Mentre Re Carlo fa affari con le sue tenute, malgrado la maggior parte del suo tempo la impiega a fare il Sovrano, Harry ha probabilmente toccato il fondo negli affari. Infatti, la sua autobiografia Spare ha raggiunto un record negativo di vendite, per giunta a ridosso di Natale. In altri termini, a nessuno interessa più quello che ha da dire sulla sua “povera” vita a Palazzo.
Re Carlo e il senso degli affari
Re Carlo può avere molti difetti, ma sicuramente è un grande imprenditore. I suoi terreni, le sue proprietà vengono sfruttate a dovere, sempre nel rispetto del territorio e dell’ecologia. Da quando è salito al trono, inoltre, ha fatto piccoli cambiamenti anche nelle residenze reali che gli hanno permesso di aumentare i profitti.
Basti pensare che in un anno ha aperto al pubblico aree del Castello di Balmoral che erano rimaste private fino alla scorsa estate o che ha introdotto il biglietto a pagamento per l’ingresso nel parco di Windsor anche ai residenti della zona. Insomma, piccoli cambiamenti per battere cassa.
Non solo, Carlo si è inventato prodotti e gadget sempre per aumentare i guadagni, dal foulard in memoria di sua madre la Regina Elisabetta ai liquori prodotti nelle sue tenute di campagna.
Un altro esempio di buona economia è la tenuta di Highgrove, una tenuta che qualche decennio fa cadeva a pezzi, mentre ora è un luogo incantevole, con splendidi giardini, che produce ortaggi e prodotti naturali come il miele che Carlo regalò a Natale a Harry. Senza contare gli allevamenti di bovini e altri animali da cortile.
A tutto questo va aggiunta la razionalizzazione dei suoi immobili. Carlo ha dato lo sfratto a Harry da Frogmore Cottage, ha costretto suo fratello Andrea a occuparsi del Royal Lodge. Insomma il suo senso imprenditoriale è molto sviluppato.
Harry, la nuova edizione del suo libro è un fallimento
Se William sembra aver ereditato dal padre la stessa dinamicità negli affari, Harry al contrario sembra faticare.
Infatti, ogni attività del secondogenito di Carlo e Diana sembra faticare a decollare. Magari in un primo tempo gli porta soldi ma poi tutto finisce in niente.
È quello che sta accadendo con la sua autobiografia, Spare. Lo scorso anno quando uscì fu un caso letterario, un vero e proprio best seller. Passati però dei mesi, ci si rese conto che la gente leggeva il suo libro ma ne restava delusa tanto che era tra gli oggetti più dimenticati o lasciati negli hotel.
Sulla scia del primo successo, gli editori hanno deciso di stampare quest’autunno l’edizione tascabile, più maneggiabile ed economica. Ebbene, l’idea è stata un flop. Pare che Spare abbia raggiunto il record negativo di libro meno acquistato del periodo, tanto che è venduto in Inghilterra a un prezzo scontato.