Conoscere per prevenire: ecco un’arma tanto potente quanto efficace per evitare non solo lo sviluppo di diverse patologie, ma anche di numerose infezioni come quelle sessualmente trasmesse.
Tra queste rientrano:
- la gonorrea;
- l’HIV;
- la sifilide;
- l’infezione da Herpes genitale;
- l’infezione da Chlamydia;
- l’infezione da Papillomavirus.
A causarle sono virus, batteri, funghi parassiti che possono essere trasmessi a livello sessuale quando si entra in contatto con liquidi organici infetti come ad esempio sangue, saliva, sperma e secrezioni vaginali. Oltre ad interessare una buona fetta della popolazione mondiale, le infezioni sessualmente trasmissibili, come la gonorrea, spesso non danno segnali allarmanti o possono essere asintomatiche. Alcuni campanelli d’allarme possono però essere bruciore, prurito o perdite dalle mucose genitali. Tuttavia il rischio concreto è di trasmettere l’infezione al partner, seppur inconsapevolmente. Questo accade soprattutto in caso di rapporti sessuali (di qualsiasi tipo) non protetti.
Indice
Che cos’è
La gonorrea è un’infezione trasmessa a livello sessuale ed è causata dall’azione del batterio Neisseria gonorrhoeae. Come indicato dall’Istituto Superiore di Sanità, si tratta di una delle infezioni sessualmente trasmissibili di tipo batterico più diffuse a livello globale, subito dopo la clamidia. Il batterio in questione viene appunto trasmesso a seguito di rapporti sessuali (compresi quelli orali e anali) causando infezioni cervicali, uretrali, ma anche del retto o nella faringe.
La gonorrea può colpire indistintamente uomini e donne e se non trattata fin da subito, può portare ad alcune complicanze. Ad esempio se contratta in gravidanza, potrebbe provocare un parto pretermine o potrebbe anche essere trasmessa al bambino durante il parto. Allo stesso modo, la gonorrea se contratta da una donna può provocare l’insorgenza della Malattia infiammatoria pelvica, mentre una delle complicanze più diffuse se contratta da un uomo, è l’epididimite, un’infiammazione che interessa epididimo (un insieme di tubicini che trasportano gli spermatozoi dal testicolo fino al dotto deferente) e testicoli che si manifesta tramite gonfiore e dolore.
Come si manifesta
La gonorrea, come anche altre malattie sessualmente trasmissibili, spesso non dà sintomi specifici. Infatti, come indicato anche dall’Istituto Superiore di Sanità, oltre il 50% delle donne e il 20% circa degli uomini non presentano sintomi. Tuttavia, anche se non si conoscono i tempi precisi di incubazione di questo batterio, i sintomi possono iniziare a farsi sentire indicativamente dopo 1-7 giorni dal momento dell’infezione.
Le donne possono avvertire bruciore o avere difficoltà nella minzione e in questo caso si parla di uretrite, oppure potrebbe verificarsi l’insorgenza di cervicite. In questo caso, i segnali a cui prestare attenzioni sono:
- prurito;
- dolore durante o dopo i rapporti sessuali;
- secrezioni di colore giallo-verdastro.
L’uretrite può verificarsi anche negli uomini con sintomi come secrezioni purulenti di colore giallo-verdastro, ma anche difficoltà nell’urinare e bruciore. Se la trasmissione avviene per via di un rapporto orale invece, la gonorrea può causare faringite sia nelle donne che negli uomini oppure si può sviluppare una congiuntivite in caso di accidentale contatto tramite mani infette.
La gonorrea trasmessa tramite un rapporto anale, spesso non comporta sintomi.
Come viene diagnosticata
Proprio perché il più delle volte la gonorrea è asintomatica, è bene agire con la prevenzione. Può essere quindi utile effettuare visite periodiche di controllo per monitorare la presenza o meno di questa infezione. In questo modo, non solo si evitano fastidiose complicanze, ma si limita la trasmissione del batterio al partner, in particolare se si ha intenzione di non utilizzare le dovute protezioni.
La diagnosi della gonorrea avviene attraverso esami come l’isolamento culturale, test di laboratorio molecolari che si basano sull’amplificazione degli acidi nucleici, esame microscopico con colorazione di Gram. Gli esami vengono eseguiti su sangue o tampone cervicale e vaginale nella donna, tampone uretrale nell’uomo. Per confermare o meno l’esito di faringite viene impiegato l’isolamento culturale, mentre se si sospetta un’infezione al retto è necessario eseguire una rettoscopia.
In caso di positività, anche il partner deve sottoporsi al test di riferimento per confermare o meno la presenza di infezione da gonorrea.
In gravidanza, ci sono rischi per il feto?
La gonorrea rappresenta un’infezione che può essere trasmessa dalla mamma al futuro nascituro al momento del parto. L’infezione può infatti essere contratta dalla gestante durante la gravidanza e provocare parto prematuro o un’infezione che colpisce liquido amniotico e membrane fetali. Se trasmessa al feto invece, la gonorrea può causare l’insorgenza di congiuntivite agli occhi. In virtù di questo, è importante che la futura mamma si sottoponga a tutti gli accertamenti medici in caso di sintomi o sospetta infezione da gonorrea.
Come si cura
Il trattamento della gonorrea prevede quasi sempre una terapia farmacologia prescritta dal medico. In caso di positività, anche il partner deve sottoporsi a terapia medica. Se contratta da una donna in dolce attesa invece, il medico valuterà gli eventuali farmaci da somministrare.
In generale, per evitare ulteriori contagi, coloro che sono risultati positivi alla gonorrea devono astenersi dall’avere rapporti sessuali fino a quando non si sarà conclusa la terapia.
Nonostante ciò, essersi infettati una volta non indica che non si potrà contrarre la gonorrea nuovamente. A fare la differenza sono infatti le precauzioni che si possono prendere per evitare il contagio, da utilizzare in particolar modo se si cambia spesso partner. Nello specifico, è consigliabile utilizzare il preservativo ed evitare di impiegare dispositivi sessuali non lavati adeguatamente e che possono aumentare le possibilità di contagio.
In generale, la gonorrea è un’infezione che prima ancora di essere trattata con l’adeguata terapia, può essere evitata mettendo in atto le dovute precauzioni. Se si sospetta di aver contratto l’infezione o se si manifestano i sintomi descritti sopra, è bene avvertire il proprio medico: una diagnosi precoce può infatti scongiurare lo sviluppo di complicanze.