L’occhio è l’organo della vista e in quanto tale, ci consente di vedere tutto ciò che ci circonda. Ha una struttura complessa: esternamente riceve protezione dalle ciglia e dalle palpebre, delle membrane che possono aprirsi e chiudersi dietro nostra volontà, ricoprendo totalmente l’occhio e fungendo da barriera contro corpi estranei o possibili piccoli traumi. Inoltre, le palpebre contribuiscono alla lubrificazione degli occhi e come già accade per altre aree del corpo, possono essere interessate da patologie più o meno comuni, come il calazio e la blefarite.
Indice
Che cos’è la blefarite
Il termine, dal greco “blepharon” ovvero “palpebra”, + “ite” (suffisso che rimanda a uno stato infiammatorio) sta appunto ad indicare un’infiammazione, acuta o cronica, a carico di una o di entrambe le palpebre degli occhi. Si tratta di una condizione piuttosto comune e fastidiosa per la sintomatologia con cui si manifesta. Tuttavia, non è contagiosa e non procura conseguenze rilevanti per gli occhi, come potrebbe esserlo la perdita della vista.
La blefarite si manifesta sui bordi delle palpebre e a seconda della localizzazione, si potrà avere:
- la blefarite anteriore, in cui la parte anteriore della palpebra (quella più esterna dove ci sono le ciglia che fuoriescono dalle palpebre) appare rossa e gonfia o quando si sviluppano delle crosticine sulle ciglia, molto simili alla forfora;
- blefarite posteriore, ovvero quando le ghiandole di Meibomio, deputate alla produzione di sostanze oleose e situate dietro la base delle ciglia, sono colpite dall’infiammazione.
In alcuni casi potrebbero manifestarsi contemporaneamente entrambe le tipologie di blefarite.
Quali sono le cause della blefarite
Normalmente, il nostro corpo ospita internamente ed esternamente (dunque sulla pelle) numerosi batteri; tuttavia se ne sono presenti troppi potrebbero svilupparsi alcune problematiche, come accade nel caso della blefarite posteriore. Questo tipo di infiammazione infatti, si può verificare per un’eccessiva presenza di batteri, ad esempio streptococchi e stafilococchi, sulle palpebre, alla base delle ciglia. Inoltre, le blefariti posteriori possono essere causate da un’alterazione della produzione di sebo.
Un’altra possibile causa di blefarite è legata a una produzione importante di sostanze oleose (dunque un’alterazione) da parte delle ghiandole di Meibomio che potrebbero dunque, irritare o intasare le palpebre.
Ulteriori cause e condizioni correlate allo sviluppo della blefarite sono:
- infezioni;
- rosacea, una condizione caratterizzata da un arrossamento del viso;
- dermatite seborroica, che si manifesta con forfora sul cuoio capelluto e sulle sopracciglia;
- allergie, come quelle per l’applicazione di lenti a contatto, per colliri o make-up;
- occhi secchi. Quando i condotti lacrimali sono secchi si possono sviluppare più facilmente delle infezioni per un’alterazione della resistenza batterica.
Quali sono i sintomi della blefarite
La blefarite può manifestarsi in modo più o meno evidente, attraverso questi sintomi:
- gonfiore sulle palpebre e sulle ciglia;
- prurito;
- rossore negli occhi;
- occhi umidi, che tendono a lacrimare;
- palpebre appiccicose, specie al mattino quando si aprono gli occhi;
- bruciore ai margini palpebrali;
- difficoltà ad indossare le lenti al contatto;
- sensazione di un corpo estraneo negli occhi;
- Edema (gonfiore) e iperemia (arrossamento)
- vista annebbiata;
- forte sensibilità alla luce;
- formazione di crosticine, forfora, intorno agli occhi;
- perdita di ciglia (in alcuni casi);
- occhi secchi;
- ciglia che crescono in direzione contraria, dunque verso il basso piuttosto che verso l’alto.
Tutti questi sintomi generalmente tendono a peggiore la mattina.
Quali sono i fattori di rischio della blefarite
In presenza delle seguenti condizioni, potrebbero esserci più probabilità di sviluppare la blefarite:
- lavorare o stare a lungo in luoghi dove l’aria è molto asciutta, ad esempio dove il riscaldamento o il condizionatore sono accesi spesso;
- indossare lenti a contatto;
- non rimuovere tutte le tracce di trucco;
- avere la pelle a tendenza mista/grassa;
- essere esposti a polvere e sostanze irritanti;
- avere il diabete;
- assumere farmaci, come quelli per il trattamento del cancro;
- attraversare una fase della vita in cui si verificano fisiologici cambiamenti ormonali, ad esempio la menopausa.
Quali sono le complicazioni della blefarite
La blefarite non è un’infiammazione grave, infatti può essere trattata in modo efficace. Tuttavia, potrebbe innescare lo sviluppo di alcune condizioni tra cui:
- problemi alle ciglia. Nello specifico, potrebbero crescere nella direzione sbagliata o potrebbero cadere;
- È un’infezione batterica e si sviluppa alla base delle ciglia, come un piccolo nodulo, doloroso al tatto, sul bordo della palpebra;
- formazione di piccole cicatrici sulle palpebre;
- secchezza o lacrimazione eccessiva degli occhi. Il film lacrimale può accumulare secrezioni oleose anomale, residui di desquamazione e forfora, interferendo con il corretto mantenimento dell’umidità delle palpebre. Questo, può causare appunto secchezza o un’eccessiva lacrimazione;
- Si tratta di una condizione che si presenta quando si assiste a un blocco in una delle ghiandole sebacee sul margine della palpebra. Di conseguenza, può svilupparsi un’infiammazione della ghiandola, causandone gonfiore e arrossamento;
- lesione alla cornea. Si sviluppa nei casi gravi di blefarite o qualora i trattamenti seguiti non abbiano sortito i risultati sperati;
- congiuntivite, ovvero un’infiammazione della congiuntiva, la membrana che ricopre le superfici interne delle palpebre, oltre alla parte bianca dell’occhio.
I soggetti anziani inoltre potrebbero sviluppare in alcuni casi blefarite cronica su entrambe le palpebre.
Diagnosi della blefarite
La blefarite può essere diagnosticata mediante una visita oculistica completa. Per giungere alla diagnosi, lo specialista procederà per diversi step eseguendo:
- una valutazione della storia clinica del paziente. Questa comprende, in genere, il racconto dei sintomi, la loro gravità, da quanto tempo persistono, se si soffre già di altre condizioni come il diabete o di patologie cutanee. Si tratta di informazioni che aiutano a comprendere se sono presenti o meno alcuni fattori di rischio dell’infiammazione;
- un esame dell’occhio coinvolto, con una particolare lampada a fessura, compresa la struttura della palpebra, per determinarne il gonfiore, l’arrossamento, la presenza di eventuali secrezioni. Questa procedura contribuisce a valutare l’aspetto generale degli occhi e delle palpebre e a comprendere il tipo di blefarite;
- un test della lacrimazione, per rilevare se l’occhio secco costituisce un fattore che contribuisce alla presenza dell’infiammazione;
- il prelievo di un tampone di secrezione delle palpebre, da inviare in laboratorio. In questo modo sarà possibile comprendere anche la tipologia di batteri.
Nei casi di blefarite cronica che tende a recidivare spesso, potrebbe essere necessario effettuare una biopsia per escludere eventuali tumori della palpebra o patologie legate al sistema immunitario.
Quali sono i trattamenti della blefarite
La cura dipende innanzitutto dalla tipologia di blefarite. A seconda della causa che ha scatenato l’infiammazione, lo specialista prescriverà un piano terapeutico volto a contrastare i sintomi dell’infiammazione. I trattamenti possibili prevedono l’assunzione di farmaci tra cui:
- Antibiotici o antivirali, a seconda che la causa sia batterica o virale, per risolvere l’infezione e ridurre l’irritazione;
- antinfiammatori, per trattare l’infiammazione;
- immunomodulatori, come la ciclosporina oftalmica, che nei casi di blefarite posteriore, può aiutare a ridurre l’infiammazione.
Oltre a ridurre i sintomi, è necessario gestire correttamente la causa della blefarite; per cui se sono presenti disturbi degli occhi come l’occhio secco o a carico della cute, tra cui la rosacea o la dermatite seborroica, è importante prendersene cura seguendo una cura mirata, dal momento che queste condizioni possono portare a delle recidive di blefarite.
Impiegare delle salviettine lubrificanti specifiche per gli occhi, aiuta ad esempio, a mantenere idratati gli occhi e favorisce una buona igiene, fattore importante per ridurre le recidive.
In associazione alla terapia farmacologica, è importante anche seguire un piano domiciliare per il trattamento dei sintomi. Ecco alcuni suggerimenti:
- pulire gli occhi dalle crosticine e dalla forfora, impiegando un prodotto da banco per ridurre i batteri e la forfora sulle ciglia. Si consiglia di chiedere prima il consiglio del proprio medico curante o del farmacista;
- evitare di applicare prodotti cosmetici nella fase infiammatoria;
- applicare impacchi caldi. Dopo aver preso un panno pulito, bagnarlo con dell’acqua calda (no bollente), strizzare per eliminare l’acqua in eccesso e posizionarlo sulle palpebre per qualche minuto. Questa operazione aiuta a inumidire le crosticine e i residui oleosi e ad eliminarli più facilmente;
- non strofinare gli occhi;
- prima di eseguire qualsiasi tipo di operazione che riguardi gli occhi è fondamentale lavarsi bene le mani;
- tenere lubrificati gli occhi se si soffre di secchezza;
- trattare in modo adeguato la forfora e la dermatite seborroica, qualora si soffra di queste condizioni.
Come prevenire la blefarite
Non è sempre possibile prevenire questa infiammazione, ma possiamo agire sui fattori di rischio riducendo le possibilità di sviluppare la blefarite. Ecco alcuni consigli utili:
- tenere pulito il cuoio capelluto. In presenza, ad esempio, di dermatite seborroica è possibile utilizzare uno shampoo adatto con all’interno principi attivi specifici. Rivolgiti al tuo dermatologo di fiducia per valutare il prodotto ideale per le tue esigenze;
- lavare delicatamente il viso, impiegando un detergente che risponda alle caratteristiche della cute;
- rimuovere sempre bene il trucco con i prodotti giusti. Per il make-up resistente all’acqua, scegli detergenti che facciano al caso, ma assicurati di eliminare ogni traccia residua e di andare a letto con il viso pulito e idratato;
- non toccare il viso e gli occhi con le mani sporche;
- seguire le indicazioni necessarie per l’applicazione e la rimozione delle lenti a contatto. Se hai un’infezione agli occhi o sospetti di averla, meglio indossare gli occhiali e mettere da parte le lenti, attendendo che l’infezione o l’infiammazione in corso siano passate;
- idratare bene gli occhi. Questi ultimi possono infatti seccarsi in presenza di condizioni atmosferiche precise; meglio avere con sé una soluzione idratante per gli occhi, come le lacrime artificiali;
- asciugarsi viso e occhi con il proprio asciugamano, che deve essere sempre ben pulito;
- non condividere i propri prodotti cosmetici, o anche solo i pennelli da trucco con altre persone.
La blefarite è una condizione che può essere recidivante. È bene dunque seguire una routine di pulizia delle palpebre ben accurata per tenere l’infiammazione e i sintomi, sotto controllo.
In conclusione, la blefarite è un’infiammazione delle palpebre che, pur non essendo contagiosa, può essere fastidiosa. Viene trattata in modo efficace mantenendo ben puliti gli occhi e seguendo la terapia medica che comprende l’impiego di medicinali e prodotti da banco per la detersione delle palpebre. Un’attenzione in più deve essere riservata a quei casi che presentano delle recidive o quando ci sono condizioni della pelle che potrebbero favorire lo sviluppo dell’infiammazione, come la rosacea e la dermatite seborroica.
Fonti bibliografiche:
- Istituto Superiore di Sanità, Blefarite
- Mayo Clinic, Blepharitis
- NIH, Blepharitis
- American Academy of Ophthalmology, What is blepharitis?
- Cleveland Clinic, What is blepharitis?