La comunicazione delle famiglie reali ha subito una trasformazione radicale negli ultimi due secoli, passando da messaggi riservati trasmessi tramite telegrafo a una presenza costante sui social media. La sfida è stata, ed è tuttora, quella di adattare una istituzione millenaria alle nuove tecnologie senza tradirne i principi.
La strategia di comunicazione delle famiglie reali prevede due obiettivi, uno è rimasto immutato da secoli ed è quello di mantenerne la rilevanza e il prestigio, l’altro è più recente ed è la connessione con il pubblico.
Indice
La Regina Vittoria e il telegrafo senza fili
Alla fine del 1800, è stato un italiano a far sperimentare alla Royal Family una nuova tecnologia. Infatti, nell’agosto del 1898, la Regina Vittoria ha utilizzato per la prima volta il telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi per comunicare con suo figlio, il Principe del Galles, durante la sua convalescenza a bordo dello yacht reale Osborne.
Le trasmissioni radiofoniche sono state per molti anni gli strumenti di comunicazione attraverso i quali i monarchi si rapportavano con il popolo, soprattutto durante le due guerre mondiali, ed alcuni discorsi radiofonici hanno cambiato la storia del Paese. Uno su tutti il discorso di abdicazione di Edoardo VIII trasmesso dalla BBC l’11 dicembre 1936.
Il discorso di Natale del Re
L’appuntamento annuale che non è quasi mai mancato, tenendo saldo il rapporto tra il monarca e il suo popolo, è il discorso di Natale del Re. La tradizione è iniziata nel 1932 con una trasmissione radiofonica di Re Giorgio V tramite l’Empire Service della BBC.
Il primo messaggio televisivo di Natale è stato, invece, trasmesso nel 1957 quando regnava Elisabetta II. Oggi, il messaggio viene trasmesso in televisione, radio e Internet, utilizzando tutte le tecnologie contemporanee.

L’era della televisione: l’incoronazione della Regina Elisabetta II
Nel 1953, il Principe Filippo insistette affinché l’incoronazione della Regina Elisabetta II fosse trasmessa in diretta televisiva, nonostante l’opposizione del Primo Ministro Winston Churchill e di altri consiglieri reali. Questo evento ha segnato una svolta nella comunicazione reale, portando la monarchia nelle case di milioni di cittadini e stabilendo un nuovo standard di vicinanza e accessibilità. Da quel momento, il rapporto tra i media e la monarchia si è fatto sempre più stretto.
La Regina dei mass media, la Principessa Diana
Trent’anni dopo, i reali sono diventati “Palace Dallas”, come ha scritto Donals Trelfors, all’epoca redattore del The Observer: “La soap opera reale ha ormai raggiunto un tale livello di interesse pubblico che il confine tra fatto e finzione è stato perso di vista. […] Non è solo che alcuni giornali non controllano i fatti o accettano le smentite: a loro non importa se le storie sono vere o meno”.
La differenza tra regalità e celebrità era diventata indefinita. La famiglia reale era una delle notizie più importanti per i media e ogni giornale aveva un corrispondente reale.
La decisione della Regina di non rilasciare mai interviste o parlare con la stampa si contrapponeva a quella della nuora, la Principessa Diana, che era tutti i giorni protagonista delle copertine sui tabloid.

Dopo la separazione da Carlo, Diana ha rilasciato molte interviste e ha iniziato ad avere un rapporto stretto con la stampa, portando l’opinione pubblica a suo favore ma, soprattutto, dando risalto alle sue cause umanitarie. Con la sua inaspettata e prematura morte, il rapporto tra la stampa e la famiglia reale è tornato ad essere più freddo e distaccato.
Dalla tv ai social media
Nonostante tutto, la Regina Elisabetta II, grazie anche al marito, ha sempre mostrato apertura verso le nuove tecnologie di comunicazione. Nel 1976, durante una visita a una base militare, ha inviato la sua prima email, diventando il primo monarca a utilizzare questa forma di comunicazione. Nel 1997, è stato lanciato il sito ufficiale della famiglia reale, seguito dall’apertura di un canale YouTube nel 2007, un account Twitter nel 2009 e un profilo Instagram nel 2013.
Questi canali digitali hanno permesso alla famiglia reale di condividere direttamente con il pubblico eventi ufficiali, celebrazioni familiari, compleanni, ricorrenze pubbliche e iniziative benefiche, in modo più tempestivo e diretto, potendo così gestire meglio la propria immagine pubblica.
Harry, Meghan e la “Megxit”
Nel gennaio 2020, il Principe Harry e Meghan Markle hanno annunciato proprio su Instagram la loro decisione di ritirarsi dai doveri reali, la nota “Megxit“. Questo annuncio ha segnato un cambiamento significativo nella comunicazione, con l’uso dei social media per trasmettere decisioni importanti direttamente al pubblico, senza intermediari, bypassando la famosa Royal Rota: un gruppo di testate britanniche che ha accesso esclusivo ad informazioni e copre per primo gli eventi reali.
Poco dopo, la pandemia di Covid-19 ha cambiato il modo di comunicare di tutto il mondo, compreso quello della Royal Family che ha incrementato molto le videochiamate e le comunicazioni sui social media.

I momenti difficili
Negli ultimi anni, la “Megxit” e la pandemia non sono state le uniche sfide mediatiche per la famiglia reale britannica, che si è anche scontrata con una realtà che ha colto di sorpresa lo staff della comunicazione di Palazzo: la gestione delle malattie prima di Re Carlo e poi di sua nuora, la Principessa del Galles. Una scelta di una gestione molto trasparente nel caso del Sovrano e un po’ nebulosa e segreta, almeno inizialmente, in quello della Principessa.
Il confine che separa la privacy della vita privata dalla figura pubblica è sempre molto labile, soprattutto quando si parla di salute. Nel marzo 2024, una foto ufficiale della Principessa Kate, pubblicata per dissipare speculazioni sulla sua salute, è stata ritirata dalle agenzie di stampa dopo che si è scoperto che era stata digitalmente manipolata. Questo incidente, soprannominato “Kategate”, ha evidenziato le sfide della gestione dell’immagine nell’era digitale e l’importanza della trasparenza nella comunicazione di Palazzo.
Una comunicazione più borghese
Dopo la morte di Elisabetta II e soprattutto durante la malattia, la Principessa del Galles ha introdotto un nuovo stile comunicativo, attraverso video, pubblicati su Instagram, intimi e personali che ritraggono spesso lei, il marito e i figli anche in atteggiamenti molto affettuosi. Questo modo di comunicare ha contribuito a umanizzare l’immagine della famiglia reale, rafforzando il legame emotivo con il pubblico.
Le altre famiglie reali europee e la comunicazione
Anche tutte le altre famiglie reali europee hanno adottato strategie comunicative moderne. Negli ultimi quindici anni hanno aperto account sui social per avere una presenza quotidiana e rafforzare il rapporto con il popolo; questo cambiamento è avvenuto soprattutto con l’ultima generazione di sovrani.
Juan Carlos I e la televisione
La monarchia spagnola, ad esempio, durante la transizione democratica del Paese, ha utilizzato la televisione come strumento chiave per consolidare la propria posizione. Il messaggio di Natale del Re, trasmesso annualmente, è diventato un appuntamento fisso per gli spagnoli, raggiungendo il picco di ascolti nel 2000 con oltre 9 milioni di spettatori.
Felipe VI e i social media
Con l’ascesa al trono di Felipe VI, la Casa Reale ha intrapreso una modernizzazione della propria comunicazione, aprendo un account Twitter nel 2014 e successivamente un canale YouTube.
Nel 2024, in occasione del decimo anniversario del regno di Felipe VI, la Casa Reale spagnola, in ritardo rispetto alle altre, ha lanciato anche il suo profilo ufficiale su Instagram. Questo passo ha segnato un cambiamento significativo nella strategia comunicativa, con la condivisione di contenuti più informali e personali, compresi rari selfie della famiglia reale.
La comunicazione delle monarchie del Medio Oriente
Il modo di comunicare è cambiato molto negli ultimi anni anche nelle monarchie del Medio Oriente.
Prima dell’ascesa di Abdullah II e Rania al trono, la monarchia giordana, sotto il regno di Re Hussein, manteneva una comunicazione formale e riservata. Le informazioni ufficiali venivano diffuse attraverso canali statali e comunicati stampa, con un grande controllo dei media da parte della Casa Reale.
Rania: la Regina influencer
Dal 1999, con il Re Abdullah II e la Regina Rania, la monarchia giordana ha intrapreso un percorso di modernizzazione della comunicazione.
Nel 2008, la Regina ha lanciato un canale YouTube per promuovere il dialogo interculturale. È stata una delle prime regine a utilizzare attivamente i social media per scopi educativi e diplomatici, diventando un punto di riferimento per l’attivismo digitale tra i royal.

Soprattutto all’estero è diventata una vera icona e successivamente, ha ampliato la sua presenza personale su piattaforme come Twitter, Facebook e Instagram, condividendo messaggi su temi sociali, educativi e culturali. Soltanto la Granduchessa del Lussemburgo e la Sceicca Moza del Qatar hanno un profilo Instagram personale come Rania, tutte le altre utilizzano quello formale dell’istituzione.
In tutte le famiglie reali del mondo, la comunicazione si è dovuta e voluta evolvere da messaggi riservati e cerimonie formali a una presenza digitale dinamica e pop. Attraverso i media, le monarchie cercano di mantenere la loro rilevanza e connessione con il pubblico, bilanciando tradizione e modernità in un mondo in continua evoluzione.