Gli 80 anni di Silvia di Svezia: da hostess a Regina

Dal 2011 è la Regina Consorte più longeva della storia svedese, madre di 3 figli e nonna di 8 nipoti, ha lasciato una carriera in ascesa per il trono di Svezia.

Foto di Gilda Faleri

Gilda Faleri

Royal editor

Royal Watcher toscana laureata in comunicazione. Conduce un programma TV dedicato alle famiglie reali e ha fondato uno dei primi blog italiani a tema royals.

Pubblicato: 21 Dicembre 2023 19:44

Una regina metà brasiliana e metà tedesca, origini che hanno influenzato il suo ruolo di consorte del Re di Svezia: “Sono nata in Germania durante la Seconda Guerra Mondiale e quando avevo poco più di due anni mi sono trasferita con la mia famiglia in Brasile. Dodici anni dopo, nel 1957, siamo tornati in Germania, quindi questi due Paesi mi hanno segnata molto. Si potrebbe dire che ho tracce di entrambe le culture, cosa che mi ha aiutata a conoscere il meglio di tutti e due i mondi. Mia madre era cattolica e mio padre protestante, sono cresciuta in una casa dove la tolleranza e il rispetto sono stati sempre presenti”.

L’infanzia brasiliana

Nel 2016, la Regina Silvia racconta alla giornalista Maria Gunnarsson di aver avuto a che fare con la Svezia già nel periodo in cui viveva a San Paolo del Brasile: “La Svezia non mi era estranea. Mio padre aveva lavorato per l’azienda forestale e siderurgica svedese Uddeholm in Brasile. Molti svedesi, quindi, venivano in Brasile, a casa nostra. Portavano aringhe, libri e musica”.

Una volta tornata in Germania Silvia termina gli studi al liceo di Düsseldorf nel 1963. Poi prosegue all’Istituto di Lingue e Interpreti di Monaco di Baviera, concentrandosi sullo spagnolo e dopo la laurea, lavora come interprete presso il Consolato argentino di Monaco.

Il colpo di fulmine ai Giochi Olimpici

È proprio grazie al lavoro che incontra il futuro marito: ai Giochi Olimpici estivi del 1972 a Monaco, dove Silvia Sommerlath lavora come interprete e hostess.

Silvia Sommerlath nel 1973
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Silvia Sommerlath nel 1973

L’allora Principe Ereditario Carlo Gustavo di Svezia si reca in Germania per sostenere gli atleti svedesi. All’epoca è l’erede designato al trono svedese e il sovrano in carica è suo nonno. Durante il soggiorno, Silvia ha il compito di seguire e di fare da guida ad alcuni degli ospiti di alto profilo presenti ai Giochi, tra i quali il principe svedese. Le cronache raccontano che al termine della prima giornata, Carlo Gustavo non perde tempo e la invita a cena con sua sorella e il cognato, la principessa Birgitta e il principe Johann Georg di Hohenzollern, lo zio Bertil e la compagna, Lilian Craig. Come lui stesso dirà in seguito, durante il loro primo incontro “è scattato il colpo di fulmine”.

Dopo cena il Principe chiede allo zio un parere su Silvia, “Sposala!” è la risposta del Principe Bertil. Anni dopo, il Principe Bertil ricorda il momento aggiungendo che questo è il miglior consiglio che gli abbia mai dato al nipote. Carlo Gustavo sarebbe diventato re Carlo XVI Gustavo l’anno successivo, dopo la morte del nonno, re Gustavo VI Adolfo, avvenuta il 15 settembre 1973.

In quegli anni Silvia si reca più volte a Stoccolma a far visita a Carlo Gustavo e, secondo quanto riferito, spesso indossa una parrucca bionda per depistare la stampa, ma all’inizio del 1973, la coppia viene fotografata insieme in auto da un giornalista svedese. La coppia trascorre un periodo di tempo in Svizzera, in Francia e nella tenuta del Principe Otto von Bismarck per allontanarsi dai media svedesi.

La Regina Silvia e il Re Carlo Gustavo di Svezia ai Giochi Olimpici di Rio 2016. La Regina scatta una foto con il suo cellulare che ha una foto di sua nipote, la principessa Estelle, nella cover
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La Regina Silvia e il Re Carlo Gustavo di Svezia ai Giochi Olimpici di Rio 2016. La Regina scatta una foto con il suo cellulare che ha un’immagine di sua nipote Estelle nella cover

Nel frattempo Silvia, avendo svolto un ottimo lavoro alle Olimpiadi estive, avanza di carriera e viene assunta come vice capo del protocollo per le Olimpiadi invernali in programma a Innsbruck nel 1976. Per stare più vicina al suo fidanzato, Silvia si trasferisce in un appartamento a Stoccolma, di proprietà della sorella maggiore di Carlo Gustavo, la Principessa Cristina.

L’anello di fidanzamento appartenuto alla madre del Re

I giochi si concludono a metà febbraio 1976 e meno di un mese dopo, il 12 marzo, la corte reale svedese annuncia il fidanzamento ufficiale del Re con la “commoner” Silvia Sommerlath. L’idea romantica di regalare l’anello appartenuto alla madre non è nata con il fidanzamento di William e Kate, perché proprio Carlo Gustavo ha suggellato la proposta di matrimonio con l’anello appartenuto a sua madre, la Principessa Sibilla, morta nel 1972. Silvia, che ha da poco iniziato a imparare la lingua svedese, durante l’intervista rilasciata in occasione del fidanzamento, parla il più possibile la lingua di adozione ma ad un certo punto chiede aiuto in inglese al suo futuro sposo per rispondere ad una domanda in svedese. Negli anni è diventata fluente anche nella sua sesta lingua dato che parla già inglese, francese, tedesco, portoghese e spagnolo.

Il fidanzamento di Carlo Gustavo di Svezia e Silvia Sommerlath
Fonte: Getty Images
Il fidanzamento di Carlo Gustavo di Svezia e Silvia Sommerlath

Le nozze sulle note di Dancing Queen

Si sposano il 19 giugno 1976 nella Cattedrale di Stoccolma e il loro matrimonio è il primo di un monarca svedese in carica dal 1797. La sera prima della cerimonia nuziale si tiene un Royal Variety Performance, in cui il gruppo svedese ABBA esegue la sua canzone Dancing Queen come tributo a Silvia. Il gruppo ha poi precisato che la canzone non è stata scritta appositamente per la nuova Regina, ma ha deciso di dedicarla a lei per l’importante serata.

Silvia rinuncia alla cittadinanza tedesca due giorni prima delle nozze diventando cittadina svedese. All’inizio del loro matrimonio, i due vivono in un appartamento del Palazzo Reale di Stoccolma. Silvia racconta di essersi sentita intimidita e sola, ma suo marito è sempre presente per incoraggiarla e darle sostegno: “Tutti avevano intenzioni gentili. Tutti volevano sostenermi ed erano presenti. E il Re è stato meraviglioso, mi ha detto: ‘Dì quello che pensi, spiega quello che vuoi, dì quello che farai’. Mi ha davvero sostenuta”.

Le nozze del Re Carlo Gustavo di Svezia e Silvia Sommerlath
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Le nozze del Re Carlo Gustavo di Svezia e Silvia Sommerlath

Una richiesta molto particolare

Appena arrivata sorprende tutti a Palazzo Reale quando chiede una macchina da scrivere, poiché è abituata a gestire da sola la sua corrispondenza e il suo lavoro. L’accoglienza degli svedesi è molto calda e per combattere il freddo e darle il benvenuto le vengono spedite 70 sciarpe, molte delle quali cucite a mano. All’agenzia di stampa svedese Expressen, la regina racconta: “Sono estremamente grata di aver ricevuto un’accoglienza meravigliosa da parte del popolo svedese”.

I tre figli: complicità e amore

La prima figlia del Re e della Regina, la Principessa Vittoria, nasce il 14 luglio 1977 all’ospedale universitario Karolinska. Il 13 maggio 1979 viene alla luce il loro unico figlio maschio, l’allora Principe Ereditario Carlo Filippo. Nel 1980, le leggi sulla successione in Svezia sono modificate in primogenitura assoluta. Vittoria diviene così Principessa Ereditaria di Svezia, scalzando il fratello minore. La figlia più piccola, la Principessa Madeleine, arriva il 10 giugno 1982.

Il Principe Daniel, la Principessa Ereditaria Victoria, il Principe Oscar, la Principessa Estelle, il Re Carlo Gustavo, la Regina Silvia, il Principe Carlo Filippo, la Principessa Sofia, la Principessa Madeleine e Chris O'Neill partecipano ai festeggiamenti per il compleanno della principessa ereditaria a luglio 2023
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Il Principe Daniel, la Principessa Ereditaria Vittoria, il Principe Oscar, la Principessa Estelle, il Re Carlo Gustavo, la Regina Silvia, il Principe Carlo Filippo, la Principessa Sofia, la Principessa Madeleine e Chris O’Neill partecipano ai festeggiamenti per il compleanno della Principessa Ereditaria nel luglio 2023

La passione per la moda sostenibile

Tutti i figli hanno un rapporto molto stretto con la madre e Vittoria e Madeleine amano indossare i suoi abiti per le uscite pubbliche. In un’intervista a Elle, rilasciata nel 2018, la Regina svedese ha parlato della condivisione degli abiti con la figlia Vittoria: “Mi rende felice! Penso che sia molto bello che condivida i miei gusti, che li trovi originali e che voglia usare i miei abiti”. Silvia è una antesignana della moda sostenibile che ha trasmesso alle figlie. La primogenita Vittoria è anche una grande promotrice dei brand di moda svedesi.

Una Regina impegnata nel sociale

Negli anni Silvia riesce a trasformare il suo ruolo da Regina non solo lavorando al fianco del marito, ma dedicandosi a cause sociali importanti, come ricorda lei in un’intervista di alcuni anni fa: “Occupo una posizione da cui posso esercitare un’influenza e che mi permette di attirare attenzione, evidenziare e creare consapevolezza su importanti questioni umanitarie, e lo faccio con grande considerazione e gratitudine”.

La Principessa Madeleine e la Regina Silvia di Svezia al Gala della World Childhood Foundation a New York
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La Principessa Madeleine e la Regina Silvia di Svezia al Gala della World Childhood Foundation a New York

Sua Maestà collabora con molte organizzazioni benefiche e una di quelle che le sta più a cuore è la World Childhood Foundation, da lei fondata nel 1999. L’obiettivo è sostenere i bambini vittime di abusi e sfruttamento sessuale, i bambini vulnerabili e le famiglie a rischio attraverso più di 100 programmi annuali in 17 Paesi.

Nel 1996, un anno prima della morte di sua madre, Alice Sommerlath, malata di Alzheimer, la Regina Silvia fonda la Silviahemmet, un centro per pazienti affetti da demenza che contribuisce anche alla formazione di infermieri e assistenti specializzati e promuove la ricerca sull’Alzheimer e la demenza senile. La Regina Silvia viaggia costantemente in tutto il mondo per seguire personalmente i progetti delle sue fondazioni, ma non manca mai agli impegni istituzionali in patria.

Parlando del suo ruolo di Regina di Svezia con Maria Gunnarsson per il libro The Royal Year 2016 – un libro annuale pubblicato in Svezia sugli eventi a cui partecipano i reali svedesi – ha detto: “È un mix di gioia e umiltà. C’è anche molta responsabilità. È stata una chiamata speciale”.

La Regina Silvia di Svezia durante l'inaugurazione della prima "Casa dell'infanzia" il 20 novembre 2023 in Assia, Germania.
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La Regina Silvia di Svezia durante l’inaugurazione della prima “Casa dell’infanzia” il 20 novembre 2023 in Assia, Germania.

Lo scandalo a corte

La Regina si guadagna molta vicinanza e simpatia nel 2010-2011, quando la monarchia viene scossa da una biografia piena di accuse sulla vita privata di suo marito, il Re, con dei presunti scandali amorosi, alcuni dei quali si sono poi dimostrati non veri. Il popolo svedese apprezza la compostezza e la riservatezza della loro Regina che continua a svolgere il suo lavoro senza replicare.

Il padre iscritto al partito nazista

Un altro scandalo, precedente, che vede coinvolta Silvia scoppia nel 2002, quando emerge che suo padre era stato un membro del partito nazista in Germania. La Regina ne è all’oscuro e questa brutta scoperta è per lei “un grande shock”. In questo caso rilascia più dichiarazioni, nell’ultima delle quali ribadisce la sua totale disapprovazione per il nazismo e per tutto il male che ha causato.

Un popolo che ama la sua Regina

La Regina Silvia, il Re Carlo XVI Gustavo, il Principe Daniel e la Principessa Vittoria assistono alla cerimonia di consegna dei premi Nobel 2023
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La Regina Silvia, il Re Carlo XVI Gustavo, il Principe Daniel e la Principessa Vittoria assistono alla cerimonia di consegna dei premi Nobel 2023

La Regina, oggi, è molto amata nella sua patria di adozione e viene ammirata per il suo grande lavoro di rappresentanza della nazione e per l’impegno nelle cause sociali. A settembre di quest’anno, nel discorso al banchetto di Stato per il suo Giubileo d’Oro, anche Re Carlo Gustavo ha reso omaggio alla moglie: “Non avrei potuto avere una compagna di vita migliore. Sono così felice ed entusiasta del suo impegno profuso in tanti anni per il nostro Paese”.