
Il caso di Tony Effe riaccende un dibattito che non si limita alla sua figura, ma coinvolge l’intero mondo musicale rap e trap, un genere che racconta spesso realtà di strada, tra eccessi, violenza e dinamiche problematiche nei rapporti interpersonali. Ma per alcuni critici, considerare i testi come un incitamento alla violenza o come un riflesso diretto del carattere dell’artista è una semplificazione.
Le polemiche contro Tony Effe sono principalmente legate alla visione delle donne nei suoi testi, spesso subordinate o oggettivate. Un linguaggio che molti considerano inaccettabile, soprattutto in un evento finanziato con fondi pubblici e destinato a un pubblico molto vasto. C’è però chi sostiene che la musica rap e trap debba essere valutata nel suo contesto culturale, come un’espressione artistica che denuncia, esagera e provoca, senza necessariamente rispecchiare il comportamento personale degli artisti.
Il ritiro di Tony Effe e il boomerang mediatico
Il Comune di Roma si è però trovato al centro delle critiche per la gestione del caso. Prima invita un artista a esibirsi, poi si tira indietro di fronte alle proteste, mostrando una mancanza di attenzione nella selezione iniziale. Questa decisione, se da un lato è stata apprezzata da chi considera inopportuna la presenza di Tony Effe in un evento pubblico, dall’altro ha attirato accuse di incoerenza e censura.
Paradossalmente, l’esclusione e il clamore mediatico hanno probabilmente dato a Rapisarda una visibilità ancora maggiore. Le sue canzoni, criticate per i messaggi controversi, rischiano di diventare ancora più popolari grazie all’attenzione generata dal caso. Una situazione che solleva interrogativi sul ruolo delle istituzioni culturali nel promuovere un messaggio educativo attraverso la musica, piuttosto che amplificare la popolarità di artisti considerati come divisivi.
Gli artisti che non saranno sul palco del Concertone
Sono diversi gli artisti che hanno deciso di esprimere la loro solidarietà a Tony Effe. Mahmood e Mara Sattei hanno scelto di non partecipare al Concertone come gesto di protesta contro l’esclusione, facendo leva sul principio della libertà artistica. Emma Marrone ha invece evidenziato la necessità di separare l’artista dalla sua musica, chiedendo una riflessione più profonda sul rapporto tra espressione artistica e responsabilità individuale.
Anche molti fan del rapper si sono schierati al suo fianco, riempiendo i social di messaggi di sostegno e critiche contro il Comune di Roma. In questo clima di divisione, Tony Effe ha ringraziato per la solidarietà ricevuta, dicendosi dispiaciuto per l’accaduto ma pronto a continuare il suo percorso artistico, come dimostra la sua conferma al Festival di Sanremo 2025 dove si esibirà con il brano Damme na mano.