Rania di Giordania conquista la Casa Bianca: baci, look griffato e tacchi killer

Rania di Giordania negli Stati Uniti affascina Jill e Joe Biden con un look-gioiello di Dior e osano troppo con le confidenze

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Rania di Giordania è volata alla Casa Bianca insieme a suo marito Abdullah e a suo figlio Hussein per un incontro con Joe Biden. La Regina ha lasciato letteralmente senza fiato con un look griffatissimo, creato da Dior, assolutamente formale ma di grande fascino.

Rania di Giordania, Biden osa troppo

Dopo averla vista con il cappotto-gioiello in occasione del Giubileo d’Argento di suo marito Abdullah, ritroviamo Rania di Giordania a Washington dove è stata accolta da Joe e Jill Biden alla Casa Bianca. La First Lady in particolare è stata molto calorosa con lei, abbracciandola, stringendole la mano e scambiando un paio di baci sulla guancia, contravvenendo al protocollo che proibirebbe contatti così stretti con i Sovrani. Non solo, persino Biden si è permesso di toccare sulla schiena Rania, con un gesto un po’ troppo confidenziale, invitando lei e suo marito a entrare nella Casa Bianca.

Joe Biden Rania di Giordania
Fonte: IPA
Joe Biden sfiora Rania di Giordania sulla schiena

Rania di Giordania affascina in Dior

D’altro canto, nessuno riesce a resistere al fascino di Rania di Giordania che si è presentata a Washington con un look semplicemente magnifico, senza alcuna stravaganza, nemmeno nel colore, è semplicemente l’essenza dell’eleganza. Per creare il suo raffinato outfit, si è affidata a Dior. La mise si compone di una maglia grigia in cachemire con bottoncini di perle e colletto a fiocco, una gonna ampia a campana, in lana e seta, nera, che anche sua nuora Rajwa ha identica, come a dire che la moglie di Hussein si ispira molto alla suocera.

Abdullah di Giordania Joe Biden Jill Biden Rania di Giordania Hussein di Giordania
Fonte: Getty Images
Rania di Giordania in Dior

Da notare gli accessori ricercatissimi, le décolleté a punta in rete metallica con tacchi sottili e altissimi, praticamente killer, e la borsa Tribale Promenade con catena. Dettagli che fanno la differenza, rendendo l’immagine della Regina meno bon ton e più femminile. I gioielli sono ridotti al minimo, da notare l’orologio-gioiello. Mentre i capelli sono lasciati sciolti sulle spalle.

Rania è la Regina di fascino anche alla Casa Bianca. Non ha rivali, sebbene Jill Biden sia molto elegante con un tailleur burgundi, in stile Chanel. Ma Sua Maestà gioca su un campo vuoto, infatti Rajwa non ha accompagnato suo marito Hussein all’incontro col Presidente degli Stati Uniti.

Abdullah di Giordania Jill Biden
Fonte: Getty Images
Abdullah di Giordania bacia Jill Biden

Rania e Abdullah di Giordania, perché sono ospiti di Biden

Un meeting particolarmente importante che ha lo scopo di celebrare 75 anni di relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e il Regno hascemita di Giordania, ma in cui Abdullah e Biden discutono “della situazione attuale a Gaza e degli sforzi per porre fine in modo duraturo alla crisi”, come ha dichiarato .

La visita di Abdullah acquista anche un importante valore simbolico, perché è la prima di un leader arabo alla Casa Bianca dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas.

Abdullah di Giordania Joe Biden Jill Biden Rania di Giordania
Fonte: IPA
Jill Biden prende per mano Rania di Giordania

“Vogliamo vedere la guerra finire il più presto possibile”, ha detto John F. Kirby, portavoce della Casa Bianca. “E crediamo che uno dei primi passi fondamentali per raggiungere questo obiettivo sia una pausa umanitaria, una pausa prolungata più lunga di quella che abbiamo visto a novembre di una settimana, che ci consentirebbe di liberare tutti gli ostaggi, ottenere più aiuti e assistenza. e poi, si spera, portare a discussioni che possano avvicinarci alla fine del conflitto.”