La London Fashion Week, la settimana della moda inglese, si è appena conclusa e ha ceduto il passo a quella milanese. Non senza l’eco di qualche polemica che non sembra volersi sopire. La più rumorosa ha investito la stilista nigeriana Mowalola che ha fatto più di un passo falso con la sua sfilata Crush, profetica fin dal nome, visto che ha pestato il piede a diverse anime sensibili.
Prima ha pensato bene di far sfilare una modella con una minigonna raffigurante la bandiera dell’Arabia Saudita, venendo giudicata “offensiva” e “irrispettosa” nei confronti della cultura e della religione islamica. E poco importa se altre minigonne raffigurassero diverse bandiere internazionali: “Chiedi scusa all’Arabia Saudita e cancella il modello” hanno twittato diversi utenti. Tanto che la stilista, chiamata in causa, ha replicato: “Una minigonna come atto di guerra nel 2023 mi sembra che sia molto distopico..”
Tra gli altri spunti di polemica, anche t-shirt con la stampa della Coronazione di Spine di Gesù. Ma l’apice è stato raggiunto dalla scelta di far sfilare modelle e modelli, capitanati dalla bellissima Irina Shayk, con occhi pesti e volti tumefatti. Vero è che il tema della sfilata era, appunto, “Crush”, ovvero rompere, pestare, ma anche in questo caso il tutto è stato oggetto di grande polemica.
“Da quando la violenza è cool”, “Perché farsi truccare come dopo un pestaggio?” e ancora “Violenza e abuso non possono essere il tema di una sfilata”.
La stessa Irina, ignara della polemica, ha addirittura postato le foto sul suo profilo Instagram, ringraziando la stilista per averle permesso di aprire la sfilata.
Tra l’altro un outfit della modella prevedeva, oltre all’occhio pesto, anche un t-shirt con il nome di Tupac Shakur, rapper morto nel 1996, condannato nel 1995 per abusi sessuali.