Il Principe Harry è senza freni, e ha snocciolato i segreti di tutti i membri della Famiglia Reale tra le pagine della sua autobiografia, Spare, già sugli scaffali delle librerie. Non solo accuse scioccanti, anche aneddoti inaspettati e imbarazzanti, come quelli su suo padre, Re Carlo, del quale viene svelata una curiosità, ignota a tutti, che riguarda la sua infanzia. A Palazzo continua la politica del no comment, ma la sua presenza alla cerimonia di incoronazione sembra sempre meno probabile.
L’infanzia difficile di Re Carlo: “Era vittima dei bulli”
Sarà capitato a tutti di avere un oggetto, un giocattolo o un ricordo dell’infanzia del quale non si riesce proprio a fare a meno, anche da adulti. I Reali, ce lo dimentichiamo spesso, sono persone come noi, con gli stessi pregi e difetti, e soprattutto debolezze e segreti.
Il Principe Harry ha deciso di essere proprio inflessibile, e di svelare anche gli aneddoti meno interessanti, per il lettore medio, ma che servono alla sua narrazione. In questo caso, si tratta di un ricordo d’infanzia di suo padre, Re Carlo.
Il Sovrano viene descritto come un bambino solo, lontano dalla famiglia nel duro collegio di Gordonstoun, in Scozia, dove suo padre prima di lui, il Principe Filippo, era stato un allievo, anni prima di conoscere la Regina Elisabetta. Una scelta difficile, che ha causato molti turbamenti al giovane Carlo, come raccontato anche in altre biografie: era debole, più minuto degli altri, e soffriva molto la lontananza di casa.
Come svelato da alcuni suoi compagni di classe nel documentario Charles: Our New King, andato in onda sull’emittente televisiva inglese ITV, era spesso vittima di bullismo, e venne picchiato con violenza alla fine di una partita di rugby. Non c’era nessuna pietà per colui che un giorno sarebbe stato Re, anzi, veniva trattato peggio degli altri studenti.
Il segreto imbarazzante di Carlo svelato da Harry
Queste triste vicende vengono confermate dal Principe Harry in Spare, e aggiunge un dettaglio imbarazzante,e per certi versi tenero, che, almeno in parte, ci fa rivalutare la figura di Re Carlo.
“Mio padre conserva gelosamente il suo orsacchiotto, lo ha portato per anni ovunque, non se ne separa mai“. Il peluche di cui Harry parla è proprio quello che aveva con sé nel collegio di Gordonstoun, la scuola dove era vittima di bullismo da adolescente.
Il segreto inconfessabile di Carlo è, dunque, un orsacchiotto che ha sin da bambino, il suo portafortuna, ma, in un certo senso, anche un amico, un modo per affrontare le paure e le tensioni: “Teddy era ovunque, nonostante fosse ormai un oggetto pietoso, con braccia rotte e fili penzolanti, buchi rattoppati qua e là”.
Harry spiega anche come questo ci dica molto anche della solitudine che ha sempre circondato suo padre, sin da bambino: “Quel peluche mi ha permesso di scoprire chi è mio padre, è molto eloquente per capire quanto sia stata triste la sua infanzia“.
Come illustrato dalla rivista Hello!, l’abitudine di Re Carlo non è insolita, questo legame con oggetti dell’infanzia è molto comunque negli adulti che, secondo un sondaggio, per il 44% conservano ancora i propri orsacchiotti d’infanzia, mentre il 34% dorme ancora con i propri peluche ogni notte.
Un segreto, è vero, ma questa volta tenero, che ci mostra il lato umano di un uomo che, in realtà, conosciamo molto poco, seppur ne sentiamo parlare da sempre. Questa tristezza da bambino spiega anche il perché, per molti anni, Carlo sia stato un padre anaffettivo e distante da William e Harry, capendo il suo sbaglio solo molto dopo la morte di Diana.