La nostra società è piena di Ignavi. E ora ne ho la conferma

Gli ignavi sono quelle persone che non si schierano mai, che non si espongono e si nascondono all'ombra dei più coraggiosi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Io e S. siamo amiche dalle scuole medie, e ho sempre pensato di potermi fidare di lei. Quest’anno ci siamo ritrovate a frequentare la stessa compagnia. Purtroppo alcune ragazze invidiose, ma molto popolari nel gruppo, hanno iniziato a mettere in giro brutte voci (false, tra l’altro) su di me. In particolare ho saputo di un episodio risalente a qualche settimana fa: tutti presenti tranne me, queste brutte str… mi hanno messa in croce. La mia amica c’era, ma non ha speso una parola in mia difesa. Io invece per lei mi sono sempre esposta, anche mettendoci la faccia e litigando con altre persone in nome della nostra amicizia. Sono delusa, delusa, delusa. Ho voglia di chiudere ogni rapporto con lei

A modo suo Dante ci aveva avvisate, riservando a loro un posto nell’Antiferno, il luogo dell’oltretomba che precede l’entrata dell’Inferno vero e proprio. Perché gli Ignavi non sono degni di meritare le gioie del Paradiso, ma a loro non possono essere destinate neanche le pene dell’inferno proprio per il fatto che, durante la loro vita, non si sono mai esposti, né schierati verso direzione alcuna.

Gli Ignavi, sono per Dante, dei grandi peccatori. Il loro errore più grande è stato quello di non osare mai avere un’idea propria. Non sono stati buoni, ma neanche cattivi, limitandosi per tutta la loro esistenza ad adeguarsi sempre al più forte. Tra loro, infatti, sono presenti anche gli angeli che, nella battaglia tra Lucifero e Dio, non si schierarono da nessuna parte. E delineando questo profilo psicologico degli Ignavi aspramente descritti nel Canto III dell’Inferno, non ricordano forse qualcuno che conosci già? Sono certa di sì perché la verità è che la nostra società è piena di Ignavi.

Con questo non voglio colpevolizzare la tua amica, anche perché sono certa che se hai deciso di darle un ruolo così importante nella tua vita è perché hai visto qualcosa di bello in lei. La stessa cosa che vi ha permesso di preservare il legame nonostante il tempo e le distanze. Penso solo che spesso, e per paura, si prendono delle scelte che al momento sembrano quelle più convenienti, anche se le stesse vanno a discapito delle persone che amiamo.

I motivi possono essere tanti e diversi. Alcuni sono legati strettamente al carattere, altri alle esperienze passate. Altri ancora, invece, all’esigenza e al desiderio di far parte di un branco, anche a costo di accettare l’inaccettabile.

Prova a guardarti intorno: colleghi di lavoro, conoscenti e persino parenti, sono tante le persone che non si espongono mai, che davanti a un’imposizione di qualcuno, abbassano la testa e dicono “Va bene così“. Quelli che, se tirati dentro a una discussione, ne escono fuori a gambe levate. Gli Ignavi sono tra noi, e come conferma la tua stessa esperienza, riconoscerli non è poi così difficile.

Non so perché la tua amica abbia scelto di tacere davanti a chi infangava il tuo nome. Se lo ha fatto perché le è mancato il coraggio di esporsi, di difenderti o di affermare il suo pensiero. Sicuramente non c’è stata cattiveria da parte sua, voglio davvero credere che sia così. Tuttavia capisco anche la tua delusione: al posto tuo mi sentirei esattamente come te.

Posso dirti che col tempo ho imparato a diffidare di chi non si espone, di chi mette a tacere l’istinto o il cuore per restare imparziale, per “quieto vivere”. Ma questa è una decisione che è mia e non è detto che sia giusta. Ma soprattutto, non è detto che debba essere anche la tua. D’altro canto devo anche dirti che le esperienze mi hanno insegnato che non possiamo pretendere che gli altri agiscano come noi. Che se le aspettative vengono deluse, e questo è normale, non è detto che alla base ci sia una cattiva intenzione o, peggio, un affetto non corrisposto.

Quello che posso consigliarti è di prenderti un po’ di spazio tutto per te, per lasciare che la delusione di adesso faccia un po’ meno male domani. Il tempo, come sai, guarisce tutte le ferite. Quando sarai pronta, poi, parlane con lei. Fallo senza accuse o processi alle intenzioni, piuttosto spiegale come ti sei sentita, quanto male ti ha fatto il suo comportamento. E poi, se puoi, prova a capire le sue ragioni.

Forse scoprirai che è fatta così e che non cambierà mai, oppure che ha avuto semplicemente paura di essere giudicata, arginata o isolata dal gruppo. Sarai solo tu, a quel punto, a scegliere se accettarla per quello che è o a lasciarla andare.