Congedo mestruale: in Spagna è quasi realtà

Mentre in Italia il concedo mestruale è rimasto solo una proposta, in Spagna questo potrebbe diventare presto realtà. Ecco costa sta succedendo

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Assentarsi dal lavoro a causa di dolori provocati dal ciclo mestruale non è possibile, non in Italia, non in un Paese in cui l’endometriosi nello stato iniziale non è riconosciuta come una patologia invalidante, non quando la maggior parte delle persone crede che possa bastare un antidolorifico per rimettersi a lavoro e trascorrere allegramente la giornata in ufficio o da qualsiasi altra parte.

Ma in Spagna è diverso, o almeno così potrebbe essere molto presto. Sì perché attorno al tavolo del governo si discute della possibilità che potrebbe concedere alle donne tre giorni al mese di congedo mestruale.

Per ora si tratta solo di una proposta, intendiamoci, ma che si configura come un grandissimo passo avanti rispetto alla situazione attuale in Europa e nel resto del mondo.

Tre giorni di malattia al mese per le donne

Sarebbero tre i giorni di malattia al mese che verrebbero concessi alle donne, un congedo che permetterebbe di restare a casa dal lavoro durante il ciclo mestruale. È questa la proposta che il governo di Madrid sta discutendo adesso e che potrebbe cambiare la vita di tutte le donne che vivono nel Paese.

Nell’ambito di un disegno di legge ben più ampio, che riguarda le pari opportunità, si è scelto di discutere anche della salute delle donne durante il periodo mestruale. Sono diversi i punti che meritano particolare attenzione, come quello di offrire gratuitamente gli assorbenti nei carceri e quello di eliminare la tanto discussa tampon tax.

A questi si aggiunge poi la proposta di concedere tre giorni di congedo mestruale alle donne, un periodo estendibile fino a cinque giorni destinato a tutte coloro che soffrono di dismenorrea, che sono impossibilitate a lavorare e a svolgere le attività quotidiane.

La proposta spagnola potrebbe cambiare tutto

Come abbiamo anticipato si tratta solo di una proposta, ma il solo fatto che questa esista ci fa capire che finalmente la nostra voce è stata ascoltata.

La ministra delle Pari Opportunità Ángela Rodríguez si espressa proprio su questo evidenziando come per la prima volta si sta ponendo la dovuta attenzione alle problematiche legate alla salute mestruale, e ai conseguenti diritti delle donne che fino a questo momento non sono stati presi in considerazione da nessuno, o quasi.

E in effetti, a consultare i dati, se la Spagna trasformasse la proposta in legge diventerebbe il primo Paese in occidente a concedere il congedo mestruale, previsto al momento solo in Giappone, Corea del Sud, Vietnam, Taiwan e Cina.

I giorni di congedo permetterebbero alle donne che soffrono di dismenorrea, e quindi di quei dolori anche invalidanti che si manifestano immediatamente prima del ciclo e durante, di restare a casa dal lavoro senza ulteriori giustificazioni che non sono accettate, e neanche prese dovutamente in considerazione.

La situazione in Italia

In Italia una proposta simile c’era già stata. Correva l’anno 2016 e il Governo discuteva di concedere tre giorni di concedo a tutte le donne che soffrivano di dolori mestruali, ma la proposta non è mai stata trasformata in legge. Nonostante le numerose petizioni, la situazione a oggi è rimasta immutata.

In Spagna, invece, il Consiglio dei ministri si prepara a discutere la proposta. E speriamo che questa diventi la pioniera di una legge europea destinata a cambiare la vita di milioni di donne.