Gravidanza extrauterina: cos’è, cause e fattori di rischio

La gravidanza extrauterina può causare complicazioni, anche gravi. Scopri quali sono i sintomi, le cause, i trattamenti previsti in presenza di questa condizione.

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Alessandro Antonio Labate

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna

Medico chirurgo specialista in Medicina Interna. Dirigente Medico presso il reparto di Malattie respiratorie dell’Azienda Ospedaliera di Perugia.

Tra le esperienze più importanti che una donna può vivere nella sua vita, c’è quella di diventare mamma. I nove mesi precedenti la nascita del bambino costituiscono un percorso che necessita di esami e controlli di routine, per monitorare lo sviluppo del feto e la salute della gestante.

La maggior parte delle volte, il periodo della gravidanza viene vissuto in serenità senza particolari complicazioni; ci sono però casi in cui possono svilupparsi condizioni in cui è indispensabile agire prontamente con un’adeguata terapia. È il caso, ad esempio, della gravidanza extrauterina, in cui – come suggerisce il termine stesso – , la gravidanza si instaura fuori dall’utero.

Che cos’è la gravidanza extrauterina

Normalmente, l’ovulo rilasciato dall’ovaio, viene dapprima fecondato da uno spermatozoo nella tuba di Faloppio, per poi scendere e impiantarsi nell’utero. La presenza di alcune condizioni però, può ostacolare il percorso dell’ovulo fecondato che invece di giungere nell’utero, si ferma prima impiantandosi in tessuti esterni all’utero. Questo fenomeno prende il nome di gravidanza extrauterina e viene anche definita gravidanza ectopica. Oltre il 90% delle gravidanze extrauterine si verifica in una tuba di Falloppio, nei casi restanti può svilupparsi in altre parti, come la cervice uterina, l’addome, le ovaie.

Una gravidanza extrauterina non può procedere normalmente, né giungere a termine: al contrario, può procurare serie conseguenze, se non viene trattata già al suo insorgere.

Quali sono i sintomi della gravidanza extrauterina

Questo tipo di gravidanza potrebbe, in fase iniziale, non fornire alcun segnale, in altri casi possono manifestarsi i classici sintomi della gravidanza come:

Con il trascorrere del tempo però, se la gravidanza extrauterina non viene identificata, possono verificarsi sintomi più evidenti, specie se la struttura contenente l’ovulo si rompe. Da non prendere assolutamente sotto gamba sono questi segnali, possibile spia della rottura di una tuba di Falloppio:

  • dolore pelvico intenso e improvviso;
  • tensione addominale
  • sanguinamento/spotting vaginale;
  • dolore a spalla/ scapola
  • shock;
  • sudorazione
  • svenimento;
  • vertigini.

Siamo di fronte a un’emergenza medica, in cui bisogna agire prontamente e nel più breve tempo possibile per salvaguardare la vita della donna.

Quali sono le cause della gravidanza extrauterina

Come abbiamo visto, la gravidanza extrauterina può svilupparsi in presenza di alcune condizioni. Le possibili cause che possono portare a questo processo sono:

  • una lesione alle tube di Falloppio, ad esempio per un’infezione a trasmissione sessuale;
  • presenza di una tuba di Falloppio con forma irregolare;
  • presenza di aderenze, infiammazioni, tessuto cicatriziale, a seguito di un precedente intervento nella zona pelvica;
  • endometriosi
  • La presenza di un dispositivo di contraccezione intrauterino come la spirale.

Quali sono i fattori di rischio della gravidanza extrauterina

Ad aumentare le possibilità che si sviluppi questo tipo di gravidanza concorrono non pochi fattori. Tra i principali rientrano:

  • età superiore ai 35 anni;
  • storia di infertilità;
  • il fumo;
  • aver subìto un intervento chirurgico precedente la gravidanza all’addome, alle pelvi, alle tube di Falloppio;
  • una malattia infiammatoria pelvica;
  • infezioni a trasmissione sessuale, come la clamidia o la gonorrea;
  • una precedente gravidanza extrauterina;
  • essersi sottoposte a trattamenti per l’infertilità, come la fecondazione in vitro;
  • avere un dispositivo intrauterino al momento del concepimento.

Quali sono le complicazioni della gravidanza extrauterina

La gravidanza extrauterina è una complicazione della gravidanza e in quanto tale, può portare ad esempio, alla rottura di una tuba di Falloppio, segnalata da un dolore improvviso e lancinante nel basso addome. Se non si interviene prontamente può verificarsi una perdita di sangue (emorragia) che può mettere a rischio la vita della donna. Questo accade perché, mentre l’utero è fatto in modo che possa espandersi per accogliere lo sviluppo graduale del feto, le tube di Falloppio o altre strutture non sono provviste di questa elasticità.

Diagnosi della gravidanza extrauterina

In genere, la gravidanza extrauterina viene rilevata nel primo trimestre di gravidanza. La diagnosi di questa condizione prevede in un primo momento un esame fisico da parte di uno specialista, il quale identifica le zone doloranti, l’intensità del dolore, un’eventuale massa nelle ovaie o nelle tube di Falloppio. Questo esame permette al medico di sospettare la gravidanza extrauterina che dovrà poi essere confermata da altri test quali:

  • test di gravidanza, che può essere ripetuto a distanza di alcuni giorni per diverse volte, fin quando l’ecografia non conferma o esclude una gravidanza extrauterina, di solito cinque-sei settimane dopo il concepimento. Il test aiuta a capire la quantità di beta hCG (gonadotropina corionica umana), ovvero l’ormone che viene prodotto solo durante la gravidanza. Livelli bassi di questo ormone potrebbero indicare una gravidanza extrauterina;
  • esami del sangue, per verificare la presenza di anemia o di altri valori che possano indicare una perdita di sangue;
  • ecografia transvaginale. Restituisce immagini relative alle strutture interne ed è fondamentale ai fini diagnostici.

Quali sono i trattamenti della gravidanza extrauterina

Poiché questo tipo di gravidanza non può arrivare al termine, è necessario rimuovere il tessuto extrauterino. Il trattamento scelto dipende principalmente dai sintomi accusati dalla paziente e dal momento in cui viene scoperta la gravidanza e può prevedere:

  • la somministrazione di farmaci. Viene impiegata quando non sono presenti segnali di sanguinamento importante; il farmaco che viene in genere somministrato tramite iniezione è il metotressato, il quale agisce arrestando la crescita cellulare, e di conseguenza, mettendo fine alla gravidanza. Si tratta di una terapia non invasiva, poiché non richiede la rimozione delle tube di Falloppio. Successivamente, verranno svolti diversi test per monitorare i livelli di beta- hCG, così da determinare l’efficacia del trattamento. Prima di intraprendere questa terapia, lo specialista si assicurerà dell’effettiva diagnosi di gravidanza extrauterina e verranno eseguiti diversi controlli. L’assunzione di questo farmaco può essere presa in considerazione se non si è verificata la rottura della tuba di Falloppio;
  • procedure eseguite in laparascopia, ovvero la salpingectomia e la salpingostomia. Si tratta appunto di interventi chirurgici svolti in questa modalità: dopo aver eseguito un’anestesia, il medico chirurgo pratica piccole incisioni in prossimità dell’ombelico e viene introdotto un tubo sottile dotato di luce e videocamera per vedere l’area. Se nella salpingectomia viene rimossa la tuba di Falloppio e l’ovulo presente al suo interno, nella salpingostomia viene rimosso solo l’ovulo e si salva la tuba. La scelta di un tipo di intervento piuttosto che dell’altro dipende dalle condizioni stesse della tuba e dalla sua eventuale rottura;
  • intervento chirurgico non programmato. È quello che viene effettuato d’urgenza a seguito di una grave emorragia. Può essere eseguito con un’incisione all’addome o in laparascopia.

Sia i diversi tipi di interventi che la somministrazione del farmaco, sono procedure che possono influire sul benessere della paziente nelle settimane successive, la quale potrebbe avvertire stanchezza, dolore o fastidio addominale. Inoltre, potrebbero verificarsi alcuni effetti collaterali: in questi casi, è necessario contattare  subito il medico di riferimento per valutare il da farsi.

Metotressato: effetti collaterali e precauzioni

Come tutti i medicinali, anche il metotressato presenta qualche effetto avverso come:

  • dolore addominale;
  • vertigini;
  • diarrea;
  • nausea;
  • spotting/sanguinamento vaginale
  • aumento dei livelli di transaminasi nel sangue

Consulta il tuo ginecologo se avverti anche solo uno di questi sintomi ed esegui tutti i controlli per monitorare i livelli di beta-hCG: il rischio di rottura delle tube di Falloppio è presente fino alla conclusione del trattamento.

Inoltre, durante l’assunzione di metotressato si consiglia fortemente di evitare:

  • l’assunzione di altri farmaci che potrebbero influenzare il modo in cui il metotressato viene metabolizzato
  • l’esposizione al sole prolungata, poiché il farmaco può provocare sensibilità al sole;
  • assumere alcolici, alimenti con acido folico, vitamine;
  • di avere rapporti sessuali;
  • di affaticarsi a livello fisico.

Quali sono le conseguenze della gravidanza extrauterina

Una gravidanza extrauterina potrebbe avere un impatto emotivo considerevole sulla donna. Si tratta di una “perdita” che può suscitare emozioni contrastanti e richiedere diverso tempo per essere metabolizzata e accettata.

La gravidanza extrauterina non è una condizione che può essere prevenuta, ma può essere affrontata con gli adeguati trattamenti medici. Non dimenticare l’importanza del supporto che puoi ricevere dal tuo partner e da tutti i tuoi cari. Puoi inoltre valutare di rivolgerti ad un professionista della salute mentale per confrontarti e raccontare quello che hai vissuto.

Molte donne si chiedono se a seguito di una gravidanza extrauterina ci sia la possibilità di restare nuovamente incinta. La risposta è sì, anche se devono essere effettuate delle valutazioni sulla condizione di salute della donna. È bene considerare che anche in assenza di una tuba di Falloppio o di una tuba danneggiata, l’ovulo fecondato può raggiungere l’utero passando dall’altra tuba. La fecondazione assistita invece, può essere un’opzione da valutare se entrambe le tube sono state rimosse o hanno subìto dei danni.

Avere già avuto una gravidanza extrauterina rappresenta un fattore di rischio per la gravidanza extrauterina stessa: in questo caso quindi, si consiglia di eseguire dei controlli e di consultare con regolarità il proprio ginecologo. D’altronde, in genere, si raccomanda di attendere alcuni mesi prima di riprovare ad avere un bambino, così da diminuire il rischio di un’altra gravidanza extrauterina.

In conclusione quindi, la gravidanza extrauterina è una condizione in cui l’ovulo fecondato non raggiunge l’utero, ma si impianta in altra sede. Il feto non può svilupparsi fuori dall’utero, ma grazie ai trattamenti disponibili è possibile agire in modo efficace, arginando per quanto possibile, eventuali complicazioni.

 

Fonti bibliografiche: