Morta Angela Bottari, ex deputata: prima firmataria della legge contro il delitto d’onore

Si è spenta a 78 anni l'ex deputata Angela Bottari, che ha speso la sua vita per i diritti delle donne

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Claudia D'Alessandro

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Si è spenta a 78 anni l’ex deputata Angela Bottari, nella sua casa di Messina. Tutta la sua vita è stata incentrata sull’impegno politico e tante sono state le sue battaglie dalla parte delle donne: fu proprio lei a presentare la prima proposta di legge contro la violenza sessuale, che fino a quel momento era inserita nel codice penale tra i reati contro la morale pubblica e il buon costume.

La camera ardente per rendere l’ultimo omaggio all’ex deputata sarà allestita il 16 novembre, dalle 15 alle 20, nell’aula consiliare di Palazzo Zanca, sede del Municipio di Messina. La cerimonia funebre si terrà venerdì 17, alle 11, nell’atrio del palazzo municipale.

Chi era Angela Bottari

Angela Bottari si è spenta all’età di 78 anni a Messina. Nata il 16 marzo 1945, la sua vita fu incentrata sull’impegno politico. La sua carriera cominciò nel 1975, quando fu eletta consigliera comunale di Messina; poi dal 1976 al 1987 per tre legislature fu deputata nel Partito comunista italiano. Fu anche segretaria regionale del Pds nel 1996 e assessora comunale, con delega al Risanamento, nel periodo 2005-2007.

L’ex deputata non si è mai tirata indietro di fronte alle battaglie per le donne: nel 1977 presentò la prima proposta di legge contro la violenza sessuale, che fino a quel momento era inserita nel codice penale italiano tra i reati contro la morale pubblica e il buon costume.

Bottari è stata anche la prima relatrice della legge 442 che nel 1981 ha portato all’abrogazione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore.

Una vita dedicata alla politica la sua, che ha coltivato insieme al marito Gioacchino Silvestro, per anni deputato regionale e dirigente di partito. Dopo la parentesi in Articolo Uno, era tornata nel Partito democratico e ha continuato a rappresentare un punto di riferimento per l’impegno politico e sociale, in particolare per le questioni legate alla parità di genere e ai diritti civili.

Che cos’era il delitto d’onore

Il delitto d’onore era descritto dall’articolo 587 del Codice Penale Italiano, il cosiddetto codice Rocco, e fu abrogato nel 1981. Si trattò di un atto importantissimo che segnò una svolta nella storia dei diritti delle donne, che arrivò insieme all’abrogazione del matrimonio riparatore, messa in discussione dall’allora diciassettenne Franca Viola, prima donna in Italia a rifiutarsi di sposare l’uomo che l’aveva violentata.

Fino a quarant’anni fa nel nostro paese la pena per l’omicidio di una donna della propria famiglia era di tre volte inferiore a quella di un omicidio di qualsiasi altro tipo: da tre a sette anni per il delitto d’onore, contro i ventuno previsti in altri casi di omicidio volontario. Questo perché l’onore leso di un uomo poteva giustificare la morte di una donna per mano sua.

L’articolo 587 del Codice Penale sul delitto d’onore prevedeva infatti una pena ridotta per chi, “nello stato d’ira determinato dall’offesa recata all’onor suo o della famiglia”, causasse la morte della coniuge, della figlia o della sorella “nell’atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale”. L’articolo recitava anche che “alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella”.