“Big o non Big, è tutto relativo oggi come oggi”. L’annuncio del cast di Sanremo è quello che muove tutto, che mette in moto gli ingranaggi, i meccanismi. Come di consueto, però, è accompagnato – prima e dopo – da una lunga scia di indiscrezioni e di immancabili polemiche. Pippo Baudo ha creato la sua ricetta consolidata del Festival, del resto: il pubblico deve parlare della kermesse, puntare i riflettori sull’Ariston ben prima che Sanremo cominci davvero. Ma le polemiche relative al cast di Sanremo 2026 sono anche vere e proprie critiche sull’assenza di tanti Big. Carlo Conti, ai microfoni di RTL 102.5, ha difeso le sue scelte.
Carlo Conti rompe il silenzio dopo le critiche per il cast di Sanremo 2026
“La forza di questi ultimi anni di Sanremo è stata mischiare e di allargare il più possibile alle varie generazioni, mischiando quello più conosciuto da una generazione a quello meno conosciuto da un’altra e viceversa. Credo che siano importanti le canzoni che poi si vanno a proporre”, con queste parole Carlo Conti, conduttore e direttore artistico dell’edizione 2026 di Sanremo, ha voluto chiudere le polemiche in merito alla scelta dei Big, prendendo come esempio Lucio Corsi.
“Lo scorso anno faccio un nome per tutti, ovvero Lucio Corsi, che era praticamente sconosciuto ai più e guardate che cosa è riuscito a fare e come ha rappresentato anche l’Italia all’Eurovision”. Conti ha ammesso di non guardare troppo i social, da sempre: “Ascolto la radio”. La parte più difficile del lavoro a Sanremo? Scegliere le canzoni. Perché, come ha ricordato il conduttore, Sanremo non è solo spettacolo, ma il Festival della Canzone Italiana. “Deve essere uno spaccato di quella che è, in quel momento, la proposta musicale del nostro paese”.
Gli omaggi a Baudo, Vanoni e Vessicchio
Naturalmente molti se lo aspettavano, e Carlo Conti lo ha confermato: nel corso del Festival verranno ricordati Pippo Baudo, Ornella Vanoni e Peppe Vessicchio: “Colui che ha scritto la storia del Festival è Pippo Baudo. Pensiamo che l’ha inventato come noi lo facciamo oggi, diciamo la verità. E bene o male, quest’idea delle cinque serate e di tutto quello che è il festival della competizione l’ha riattivato lui negli anni ’80”. Ha aggiunto che gli omaggi saranno nel suo stile, quindi con “piccole citazioni o piccole idee”.
A che ora finisce Sanremo con Carlo Conti
C’è fermento per i preparativi per il Festival, nonostante la grande fuga dei Big: Conti ha superato il primo scoglio, quello che “non lo fa dormire la notte”. Come aveva già raccontato in passato, il conduttore si concentra su Sanremo a “compartimenti stagni”: ci sono numerose indiscrezioni sulla presenza di Laura Pausini in veste di co-conduttrice, ed è stata smentita, invece, l’ipotesi di rivedere Maria De Filippi al fianco di Conti, come anticipato da Chi.
Che, a proposito, ha confermato la scelta di proseguire “spedito” come l’anno scorso: “Qualcuno ha detto anche che ad Amadeus poverino dicevano che era troppo lungo. A me hanno detto che sono troppo veloce. Come vedete è bello il proprio Sanremo perché divide come sempre. Io credo che come sempre arriverò all’una o una e dieci, perché ci sono anche degli spazi che devo coprire con il Festival e poi darò la linea a Nicola Savino che farà il DopoFestival”.
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