Re Carlo, chi è l’uomo che lo ha salvato dopo la morte di Diana

Un solo uomo è stato in grado di resuscitare l'immagine pubblica di Carlo tra gli anni '90 e 2000: ecco perché William e Harry lo odiano

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Pubblicato: 30 Dicembre 2024 06:30

Per quanto oggi l’amore tra Carlo e Camilla sia generalmente accettato, c’è stato un tempo in cui l’opinione pubblica era quasi totalmente contraria agli odierni Re e Regina. Detto che anche oggi non spicchino per simpatia tra i più giovani, negli anni ’90 rappresentavano di certo il lato oscuro di Buckingham Palace. Per quanto incredibile possa sembrare, questa trasformazione radicale è principalmente merito di un solo uomo: Mark Bolland.

Mark Bolland, PR di Re Carlo

Quella di Mark Bolland è una figura tanto importante quanto sconosciuta ai più. Re Carlo gli deve tantissimo, considerando quanto fosse devastata la sua immagine pubblica a causa del trattamento riservato a Lady Diana.

Camilla, svelata come l’amante dell’erede al trono, venne bollata come “rottweiler” dalla stampa e dai sudditi, schieratisi istantaneamente con la “principessa triste”. In breve l’attuale Regina divenne la “donna più odiata della Gran Bretagna”.

I tanti sforzi in ambito pubbliche relazioni non furono all’altezza dell’operato di Diana e del suo team, volendo parlare unicamente di ufficio stampa. Una situazione totalmente degenerata e fuori controllo, peggiorata ulteriormente nel 1997, dopo la tragica morte di Diana e i tanti sospetti.

La radicale trasformazione nella percezione pubblica di Carlo la si deve, come detto, a Mark Bolland.

Il suo è stato un miracolo, dal momento che in quegli anni riuscì a portare il tasso di popolarità di Carlo dal 20%, dopo la morte di Lady D., al 75%. Non tutti però erano entusiasti di lui nella Famiglia Reale. Nello specifico era particolarmente odiato e osteggiato da William e Harry.

Il ragazzo d’oro di Carlo

Assunto 30enne come addetto stampa di Carlo, scalò la piramide delle preferenze del Principe in breve tempo. Divenne indispensabile, dimostrando di saper fare egregiamente il proprio lavoro, partendo dal disfare i disastri precedenti (come il confessato adulterio).

Re Carlo e Mark Bolland
Fonte: IPA
Re Carlo e Mark Bolland

Bolland è riuscito a modernizzare l’immagine di Carlo, descritto generalmente come un cattivo padre e un marito poco affettuoso. Lentamente ha portato nel mix anche Camilla ma, generalmente, ha guidato ben 30-40 persone che rappresentavano l’intera “vita privata” del Principe del tempo. A ciò si sono aggiunti rapporti con enti di beneficenza e controllo delle comunicazioni strategiche.

L’odio di William e Harry

Un personaggio impegnato a manipolare la realtà, al fine di farla risultare piacevole a favore di telecamera. Qualcosa che col tempo ha infastidito non poco William e Harry. Quest’ultimo ha fatto riferimento a Bolland nel suo libro Spare, evidenziando come una certa acredine permanga ancora.

Nonostante l’uomo sia stato responsabile di particolari accordi con i media per la tutela della privacy dei principini, tra scuola e università, i due lo hanno sempre osteggiato. Harry ritiene d’essere stato un danno collaterale nella campagna per riabilitare Carlo, spianando la strada al matrimonio con Camilla. Pur non citandolo direttamente, nella sua biografia parla di un personaggio che ha coreografato meticolosamente tutti i passi per portare Carlo a regnare al fianco di Camilla. Suo desiderio insindacabile.

Anche William mal digeriva tutto questo, tra titoli esageratamente positivi e l’uso di sé come pedina in questo processo. Lo spiega l’autore reale Robert Jobson, che precisa: “Dopo tutto sua madre era morta da appena un anno e lui era comprensibilmente sensibile alla situazione”.