Perché ci facciamo i tatuaggi? Il loro significato psicologico

Quali sono le ragioni psicologiche che ci spingono a tatuarci e come la psicologia interpreta questa scelta?

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Andrea Carubia

Psicologo e sessuologo

Psicologo Psicoterapeuta specializzato in Sessuologia Clinica, si occupa di promozione del benessere psicologico e sessuale dell'individuo e della coppia, con lo scopo di migliorare il rapporto con sé stessi e gli altri.

Ogni anno sempre più persone decidono di farsi un tatuaggio ed imprimere un’immagine, una frase o un nome per sempre sulla loro pelle. Se qualche decennio fa un tatuaggio rappresentava portava con sè uno stigma verso chi lo sfoggiava (pensiamo per esempio ai carcerati) oggi il mondo è più libero e meno giudicante, questa pratica è stata ampiamente sdoganata e il tatuaggio rappresenta una scelta naturale in qualche caso dettata anche da una moda sociale.

Secondo la “psicologia del tatuaggio” le ragioni che si celano dietro la scelta di farsi un tatuaggio sono molteplici: scopriamole insieme.

Perché le persone si fanno un tatuaggio: le possibili ragioni

  • Un tatuaggio fa sentire più belli. Proprio come una collana o un bel paio di orecchini, anche un tatuaggio è visto per alcuni come un accessorio alla moda. Tuttavia, questo è il motivo meno comune, dal momento che un tatuaggio, una volta fatto, non puoi più decidere di toglierlo in maniera definitiva, se non con un intervento costoso e doloroso. Inoltre, a volte, il tatuaggio può comportare dei rischi a livello fisico;
  • Un tatuaggio segnala l’appartenenza a un gruppo. In origine i tatuaggi avevano proprio questo scopo, ovvero segnalare alle persone con cui si veniva in contatto che si faceva parte di un gruppo ben distinto di persone. Oggi, invece, un tatuaggio viene spesso utilizzato non solo per segnalare l’appartenenza a un gruppo, come ad esempio coloro che si tatuano lo stemma della loro squadra di calcio, ma anche per mostrare a tutti le proprie idee;
  • Un tatuaggio rende “immortale” una parte di noi. Pascal Tourain, uno degli uomini più tatuati del mondo, sostiene che “il tatuaggio è un’opera eterna su un supporto effimero” ovvero il tatuarsi ci regala l’illusione di essere immortali in quanto una parte di noi rimane conservata nel tempo anche dopo la nostra morte.
  • Un tatuaggio ci permette di “conservare al sicuro” i nostri ricordi. Ognuno di noi ha dei ricordi speciali che custodisce con cura: c’è chi scrive un diario, chi conserva oggetti preziosi dentro scatoloni colorati e chi si fa un tatuaggio, per portarli sempre con sè sulla propria pelle;
  • Un tatuaggio aiuta a superare i momenti difficili. Proprio come tenere un diario può aiutare ognuno di noi a elaborare pensieri e ricordi in un momento difficile, anche farsi un tatuaggio può aiutare ad affrontare situazioni spiacevoli. Non a caso, infatti, chi perde una persona cara sceglie molto spesso di farsi un tatuaggio per rielaborare la perdita.

Perché ci si tatua proprio una parte del corpo

Un tatuaggio comunica molto spesso un messaggio ben preciso. Infatti, sociologi e psicologi hanno studiato a fondo la psicologia del tatuaggio, con lo scopo di conoscere sempre meglio cosa si nasconde dietro a questa tendenza sociale.

Secondo recenti studi, le donne preferiscono tatuarsi i polsi e le caviglie, mentre gli uomini preferiscono la zona del petto e le braccia.

La zona scelta per farsi il tatuaggio, il più delle volte, sembrerebbe nascondere un collegamento con la personalità dell’individuo: infatti, coloro che si tatuano la parte destra del corpo o il petto, di solito, hanno una personalità forte e decisa, mentre coloro che scelgono di tatuarsi la parte sinistra o le gambe, la maggior parte delle volte, presentano un carattere introverso, pessimista e fragile.

Infine, coloro che scelgono di farsi un tatuaggio in una parte del corpo in bella vista lo fanno per mostrarlo a tutti, dimostrando così tratti esibizionisti, a differenza di coloro che scelgono una parte nascosta, mentre scegliere di tatuarsi le parti intime è indice di una personalità combattiva e sensuale.