Un pomeriggio intenso quello di domenica 7 dicembre a Verissimo. Tra gli ospiti di Silvia Toffanin, c’è Achille Costacurta, figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta. Appena 21enne, Achille ha già alle spalle esperienze dolorose e indimenticabili. Nel salotto televisivo, ha raccontato di un tentato suicidio, del periodo trascorso in detenzione e della cura che, finalmente, lo ha aiutato a ritrovare la serenità.
Achille Costacurta: “Ho tentato il suicidio con il metadone”
Dei genitori affettuosi e il benessere economico a volte non sono sufficienti. A volte, l’infelicità arriva implacabile, nonostante si conduca una vita di quelle in cui all’apparenza non manca nulla. Lo sa bene Achille Costacurta, figlio del campione di calcio Billy e dell’ex miss Martina Colombari. Achille ha solo 21 anni, ma ha già vissuto esperienze in grado di segnare un’esistenza intera.
“Ho iniziato a fare uso di sostanze a 13 anni” racconta ospite di Silvia Toffanin a Verissimo. Cannabis prima di entrare a lezione, ma il capriccio adolescenziale si è ben presto trasformato in una dipendenza. Le “canne” sono diventate sempre di più, prima delle lezioni e anche durante. Fino all’arresto per spaccio e alla condanna a trascorrere oltre un anno all’interno di un istituto di detenzione minorile.
Le regole lì erano rigidissime: “Fuori c’era il Covid e, appena arrivato, ho dovuto passare 14 giorni in isolamento totale”. E ancora il limite di 10 sigarette al giorno, “se non rifacevi bene il letto era una sigaretta in meno. Un solo cucchiaio di parmigiano al dì e salse solo una volta a settimana”. La paura è stata così tanta che, dopo una fuga andata male e un nuovo arresto, Achille ha provato a togliersi la vita.
“Ho bevuto 7 boccette di metadone. – racconta – Sono andato in coma”. Quella, ricorda commosso il ragazzo, è stata “una delle pochissime volte in cui ho visto mio padre piangere”. Eppure, la voglia di farla finita era ancora lì. “Non ce la facevo più, non sopportavo l’apatia, le costrizioni, il dolore dentro”.
A Verissimo la speranza di una nuova vita
Dopo il dolore la rinascita. Gli ultimi anni per Achille Costacurta sono stati complicati. Così come già raccontato dalla mamma Martina Colombari, il ragazzo è stato soggetto a sette TSO e, dopo la diagnosi di ADHD, alle conseguenze di farmaci che non erano adatti a lui, “mi avevano tolto ogni emozione”. Ci sono stata ulteriori ricadute e un uso smodato di sostanze stupefacenti che, nel corso di un viaggio in Colombia, gli è quasi costato la vita.
Oggi negli occhi di Achille è tornata la luce, anche grazie al supporto dei genitori, ha ritrovato la voglia di vivere e di credere nel futuro. Il prossimo autunno lo aspetta l’università, dove studierà pedagogia. Il suo sogno è quello di aprire un centro di aiuto e supporto ai ragazzi disabili, “mi piace aiutare gli altri e mi sono sempre sentito a mio agio con chi è affetto da una disabilità”. Infine, con una nuova saggezza frutto di tanto dolore, ma “niente traumi, sono esperienze, insegnamenti” afferma che: “Non si finisce mai di combattere per la vita. Ho imparato che la cosa più importante nella vita è il tempo”.