L’ossigeno rappresenta l’elemento per eccellenza che ci consente di vivere. La respirazione è solo il “primo atto” di un lungo processo: l’ossigeno infatti viene poi trasportato, attraverso la circolazione sanguigna, in tutto il corpo. In questo modo tutti gli organi ed apparati possono svolgere adeguatamente le loro funzioni.
Cosa accade se, per qualsiasi motivo, l’ossigeno non raggiunge un organo o un tessuto? In breve tempo, si verificano danni importanti che possono comprometterne la funzionalità o, addirittura, la sopravvivenza. Quando a non riceverlo è il cervello, si può verificare un’ischemia cerebrale, anche nota come ictus ischemico.
Indice
Che cos’è l’ischemia cerebrale
L’ischemia cerebrale o ischemia cerebrovascolare è una condizione in cui un’arteria ostruita riduce o impedisce l’afflusso di ossigeno al cervello.
Un attacco ischemico transitorio (TIA) si verifica quando l’ischemia cerebrale causa una momentanea perdita della funzione cerebrale con risoluzione spontanea del quadro generalmente entro pochi minuti/ore. Diversamente, un ictus ischemico (la forma più comune di ictus) si manifesta quando l’arteria si occlude e il mancato flusso di ossigeno ai tessuti cerebrali perdura più a lungo In questo caso la perdita della funzione cerebrale rischia di essere permanente, a causa della morte (necrosi) del tessuto cerebrale
Si possono distinguere due tipi di ischemia:
- l’ischemia globale, quando vengono colpite ampie aree del tessuto cerebrale;
- l’ischemia focale, quando ad essere coinvolta è una regione specifica del cervello.
Quali sono i sintomi dell’ischemia cerebrale
I segnali dell’ischemia cerebrale variano in base all’aerea del cervello colpita dalla mancanza di ossigeno, come anche dal tempo in cui l’organo (o una parte di esso) è rimasto senza ossigeno. Tra i principali sintomi di ischemia cerebrale ci sono:
- debolezza di uno o entrambi i lati del corpo;
- senso di confusione;
- vertigini;
- difficoltà a comprendere ciò che viene detto dagli altri;
- problemi alla vista;
- perdita di conoscenza;
- problemi nel coordinare i movimenti;
- mal di testa forte;
- difficoltà a parlare;
- difficoltà o incapacità nel muovere i muscoli del viso;
- deviazione della rima buccale e ptosi palpebrale monolaterali
- formicolii o perdita della sensibilità a livello di un emilato
- difficoltà a deglutire
- difficoltà respiratorie;
- Crisi epilettiche
- Incapacità di riconoscere stimoli che provengono da uno specifico emispazio o da un proprio lato del corpo (“neglect”)
Questi sintomi possono essere più o meno gravi e durare un tempo variabile. Quando però il cervello subisce dei danni irreversibili, anche alcuni di questi sintomi possono diventare permanenti.
Quali sono le cause dell’ischemia cerebrale
Come abbiamo accennato, dietro allo sviluppo di un’ischemia cerebrale c’è l’occlusione parziale o totale di un vaso sanguigno. I responsabili sono spesso i coaguli di sangue, i quali possono essere associati a diverse condizioni come:
- l’aterosclerosi. È una patologia in cui le arterie perdono la loro elasticità anche a causa dell’accumulo graduale di “placche” lungo le pareti; con il tempo questa situazione, se non trattata, porta a una riduzione del vaso stesso con conseguente limitazione dell’afflusso di sangue;
- l’ipertensione, ovvero la pressione alta del sangue;
- l’obesità;
- la familiarità, dunque avere in famiglia componenti con diagnosi di malattie cardiache;
- avere difetti cardiaci congeniti. Questi, possono influenzare la formazione delle arterie, aumentando le possibilità di soffrire di coaguli di sangue;
- l’anemia falciforme. È una condizione caratterizzata dalla presenza di globuli rossi sono a forma di falce, che hanno la tendenza a coagularsi con maggiore facilità;
- i tumori,
- scompenso cardiaco o infarto del miocardio
- infezioni gravi;
- il diabete;
- i traumi;
- la fibrillazione atriale, cioè avere il battito cardiaco irregolare.
- Stati tronbofilici, ovvero condizioni caratterizzate da una maggiore predisposizione alla formazione di coaguli;
- Alcuni farmaci (pillola anticoncezionale, chemioterapici)
- Malformazioni vascolari cerebrali
L’ischemia globale può essere provocata da un arresto cardiaco o da un attacco cardiaco, ovvero quando il flusso di sangue al cuore è bloccato. In questo specifico caso, l’afflusso di sangue non raggiunge diverse aree ampie del cervello.
L’ischemia focale invece, può essere provocata ad esempio, da una trombosi o da un’embolia, ovvero quando i trombi (coaguli di sangue) si staccano, rimanendo bloccati nelle arterie vicine al cervello.
Quali sono i fattori di rischio dell’ischemia cerebrale
I possibili danni a carico del cervello provocati dall’ischemia cerebrale sono per lo più legati al funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio. Oltre alle condizioni mediche appena elencate che possono causare questa patologia, ci sono anche fattori di rischio, molti dei quali modificabili da noi, che possono aumentare il rischio di ischemia cerebrale. Ecco i principali:
- il fumo;
- avere i livelli alti di colesterolo nel sangue;
- l’ipertensione arteriosa
- l’obesità
- la familiarità
- la presenza di trigliceridi alti;
- l’età avanzata;
- un consumo eccessivo di alcolici;
- seguire un’alimentazione sregolata, con una prevalenza di alimenti ricchi di grassi e zuccheri;
- fare una vita molto sedentaria.
Diagnosi dell’ischemia cerebrale
Una diagnosi rapida è alla base del successo dei trattamenti per ischemia cerebrale. Questa patologia è difatti un’emergenza medica poiché può causare complicanze gravi e permanenti, il tutto in poco tempo. Il soggetto che presenta i sintomi elencati sopra deve essere subito visitato da un medico per escludere altre possibili condizioni e confermare, nell’eventualità, l’ischemia cerebrale.
Il primo step della diagnosi prevede la valutazione dei sintomi e un esame obiettivo. Potrebbe essere necessario eseguire degli esami strumentali e non, grazie ai quali si ha la possibilità di avere una panoramica dettagliata dello stato di salute delle arterie, del cervello, oltre ad indentificare l’ictus e dove questo si è verificato. L’esame che deve essere immediatamente eseguito nel sospetto di ictus e la TC cerebrale.
Successivamente dovranno essere effettuati:
- le analisi del sangue, per valutare i livelli di zuccheri e lipidi, ma anche la possibile presenza di infezioni, anemia
- Misurazione della pressione arteriosa;
- un’eco-color-doppler delle arterie carotidi,
- l’ecocardiogramma. Grazie agli ultrasuoni è possibile vedere la funzionalità del cuore e del flusso del sangue;
- l’elettrocardiogramma.
Quali sono le complicazioni dell’ischemia cerebrale
In base alla durata dell’ischemia cerebrale, si possono registrare disfunzioni lievi o permanenti dell’encefalo, a cui possono aggiungersi o meno sintomi permanenti e disabilità.
Nei casi più gravi, si arriva al decesso. La gravità dei danni tiene conto anche dell’età del paziente e dello stato di salute dello stesso prima dell’evento ischemico, come anche dell’area cerebrale colpita.
Se alcuni pazienti, grazie anche ai trattamenti riabilitativi seguiti, riescono a gestire i sintomi causati dall’ischemia cerebrale, altri invece devono convivere con complicazioni ben più importanti. Queste ultime possono richiedere anche degli anni per riuscire ad ottenere una buona ripresa o possono persistere per l’intero arco della vita.
Tra le complicazioni che possono svilupparsi ci sono:
- disturbi cognitivi perdita di memoria;
- paralisi di un lato del corpo;
- disfagia (difficoltà nel deglutire);
- afasia, ovvero la difficoltà nel comunicare;
- disartria, ovvero difficoltà ad articolare le parole;
- perdita di sensibilità di un emisoma.
A questa sintomatologia possono poi associarsi alterazioni dell’umore e depressione. In questi casi, è bene circondarsi degli affetti più cari che possono comprendere lo stato d’animo del soggetto, oltre a parlarne con un professionista della salute mentale. Aprirsi e confrontarsi sull’esperienza che si sta vivendo può essere un primo passo per gestire al meglio le eventuali complicazioni dell’ischemia cerebrale.
Quali sono i trattamenti dell’ischemia cerebrale
Il trattamento da seguire dipende da cosa ha scatenato la patologia e dalla gravità della situazione. D’altronde, questa condizione costituisce spesso un’emergenza medica in cui la diagnosi immediata e il trattamento che deve seguire nell’immediato, possono salvare la vita del paziente.
In caso di:
- ictus ischemico, se il paziente è giunto presso un ospedale entro circa 4 ore dall’esordio dei sintomi, si esegue una terapia trombolitica assunta per via endovenosa, funzionale a fluidificare il flusso del sangue e si effettuano tutte le terapie di supporto necessarie
- ictus emorragico, è necessario bloccare l’emorragia ed in alcuni casi si effettua un intervento per ripristinare il flusso arterioso e drenare l’ematoma.
Inoltre, la riabilitazione fisica, è un percorso da intraprendere appena possibile per recuperare le abilità motorie, cerebrali, e quelle legate alla parola e alla deglutizione Questo aspetto è davvero essenziale per tornare ad eseguire al più presto le attività in autonomia.
Come prevenire l’ischemia cerebrale
È possibile agire sui fattori di rischio per limitare lo sviluppo dell’ischemia cerebrale sia nei soggetti che non l’hanno mai manifestata sia in coloro che hanno già subìto un episodio ischemico.
Ci sono infatti diverse prove secondo cui cambiare il proprio stile di vita facendo esercizio fisico, mantenendo il proprio peso ideale, mangiando bene, possono fornire benefici persino ben maggiori rispetto all’assunzione di farmaci per la prevenzione dell’ictus.
La prevenzione dell’ischemia cerebrale ha l’obiettivo di gestire al meglio l’arteriosclerosi, per cui si consiglia fortemente di:
- smettere di fumare;
- eseguire gli esami del sangue con costanza per monitorare i livelli di zuccheri, colesterolo, trigliceridi;
- intraprendere e mantenere l’abitudine di fare dell’attività fisica o del movimento tutti i giorni;
- ridurre al minimo le occasioni di sedentarietà;
- eseguire degli esami specifici, quando suggeriti dal proprio medico;
- tenere sotto controllo la pressione arteriosa;
- seguire un’alimentazione sana, preferendo frutta, verdura, cereali, ai cibi già pronti, ai fritti, alle salse, agli alimenti con l’aggiunta di zuccheri e sale
- non bere alcolici;
- perdere peso, se si è in sovrappeso.
A tutto questo, potrebbe essere associata anche una terapia farmacologica.
In conclusione, l’ischemia cerebrale è una condizione che può causare danni, anche permanenti, al tessuto cerebrale. Se si avvertono i sintomi descritti sopra, è bene non attendere, ma recarsi subito al pronto soccorso: spesso infatti l’ischemia cerebrale rappresenta un’emergenza medica.
Fonti bibliografiche:
- Columbia University Irving Medical Center, Cerebral ischemia
- NIH, Cerebral ischemia
- Well Cornell Medicine, Cerebral ischemia