Lady Diana “fidanzata” di Freddie Mercury, la storia mai raccontata

La Principessa e il leader dei Queen si concessero una serata divertente e trasgressiva, dove lei fu costretta a travestirsi per passare inosservata

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Pubblicato: 7 Aprile 2025 21:35

Da timida ragazza in balia della royal family a donna indipendente e trasgressiva, senza timori e pregiudizi. La trasformazione di Lady Diana Spencer continua a far chiacchierare ancora oggi. Non tutti sanno che la defunta ex moglie di Re Carlo si è spesso concessa serate alternative e fuori dall’ordinario, come quella con Freddie Mercury negli anni Ottanta. Una storia mai svelata e che oggi appare iconica e leggendaria.

La serata della Principessa Diana e Freddie Mercury

Non tutti sanno che negli anni Ottanta, più precisamente nel 1988, Lady Diana trascorse una serata in compagnia di Freddie Mercury che la portò con sé in giro per locali. Con loro anche il comico Kenny Everett e l’attrice Cleo Rocos.

Secondo il racconto di quest’ultima, come riporta il Mirror, il gruppetto trascorse un pomeriggio a bere champagne e a guardare la serie tv The Golden Girls (nota in Italia come Cuori senza età) senza però l’audio, per divertirsi così a doppiare i personaggi con dialoghi piccanti inventati da loro.

La sera i quattro amici continuarono poi a fare baldoria: decisero di fare un giro per i locali, iniziando dall’iconico bar cabaret frequentato per lo più da omosessuali, il Royal Vauxhall Tavern, che si trovava nella zona sud di Londra. Lady Diana disse che quella sera voleva trascorrerla senza alcun freno e Freddie Mercury approvò, dicendo: “Andiamo, facciamo divertire un po’ questa ragazza“.

C’era però un grosso problema: all’epoca la Principessa era già uno dei volti più noti del pianeta e non avrebbe potuto certo andare in giro per locali pensando di non essere riconosciuta o fotografata. I tre amici si adoperarono per creare il travestimento perfetto per Lady D: le fecero indossare un cappello da baseball, degli occhiali da sole e un giubbotto militare in stile bomber. “Sembrava davvero un giovane e bellissimo ragazzo”, ha commentato Cleo Rocos.

Il rapporto tra Lady Diana e Freddie Mercury

I quattro si recarono poi al Vauxhall Club, dirigendosi subito al bar dove la Principessa Diana ordinò del vino bianco e della birra. “Quando arrivammo, pensammo che fosse evidente che si trattava della Principessa e che sarebbe stata scoperta subito – ha raccontato l’attrice – ma la gente sembrava ignorarla. Fu come se scomparve tra la folla e lei ne fu molto felice”.

“Ci davamo le spinte l’un l’altro come degli scolaretti dispettosi – ha proseguito Cleo – Diana e Freddie ridacchiavano. Una volta compreso che il travestimento aveva funzionato, ci guardammo l’un l’altro, soddisfatti del nostro trionfo. Ce l’avevamo fatta!”.

Il travestimento di Diana nascondeva così bene la sua identità che la gente pensava fosse il fidanzato di Mercury, “un modello maschile meraviglioso, e lei lo adorava”, ha rivelato Rocos. Dopo venti minuti nel locale, il gruppo prese un taxi per Kensington Palace e la Principessa indossò il travestimento per tutto il tragitto.

“Il giorno dopo ci ha inviato un biglietto in cui diceva che si era divertita tantissimo”, ha ricordato l’amica. “Posso tornare indietro a quel pranzo e vedere Diana che butta la testa all’indietro dalle risate”.

Dopo quella serata Diana e Freddie continuano a restare vicini: un rapporto lontano dai riflettori, nonostante fossero due celebrità. Un’amicizia interrotta solo nel 1991, con la morte del leader dei Queen. Un evento che afflisse Diana che probabilmente era a conoscenza della malattia di Mercury.

In seguito la madre del Principe William accettò di diventare madrina e testimonial dell’organizzazione di solidarietà National AIDS Trust, un movimento dedicato alla lotta e alla prevenzione dell’HIV. Impegno che portò avanti fino alla sua morte, avvenuta nel 1997, sei anni dopo quella dell’amico Freddie.