Come imparare ad accettare i complimenti

Come imparare a godere e a trarre soddisfazione dai complimenti che riceviamo, a capire quando sono sinceri e non dettati da mera adulazione o interesse

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Elisa Cappelli

Esperta di fitness

Laureata in Filosofia e Master in Giornalismo Internazionale LUISS. Trainer certificata CONI e FIF (Mat base e avanzato). Studia Anatomy in Motion (Gary Ward) e Qi gong.

Pubblicato: 9 Maggio 2022 15:39

Imparare a riconoscere complimenti sinceri

Vediamo insieme alcuni “trucchi” per imparare a riconoscere i complimenti sinceri e darsi forza anche (non solamente) attraverso le parole degli altri.

Guardate negli occhi

Quando ricevete un complimento, cercate di guardare negli occhi la persona che lo esprime. Cercate di captare se il suo sguardo cerca di essere a tutti i costi convincente, se si presenta troppo invasivo o invadente. Se le domande che vedete trasparire dagli occhi sono piene di richiesta di conferme, se vi accorgete che l’impatto visivo viene colmato dalla voglia di sedurre, allora siete davanti a “red flags”, bandiere rosse che dovete considerare necessariamente. La persona che vi riempie di parole e nei fatti non fa nulla, va individuata subito. Chi con gli occhi vi vuole entrare dentro, evidenzia una sorta di comportamento aggressivo dal quale ci si deve difendere.

Valutate la sensazione

L’adulazione spesso si nasconde come un’insidia dietro a un commento positivo o una lode. Valutare il modo in cui ci sentiamo spesso ci permette di non farci trascinare e quindi ci evita di essere sfruttati o di avvicinare persone materialiste ed egoiste e permettere loro di fare i loro comodi. La lusinga ci fornisce una sensazione di provvisorio e falso benessere e potrebbe scatenare emozioni positive che non restano nel medio o lungo termine. Capiamo se si tratta di lusinga quando – subito dopo o poco dopo – subentra una domanda, una richiesta o l’intenzione di chiedere un favore. Frasi come : “Come te non sa farlo nessuno” o “Mi fido solo di te e quindi potresti fare questo per me” oppure “Quanto sei bravo/a, puoi aiutarmi in questo o quello” sono tutti campanelli d’allarme. Stanarli ci permette di non cadere nella trappola dell’arte dell’adulazione.

Leggete il corpo

Quanto vi sentite invasi/e dalla persona che vi sta facendo i complimenti? Anche proprio fisicamente, come vi fa sentire questa vicinanza? Vi sentite costretti/e, compressi/e, soffocati/e? Valutate anche se questi gesti di contatto fisico sono giustificati o se si tratta di movimenti che l’altra persona porta avanti senza “chiedere”. Di fatto, l’altra persona si dovrebbe sintonizzare con il nostro sentire, in una giusta danza di equilibrio rispetto al dare e all’avere. Quanto avanti siete nella relazione? Quanto un complimento unito ha un contatto fisico si rivela inopportuno o significa una svolta nel rapporto? Fatevi queste domande e cercate di sentire con la pancia, senza andare troppo sul razionale. Sentite affetto?

Accettare i complimenti: questione di self concept

Ci sono poi complimenti sinceri che non riusciamo ad accettare in quanto non riusciamo a rivolgerli a noi stessi. Allora, bisogna fare un lavoro si potenziamento sincero dell’autostima. Alcune persone hanno la strategia di rivolgersi allo specchio, parlarsi e dirsi delle affermazioni positive. Va bene anche scriverle su un quaderno che amiamo e rileggerle spesso, anche a voce alta. Accettare i complimenti significa prima di tutto pensare di meritarseli senza guardare a terra o sentirsi per forza imbarazzati/e. Sicuramente ognuno di noi ha una carica di timidezza che gli/le deriva dal carattere, dall’educazione e dal vissuto. Queste condizioni pregresse ci creano come una sorta di filtro per gli apprezzamenti che sono coerenti con l’idea che abbiamo di noi. Quindi, se abbiamo bassa autostima, difficilmente riusciremo ad accettare complimenti sinceri. Darsi il giusto valore significa riconoscere il proprio potere. A volte non dobbiamo questionarci, ma dire semplicemente “grazie” e accogliere il complimento, fare in modo che ci nutra da dentro.

Invece alcune volte sentiamo di dover sminuire o deprezzare un complimento semplicemente se non siamo in grado di accoglierlo. In quel caso le nostre reazioni e le nostre parole funzionano da barriera – o da filtro – all’effetto disorientante che ci fa il fatto che qualcuno faccia complimenti proprio a noi. Il problema sta nel fatto che ci abituiamo a selezionare i complimenti che riceviamo e non sappiamo accettarne alcuni, ma dipende esclusivamente dal lavoro che abbiamo fatto sulla nostra autostima e sulla celebrazione dei nostri traguardi. I complimenti vanno ascoltati nel profondo e non rifiutati. Di fatto, spesso, riceverli ci permette di aumentare la valutazione di noi stessi e farla planare su un altro livello. Ci permette di sperimentare un potenziamento della stima che abbiamo di noi stessi/e. L’idea che abbiamo di noi si amplia, si espande, migliora e ci permette di aggiornare lo sguardo che abbiamo su noi stessi/e.

A volte i complimenti pensiamo di non meritarceli ma quelli fatti bene e dal cuore ci permettono di sentirci regine e re della nostra dimensione reale e ci riportano all’origine dei nostri talenti e delle nostre arti. Spesso la questione corrisponde a un fatto di genere: alle donne è stato insegnato che si devono dimostrare umili, quindi anche quando sussiste buona autostima, potrebbe darsi che per educazione falsata diretta a forme umili condizionate, non si accettano complimenti sinceri. Di fatto, un complimento migliora l’autostima e va ad aumentare in modo positivo la percezione dell’immagine dell’altro nei nostri confronti.