Morso di vipera: conseguenze, antidoto e come evitarlo

Il morso della vipera può rivelarsi molto pericoloso se non si agisce in modo tempestivo: ecco cosa fare.

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Alessandro Antonio Labate

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna. Dirigente Medico presso il reparto di Malattie respiratorie dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.

Cosa fare se si viene morsi da una vipera? Da qualche anno in Italia è scattato un vero e proprio allarme a causa della presenza di questi rettili che possono risultare molto pericolosi.

In realtà la percezione di allarme non è del tutto giustificata dal reale numero di morsi e decessi che si verificano ogni anno. Il morso di vipera è, infatti, un evento raro, ma senza dubbio occorre prestare particolare attenzione quando si trascorre tempo all’aria aperta in territori rurali e montani e conoscere gli effetti potenzialmente pericolosi e letali del veleno di questo rettile. Adottare alcune regole basilari in caso di morso è indispensabile per minimizzare i suoi potenziali effetti nefasti ed è ancora più essenziale capire come evitare di essere morsi delle vipere più comunemente presenti in Italia.

Le vittime delle vipere più a rischio sono sicuramente i soggetti più fragili, i bambini e gli anziani, ma anche sul corpo di un adulto sano il veleno di questo serpente può avere effetti decisamente spiacevoli e dolorosi.

Il morso di vipera è mortale?

Il morso di una vipera non è un’azione di attacco da parte dell’animale, ma una reazione dal carattere difensivo. Solitamente la vipera è un animale schivo e non aggressivo, che utilizza il veleno solamente per cacciare le sue prede. Generalmente morde solo quando si sente minacciata o viene calpestata per sbaglio e non ritiene di avere una via di fuga sicura.

Nel caso in cui decida di mordere un essere umano può decidere che quantità di veleno rilasciare o anche di non rilasciarne, preservando una risorsa per lei fondamentale in natura. Esiste, infatti, il cosiddetto “morso secco”, che esclude la possibilità di avvelenamento per la vittima, pur preservando la dolorosità dell’evento.

Essere morsi da una vipera non equivale, quindi, a essere avvelenati da una vipera e capire se e quanto veleno è stato eventualmente introdotto nel corpo potrebbe essere molto utile ai fini delle cure (anche se difficilmente si ha questa informazione a disposizione).

In ogni caso, solitamente il morso della vipera non è letale, ma è necessario agire tempestivamente per evitare danni e rischi per la salute. Soprattutto nei casi in cui ad essere morso è un bambino, è importante mantenere la calma e mettere in atto alcune precauzioni importanti.

Come riconoscere la vipera?

Nel nostro paese sono diffuse numerose specie di ofidi, ossia i serpenti, ma sono solo le vipere a poter inoculare veleno nelle vittime che decidono di mordere. Come si riconosce una vipera?

Questo ofide è lungo circa un metro e ha una colorazione che può andare dal

grigio-marrone, al giallo, fino al rossastro. La sua testa ha una forma piatta e triangolare, e le sue pupille sono verticali con la tipica forma “a fessura”. I suoi due denti appuntiti sono a circa 8-10 mm uno dall’altro e fanno da ago per pungere la pelle e inoculare il veleno (prodotto dalle ghiandole velenifere) nella preda prescelta o, in caso di interazione con l’uomo, nell’inconsapevole vittima.

La più diffusa in Italia è la vipera comune o vipera aspis, ma esistono anche altre specie, come la vipera ammodytes o vipera cornuta, In Trentino Alto Adige, la vipera berus o vipera palustre, in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, e la vipera ursinii, più comune in Umbria, Marche e Abruzzo.

Come distinguere la vipera dalle bisce comuni?

Principalmente per le caratteristiche già evidenziate, ossia:

  • la vipera ha la tipica testa triangolare piatta, ricoperta di piccole placche irregolari e ben distinta dal resto del corpo, mentre le bisce hanno una testa ovale che continua con il corpo, senza la presenza di collo o nette distinzioni;
  • le sue pupille hanno una fessura verticale, mentre negli altri serpenti è rotonda;
  • è lunga meno di un metro, mentre le bisce sono anche di dimensioni molto maggiori;
  • la sua coda è tozza e quella degli altri ofidi non velenosi ha una coda sottile e appuntita.

È possibile trovare le vipere nelle pietraie o nell’erba alta, nei cumuli di sterpaglie, negli arbusti o nelle siepi, nei luoghi aridi o, tipicamente, nelle aree di montagna o nelle campagne. Questi serpenti velenosi amano sostare nelle aree esposte al sole, ma il loro ambiente ideale ha una temperatura compresa tra i 15 e i 35°.

Il veleno della vipera

Il veleno di vipera è una sostanza proteica con una particolare attività enzimatica che risulta tossica per l’azione di specifici polipeptidi capaci di legarsi ai recettori dell’organismo umano, svolgendo azioni diverse sui differenti apparati. Può avere, infatti, un effetto emotossico, neurotossico, miotossico o cardiotossico e alla vipera occorre anche per immobilizzare la preda e predisporre la sua successiva digestione. Il veleno di vipera è composto da grandi molecole che non passano facilmente nel flusso ematico, ma si diffondono attraverso il sistema linfatico, che contribuisce alla diffusione del veleno nei tessuti.

Solitamente il veleno delle vipere italiane non è letale per l’uomo, ma può causare serie complicazioni mediche che richiedono l’intervento tempestivo del personale sanitario. Diverso è il caso di bambini, anziani o persone con un organismo già debilitato, che dovrebbero temere più di altri il pericoloso morso di questo serpente.

Stando ai dati statistici, in Italia si verifica un solo decesso all’anno per morso di vipera (molti meno di quanti siano quelli, ad esempio, dovuti alla puntura di api o vespe). Inoltre, la letalità di questo evento è dello 0,1% e di solito è dovuto ad anafilassi più che alla velenosità stessa del siero iniettato dal serpente.

La sensazione di rischio non è quindi giustificata dai numeri; tuttavia, resta il fatto che il veleno di vipera in circolazione nell’organismo può causare seri danni, come coagulopatie o effetti emolitici, insufficienza renale o conseguenze neurologiche. Molto probabili sono poi i danni nei pressi del sito dove il paziente viene morso, che può infettarsi e subire un’azione citotossica e necrotizzante.

Reale è anche il rischio di shock anafilattico nei soggetti che sono allergici al veleno di vipera e che possono subire rapidi effetti potenzialmente letali.

Come riconoscere il morso di vipera: caratteristiche e sintomi

Solitamente la ferita si presenta con due buchi regolari dal diametro di circa 0,5-1mm, provocati dai canini del serpente, da cui fuoriesce sangue e siero. Subito dopo l’aggressione la zona si presenta arrossata e dolente, ma nel giro di pochi minuti diventa blu e gonfia.

Può capitare che la vipera morda con un solo dente, qualora abbia perso uno dei due e non abbia ancora sviluppato quello sostitutivo. Inoltre, nel sito dove si presume il serpente abbia morso possono essere rilevati altri segni lasciati dagli altri denti mascellari del rettile. Non è quindi sempre facile distinguere dalla forma e dai segni il morso di vipera.

Più semplice è rilevare la comparsa di un forte dolore nei pressi del morso e della comparsa estremamente rapida di una tumefazione locale. Possono comparire anche eritemi, gonfiore ed ecchimosi. A pochi minuti (meno di mezz’ora) dal morso, il veleno è già entrato in circolazione nel sistema linfatico e compaiono i primi sintomi, quali:

  • pallore;
  • tachicardia;
  • senso di vertigine;
  • nausea e vomito;
  • dolori addominali;
  • ipotensione;
  • difficoltà motorie;
  • svenimento;
  • difficoltà respiratorie.

Se il soggetto è allergico al veleno, possono presentarsi i classici sintomi dello shock anafilattico, con un collasso cardiocircolatorio molto rapido che richiede intervento medico immediato.

Come fare se si è stati morsi da una vipera?

Il primo passo da compiere quando si viene morsi da una vipera è mantenere la calma e procedere con alcuni step essenziali per limitare il pericolo e massimizzare le probabilità che il morso non lasci effetti indelebili sulla vittima.

  • È importante non agitarsi e contattare subito i soccorsi utilizzando il numero di emergenza unico europeo, ossia il 112, che può inviare un’ambulanza o attivare i servizi di elisoccorso. Oppure, se è possibile, si può raggiungere in autonomia il Pronto Soccorso più vicino e richiedere assistenza medica.
  • È importante fare in modo che la persona aggredita dalla vipera si muova il meno possibile.
  • Prima che la ferita si gonfi è bene sfilare bracciali, anelli e collane.
  • È bene pulire la ferita con acqua e sapone neutro e possibilmente disinfettarla.
  • Se il morso si trova su un arto, è opportuno immobilizzarlo con una stecca, ed eseguire un bendaggio linfostatico: partendo dal punto del morso si può fasciare la zona proseguendo verso l’estremità dell’arto per poi risalire fino alla sua radice.
  • Se è stata colpita la testa, il tronco o il collo, si possono usare cerotti o simili sistemi per bloccare il sistema linfatico nella zona circostante la ferita, impedendo la diffusione del veleno.
  • Terminate le azioni di primo soccorso, recarsi al più presto presso l’ospedale più vicino.

Il trattamento medico del morso di vipera

Una volta arrivati in ospedale, il personale medico può procedere in diversi modi, per soccorrere il paziente. In primis, sarà indispensabile disinfettare accuratamente la ferita e verificare (o effettuare) l’immunizzazione antitetanica.

Si possono eseguire anche alcuni esami ematici, come l’emocromo completo, un’analisi dell’attività piastrinica, un check della coagulazione, una verifica degli elettroliti, della creatininemia e dell’azotemia. Possono essere anche utili degli esami delle urine.

Nel frattempo, il paziente deve essere tenuto in osservazione, sia nel caso si presenti asintomatico, sia che abbia sviluppato sintomi, per almeno 12/24 ore e supportato con trattamenti atti a limitare i sintomi che presenta e adeguati alla sua età e al suo stato di salute generale.

È utile somministrare il veleno antivipera? Il siero antiofidico contiene immunoglobuline mirate contro le componenti tossiche del veleno di vipera, ma la somministrazione è consigliata ad alcuni casi molto limitati. Infatti, essendo associata ad elevato rischio di shock anafilattico la somministrazione dell’antidoto si riserva solo a carsi particolari. Ovvero:

  • se il soggetto ha aritmie o dispnea;
  • se i suoi parametri emocoagulativi sono alterati;
  • qualora si presenti in stato di shock o ipotensione grave;
  • in caso di sintomi gastroenterici rilevanti;
  • se presente un edema diffuso e progressivo dell’arto morso.

Cosa non fare in caso di morso di vipera?

Esistono alcune cose da non fare assolutamente in caso di morso di vipera. Quali?

Non va mai disinfettata in alcun modo la zona colpita con alcol o disinfettanti a base alcolica il veleno della vipera a contatto con queste sostanze produce composti tossici.

Non vanno posizionati lacci emostatici, che sono poco efficaci e addirittura dannosi, perché aumentano l’assorbimento linfatico del veleno. Non va incisa la ferita per fare fuoriuscire il veleno, perché l’apertura dei capillari può aprire le porte alla diffusione del veleno nel flusso ematico. Importante è anche non agitarsi e non correre, per non favorire l’entrata in circolo del veleno di vipera.

Sono sconsigliate anche pressioni di qualsiasi tipo nella parte intorno ai forni dei canini ed è fortemente sconsigliata la suzione della ferita, che oltre a essere inefficace mette a rischio anche il soccorritore.

Come evitare il morso di vipera?

Una pratica preventiva efficace per evitare di essere morsi dalle vipere è quella di evitare di incontrare questi serpenti o di stimolare il loro attacco. Le vipere si incontrano generalmente sia in montagna che nelle zone pianeggianti e durante tutte le escursioni nella natura è buona norma indossare pantaloni lunghi, calzettoni e adeguati scarponcini da trekking, che mettono al riparo anche da numerosi altri rischi (punture di altri insetti, zecche, distorsioni e così via).

È inoltre opportuno camminare solo lungo i sentieri segnalati e fare rumore lungo il cammino percuotendo il terreno con un lungo bastone, dato che le vipere sono molto sensibili alle vibrazioni.

È sempre bene evitare anche di muovere pietre o spostare sterpaglie, che sono tra i luoghi in cui le vipere preferiscono nascondersi. Dopo aver trascorso qualche lungo momento sui prati o nei pressi di boscaglia e aver lasciato a terra coperte e indumenti, è bene sollevarli con cautela e scuoterli prima di indossarli o riporli.

Se ci si trova faccia a faccia con una vipera è bene evitarla e mai cercare di cacciarla o schiacciarla con i piedi. Se non c’è altra soluzione che colpirla, poiché l’attacco è imminente, meglio usare sassi o lunghi bastoni, restando a distanza di sicurezza.

In ogni caso è bene ricordare che questi ofidi, come molti degli animali presenti in natura e potenzialmente rischiosi per l’uomo, si trovano nel loro habitat naturale e non hanno intenzioni aggressive nei confronti dell’uomo, a meno che non si sentano fortemente minacciati.

 

Fonti bibliografiche

FAQ

Cosa fare in caso di morso di vipera?

Si possono adottare alcune misure di primo soccorso (immobilizzazione dell'arto, bendaggio linfostatico, limitazione dei movimenti, detersione della ferita, etc), e contattare immediatamente il 112, oppure recarsi presso il più vicino PS per ricevere le cure adeguate.

Perché il morso della vipera è velenoso?

La vipera usa il suo veleno per immobilizzare le sue vittime, ucciderle e facilitarne la digestione. Purtroppo, questa sostanza anche sull’uomo ha effetti tossici su diversi apparati, e, benché spesso non sia letale, può causare serie complicanze fino allo shock anafilattico.

Quanto ci mette il veleno di vipera a fare effetto?

Il veleno di vipera entra in circolo già pochi minuti dopo il morso e, dopo aver provocato tumefazioni nei pressi della ferita, causa sintomi sistemici, come tachicardia, pallori, dispnea, nausea, vomito e perdita di coscienza.