O.J. Simpson, morto l’ex campione accusato di aver ucciso l’ex moglie: la storia del caso

O.J. Simpson è morto a 76 anni dopo una lunga battaglia contro il cancro: l'annuncio della famiglia

Foto di Giorgia Prina

Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

O.J. Simpson, uno degli americani più famosi e discussi di tutti i tempi, è morto dopo una battaglia contro il cancro. L’ex campione della NFL fu processato per il duplice omicidio della sua ex moglie, Nicole Brown Simpson, e di Ron Goldman, 25enne, negli anni ’90. Venne poi assolto dopo un processo lungo contestato (dalla cui storia è tratta anche una serie tv) che divise gli Stati Uniti. L’uomo è morto a Las Vegas. Ad annunciarlo la sua famiglia.

O.J. Simpson è morto: l’annuncio

“È morto l’ex giocatore di football americano O.J. Simpson dopo una battaglia contro il cancro“. Così la Tnz ne ha annunciato la morte riportando le parole della famiglia.  “The Juice”, così i fan chiamavano Simpson, con un gioco di parole sul suo nome e il succo d’arancia (orange juice, un’abbreviazione comune per il succo d’arancia). “Succo” è anche un sinonimo colloquiale di elettricità o energia elettrica, e quindi una metafora per qualsiasi entità potente. Un modo dunque per metterne in evidenza le doti sportive.

O.J. Simpson nacque a San Francisco il 9 luglio del 1947. I genitori erano Eunice Durden, amministratrice ospedaliera, e Jimmy Lee Simpson, chef e custode in una banca. Inoltre il padre era una famosa drag queen della zona di San Francisco. Da piccolo il bambino era affetto da rachitismo e fu costretto a portare le bretelle sulle gambe fino all’età di cinque anni. O.J. venne però cresciuto dalla madre, poiché i suoi genitori divorziarono quando era molto piccolo. Durante l’adolescenza ebbe qualche problema con la legge dopo essere entrato far parte della gang di strada The Persian Warrior. Venne infatti brevemente incarcerato. Fu però fin da giovanissimo che scoprì e coltivò la sua passione per lo sport, facendo parte di due squadre, una di football e una di calcio.

Il suo nome però attirò l’attenzione della cronaca nera e giudiziaria nel 1994, quando venne accusato di aver ucciso l’ex moglie Nicole Brown e l’amico Ronald Goldman. Alle accuse seguì un processo lungo e travagliato, dopo il quale venne assolto. Nel 2008 venne condannato a trentatré anni di carcere (dei quali nove senza libertà vigilata) per rapina a mano armata e sequestro di persona. Il 1 ottobre 2017 venne rilasciato in regime di libertà vigilata.

Il caso che divise l’America

Il nome di O.J. Simpson è legato a doppio filo a quello che è stato da molti definito il “processo del secolo”. Una vicenda che sconvolse i fan di quello che fino al 12 giugno 1994 era stato un eroe indiscusso del football americano. Venne infatti accusato di un duplice omicidio: quello della moglie Nicole Brown Simpson e quello del cameriere Ronald Lyle Goldman. Si trattò di un processo estremamente mediatico e sentito, che divise gli Stati Uniti in due fazioni: “innocentisti” e “colpevolisti”.

Quando venne ritrovato il cadavere di Nicole Brown la coppia si era separata da pochissimo. Il corpo venne trovato davanti al suo condominio in una via tranquilla di Brentwood, il distretto più ricco di Los Angeles. Accanto al corpo della donna anche quello di Ron Lyle Goldman, di appena 25 anni. Entrambi coperti dai segni di profonde pugnalate. Il cameriere, secondo le ricostruzioni dei fatti, si trovavo lì perché era passato a casa di Nicole per consegnarle gli occhiali da sole che aveva dimenticato al ristorante.

Nicole Brown e O.J. Simpson si erano sposati il 2 febbraio 1984. Avevano due figli, Brooke Sydney Simpson e Justin Ryan Simpson. Durante il matrimonio Simpson era stato accusato di violenze coniugali. Fu poi la Brown a chiedere il divorzio per “differenze inconciliabili”.

Il processo

Simpson finì nelle mani della polizia il 13 giugno, ma solo per essere rilasciato poche ore dopo. Il giorno dopo Simpson assunse come avvocato Robert Shapiro.  Sebbene O.J. Simpson fosse tra i principali indiziati, anche per via di precedenti denunce di violenza domestica da parte della moglie, all’inizio non fu formalmente accusato per quell’omicidio. Qualche giorno dopo, quando in seguito a sviluppi nelle indagini la polizia si presentò da Simpson per arrestarlo, lui scappò a bordo di una Ford Bronco. L’inseguimento che ne seguì divenne uno dei casi mediatici più famosi e seguiti della storia della televisione americana, ripreso in diretta da una ventina di elicotteri. Simpson arrivò fino alla sua casa di Brentwood, dove si arrese dopo un’ora.

Il caso giudiziario “O.J. Simpson” cominciò a gennaio del 1995 e fu uno degli eventi di cronaca giudiziaria più seguiti di sempre, negli Stati Uniti. Se ne parlò a lungo non soltanto per la gravità del delitto di cui Simpson era accusato ma anche per come andò a finire: velocemente e con un’assoluzione. Poi, nel 1997, Simpson fu condannato da un tribunale civile a pagare 33 milioni di dollari per quei reati. Di recente il processo di Simpson è stato raccontato nell’apprezzata serie tv Il caso O. J. Simpson.