È una piccola battaglia tra le tante, quella del congedo mestruale, che stiamo combattendo in Italia. È faticosa e a tratti impervia, considerando che viviamo in un Paese nel quale l’endometriosi allo stato iniziale non è riconosciuta come una patologia invalidante. Considerando che esistono persone, uomini e donne, che credono sia sufficiente un antidolorifico per poter proseguire serenamente la giornata in ufficio o in qualsiasi altra parte.
E se la Spagna ha fatto da apripista in Europa, concedendo per la prima volta alle donne un congedo mestruale per tre giorni al mese, nel nostro Paese ci ha pensato un’azienda a cambiare le cose, o almeno a iniziare.
È successo a Quarto d’Altino, in Veneto, che l’azienda Ormesani Srl ha introdotto per tutte le donne che soffrono di dismenorrea, e quindi di dolori invalidanti che sorgono durante il periodo mestruale, un giorno di assenza retribuita.
Il congedo mestruale in Italia
È un dibattito sempre acceso quello del congedo mestruale, che va ad aggiungersi a quello della tampon tax, e che da anni vive in bilico tra proposte e leggi mai approvate. Sì perché in Italia, la concessione di uno o più giorni durante il periodo mestruale è rimasto solo una proposta, e nient’altro.
Nel 2016, infatti, era stata avanzata una proposta di legge che prevedesse tre giorni di congedo, certificate da un medico, per tutte le donne che soffrono di dismenorrea e di mestruazioni dolorose. Una legge che però non è mai stata approvata.
Allora ecco che ci pensano le realtà aziendali a mettere i tasselli al loro posto, a seguire le orme di un Paese come la Spagna che diventa un esempio da seguire e a riconoscere la difficoltà di tutte le donne che soffrono di dolori durante il ciclo.
La notizia, che è stata diffusa in prima battuta dal Corriere del Veneto, ha fatto il giro del web nelle ultime ore, raccogliendo il consenso di migliaia di donne che auspicano in un miglioramento delle loro condizioni di lavoro, e una maggiore sensibilità nei confronti di quei dolori periodici che possono diventare anche invalidanti.
Veneto: l’azienda che ha introdotto il congedo mestruale
“È una questione umana. E chi sta male lavora male”, sono queste le parole pronunciate dal titolare dell’azienda a Corriere del Veneto per spiegare quella che sembra una decisione doverosa per il benessere dell’azienda e delle persone che vi lavorano. Una scelta, questa, che però in Italia rappresenta ancora un’eccezione abbracciata da poche, anzi da pochissime realtà.
“Anche se c’è chi purtroppo ha avuto dei problemi simili, questa iniziativa non nasce ad personam” – ha spiegato Martino Ormesani che gestisce l’azienda specializzata in logistica, spedizioni e operazioni doganali, insieme a suo fratello – “Tutto è nato da un video sul tema che mia moglie ha visto in Instagram, postato in giugno da un’azienda di Milano, la Traininpink”.
È stato a quel punto che i due fratelli hanno scelto di dare voce alle donne che lavorano in azienda e, grazie a un sondaggio diffuso tra le dipendenti, hanno avuto conferma del gradimento di questa proposta. Così, ad agosto di quest’anno, il congedo è stato introdotto.