Alberto di Monaco, i retroscena della lite col suo commercialista

Svelate le spese folli della Famiglia Reale: dove finiscono i soldi del conto segreto di Alberto di Monaco

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Alberto di Monaco ha un rapporto speciale con gli scandali. Nel corso degli anni ne ha accumulati molti, sotto differenti aspetti. Ultimamente si sta facendo un gran discutere della dura disputa in atto con quello che è stato di fatto il suo braccio destro per 20 anni, Claude Palmero. Ecco cos’è davvero successo tra i due.

Chi è Claude Palmero

Chi conosce bene la figura di Alberto di Monaco non può non sapere chi sia Claude Palmero. Ha 68 anni e si è occupato da più di due decenni delle finanze della Famiglia Reale. Dalla gestione delle proprietà a quella del palazzo principale, fino ad arrivare a vari tipi di investimenti consigliati, avviati e amministrati. Una tradizione di famiglia, si può dire, dal momento che suo padre André aveva fatto lo stesso per il Principe Ranieri III di Monaco, 20 anni prima di lui.

Un rapporto lavorativo durato dal 2001 al 2023, anno in cui è stato licenziato dal Principe Alberto. Alla base di tutto c’è il fatto d’essere stato preso di mira da un misterioso sito anti corruzione. In pochi mesi lo scandalo è divenuto di caratura enorme, con la pubblicazione dei “quaderni segreti” di Palmero. Il quotidiano francese Le Monde ha rivelato al mondo il contenuto, sottolineando la descrizione delle spese sconsiderate della Famiglia Reale. Sguardo rivolto, in questo senso, soprattutto alla Principessa Charlene.

Una storia molto complessa, considerando anche il recente arresto del consulente finanziario, poi rilasciato senza accuse. La Polizia lo ha interrogato che la causa intentata dal Principe Alberto contro di lui. Ciò ha portato a un’indagine per presunta “violazione della riservatezza, invasione della privacy e ricezione dei proventi di due reati”.

Una causa contro la Famiglia Reale

Claude Palmero è più che mai intenzionato a ripristinare il suo onore. Non c’è più spazio per lui a palazzo, per quanto avesse fatto intendere di volere il suo posto, che era tutta la sua vita. La situazione è però degenerata fin troppo per sperare in un colpo di spugna.

Ha infatti provveduto a intentare causa contro la Famiglia Reale. L’accusa è di abuso di debolezza, tentata estorsione e furto. Ha inoltre contestato il suo licenziamento. Ha però sostenuto d’essersi ritrovato a fronteggiare un sistema non giusto. Si è infatti rivolto alla Corte europea dei diritti dell’uomo, dopo la Corte suprema di Monaco. Ciò perché, a suo dire, all’interno del principato non sarebbe possibile ottenere un’udienza equa. Il caso è ancora in corso ma il Principe Alberto ha negato ogni accusa a suo carico.

Le spese di Alberto di Monaco e Charlene

Come detto, sono state pubblicate alcune pagine dei quaderni segreti di Palmero, che nega d’averne diffuso il contenuto. Due i quotidiani che hanno dato spazio alla notizia, scendendo nei dettagli delle spese della Corona.

Alberto spenderebbe ogni anno milioni di euro da un conto bancario francese segreto. L’obiettivo? Pagare le sue ex amanti, che hanno dato alla luce dei figli illegittimi: Jazmin Grimaldi (31 anni) e Alexandre Coste-Grimaldi (20 anni) riceverebbero 410.000 euro l’anno ognuna.

Le Monde sostiene che Jazmin, figlia avuta dall’agente immobiliare Tamara Rotolo, riceverebbe 87.000 euro ogni tre mesi. Come regalo per i 18 anni avrebbe ricevuto 5.000 euro e un appartamento a New York del valore di 3 milioni di euro 7 anni dopo.

Le indiscrezioni però non finiscono qui. Il palazzo pagherebbe anche un’assicurazione per rapimento e riscatto a tutela di Alexandre, la ventenne avuta dall’ex hostess Nicole Coste. Nel 2015 invece Coste convinse il Principe a investire nel suo negozio a Knightsbridge, a Londra. Un’attività che costerebbe quasi un milione di euro all’anno.

Nel frattempo la Principessa Charlene riceverebbe 1,4 milioni di euro all’anno come indennità. Una somma comunque non bastevole a coprire le sue spese.