Rania di Giordania ha affascinato la platea dell’One Young World Summit di Montreal, Canada, non solo con il suo importante discorso ma anche con il suo sofisticato look, firmato Fendi, con tanto di giacca personalizzata.
Rania di Giordania, il look non convenzionale
Esattamente come è accaduto al Forum di Cernobbio, Rania di Giordania ha lanciato il suo messaggio di pace, utilizzando non solo le parole ma anche la sua immagine che comporta una scelta precisa nel look. La Regina, diventata nonna per la prima volta lo scorso agosto, non delude mai.
Per l’appuntamento al Summit canadese ha scelto un completo elegante e moderno, senza scadere nella formalità eccessiva di un tailleur. Rania era infatti consapevole che doveva attirare l’attenzione dei giovani e un outfit da “professoressa” non l’avrebbe certo aiutata nel realizzare il suo intento.
Rania di Giordania seduce in Fendi
Così, Rania di Giordania è salita sul palco indossando un top blu, una giacca squadrata, corta su misura con tasche sul davanti, firmata Fendi, che costa circa 2.400 euro che ha abbinato a una longuette midi, sempre di Fendi, attillata con spacco laterale, in seta con un elegante drappeggio laterale, un orlo asimmetrico e il classico motivo a righe “pequin” del brand. Questo particolare disegno fu creato da Karl Lagerfeld per il marchio nel 1983 ed è divenuto un segno distintivo della Maison italiana, oggi di proprietà del gruppo francese LVMH. Una gonna che Rania indossa divinamente e che conferisce alla sua immagine un tocco di sensualità.
Completano l’outfit non convenzionale delle décolleté blu con tacco sottile, create da Jennifer Chamandi, e una borsa a tracolla.
Rania di Giordania, il discorso sulla pace all’One Young World Summit
Rania ha preso la parola all’One Young World Summit per denunciare le atrocità della guerra nella Striscia di Gaza, sottolineando la sua preoccupazione per le giovani generazioni che in quei luoghi potrebbero non avere più un futuro se continuano le devastazioni del conflitto.
Rania ha sottolineato l’importanza di mettere fine alla guerra e di ritrovare la pace il prima possibile, ma per farlo i problemi vanno risolti alla radice, perché il cessate il fuoco deve diventare duraturo e permanente. “Non una pausa temporanea nelle ostilità… non un ritorno a uno status quo compromesso… ma una pace autentica e giusta, fondata sul rispetto universale della dignità, della decenza e dell’autodeterminazione”. La Regina invoca la concretezza: “La speranza è una scelta. E la speranza è essenziale. Ma non è, e non è mai stata, sufficiente.”
“La pace non è una questione di fortuna. La pace, come la speranza, è una questione di scelta, una scelta che il nostro mondo non è riuscito a fare per troppo tempo”, ha affermato la Regina. “È tempo di scegliere un’altra strada. E la tua generazione può contribuire a spianarla”.