Disturbi specifici dell’apprendimento, in arrivo le nuove linee guida

L'Associazione Italiana Dislessia (AID) ha approvato le nuove linee guida per affrontare dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Spesso vengono definiti con la sigla DSA. Poi andando a valutare i diversi quadri, si scopre che si va dalla dislessia fino alla discalculia e alla disortografia, e si scopre che questi fenomeni sono in crescita esponenziale, con un aumento di circa cinque volte negli studenti delle scuole italiane secondo i dati del MIUR aggiornati al 2019.

Per dare le risposte ottimali ad una situazione in continua evoluzione, giungono ora le nuove linee guida promosse dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) che verranno rese note il 6 marzo prossimo, in occasione della Giornata Europea della Logopedia. Tra i temi chiave ci sono l’attenzione al bilinguismo, alle valutazioni e a certificazioni che possano favorire l’accesso al mondo del lavoro.

La situazione in Italia

Dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia appaiono quintuplicate dal 2010 al 2019 (da 0,9 al 4,9%). Traducendo queste percentuali in numeri si parla di quasi 300.000 studenti – per l’esattezza 298.114 studenti del III, IV e V anno della scuola primaria e della scuola secondaria di I e di II grado – pari al 4,9% del totale degli alunni di scuole italiane statali e non statali, che hanno avuto una diagnosi certificata di DSA nel 2019. La situazione però non è la stessa in tutta Italia: si va dal 7,3% di certificazioni per DSA conclamati rilasciate agli alunni nel Nord Ovest, al 5,9% nel Nord Est e al 5,7% nel Centro, con solo il 2,4% certificazioni emesse nel Mezzogiorno.

In alcuni casi, ad aggravare le difficoltà di apprendimento, pesa la condizione del bilinguismo: sempre secondo il MIUR il 10% della popolazione scolastica è di origine migratoria ed è potenzialmente esposta a sviluppare un DSA. In questo senso, le nuove Linee Guida integrano ed aggiornano le “regole” di intervento.

L’importanza del bilinguismo

“Fra le novità del documento – spiega Tiziana Rossetto, presidente FLI (Federazione Italiana Logopedisti) – vi è l’attenzione al bilinguismo e alla diagnosi di DSA in età adulta. Il fenomeno dell’immigrazione e il sempre maggior numero di minori stranieri inseriti nelle scuole, pari al 10% della popolazione scolastica nell’anno 2018/2019, ha fatto esplodere il fenomeno, richiedendo ai clinici una attenta valutazione delle capacità del bambino esposto a due o più lingue e la condivisione con le famiglie e la scuola di indicazioni cliniche a supporto educativo-didattico specifico ed efficace, laddove necessario.

Il documento suggerisce ad esempio l‘importanza della biografia linguistica e di un’analisi della storia linguistica, attraverso questionari e interviste ai genitori per valutare durata e tipologia di bilinguismo: simultaneo, con esposizione continuativa a due lingue dalla nascita, precoce, con esposizione continuativa alla seconda lingua entro i 3-4 anni o tardiva dopo i 5 anni”.

Più facile l’accesso al lavoro

Tra i temi in discussione, c’è anche la necessità di percorsi per l’attività lavorativa.  “ll documento, ulteriore novità – aggiunge Anna Giulia De Cagno, vicepresidente FLI – affronta l’aspetto della certificazione di DSA per ragazzi e adulti, necessaria all’ingresso e per l’integrazione nel mondo del lavoro, percorsi di studio/corsi serali per studenti lavoratori o corsi universitari.

Uno degli ultimi decreti per partecipare a concorsi pubblici (Modalità di partecipazione ai concorsi pubblici per i soggetti con disturbi specifici dell’apprendimento” pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9.11.2021), prevede la possibilità di utilizzare strumenti compensativi, di sostituire la prova scritta con una orale o di più tempo a disposizione in tutti i concorsi delle amministrazioni pubbliche. Pertanto la valutazione e la certificazione clinica dei DSA in età adulta diventa fondamentale per ottenere questi riconoscimenti e meritevole di strategie clinico-diagnostiche condivise da parte dei medici”.