Bambini e bambine sono spesso attratti dai misteri che si nascondono nell’universo, pianeti, stelle, meteore, asteroidi e comete esercitano su di loro un fascino eccezionale. Dietro il sogno di fare l’astronauta, non più appannaggio esclusivo dei maschietti, c’è in fondo quell’ umana curiosità verso il grande infinito nel quale si trova il nostro stesso pianeta.
Ma quante volte ci capita di non essere in grado di spiegare ai nostri figli e alle nostre figlie cosa sia il sistema solare, da dove nasce o quali siano le differenze tra asteroidi, comete e meteore! Il comprensibile fascino di cui i più piccoli e le più piccole sono vittime, non trova sempre risposte adeguate alla loro età.
In questo articolo, grazie al preziosissimo contributo di una ricercatrice del CNR, viaggeremo nell’universo, per riuscire a soddisfare la fame di curiosità dei bambini/e, perché il loro interesse verso il cosmo va incoraggiato, in quanto insegna loro anche il rispetto verso il nostro pianeta.

Indice
Stelle e pianeti: il fascino sui più piccoli
Le Camerette dei bambini, i copriletto, i cuscini, le stoviglie, ma anche l’abbigliamento: non c’è casa in cui stelle e pianeti non siano presenti. Anche i designer hanno da tempo compreso l’attrazione che ci sia tra l’ infanzia e l’universo. La grande e più diffusa divulgazione scientifica come anche le immense Margherita Hack e Samantha Cristoforetti, hanno aiutato ad appassionare le più giovani ad un campo, poco fa, a loro precluso.
Cieli stellati, come fazzoletti celesti sempre meno visibili dalle nostre città, nascondono storie ancora inedite, studiate quotidianamente da scienziati e da scienziate che cercano nuove risposte a nuove domande. Forse, chissà, tutte riconducibili ad una sola: c’è vita oltre il pianeta Terra? Una domanda sempre più urgente, connessa alla possibilità che vi siano altri pianeti ospitali per l’umanità.
Ma andiamo con calma e per ordine di priorità. Prima della curiosità su potenziali incontri del terzo tipo, i nostri figli e le nostre figlie sono impegnati a renderci la vita difficile con domande di altro genere su pianeti, comete ed asteroidi e sul nostro sistema solare. La dottoressa Elisa Maria Alessi, prima ricercatrice presso il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), è la scienziata che ci aiuterà a dipanare alcuni dubbi sul tema, con parole semplici, alla portata anche dei meno esperti e dei più piccolini.

Bambini: cos’è il sistema solare e come è nato
Alessi si occupa di meccanica celeste, ovvero studia come si muovono i corpi nello spazio: dai satelliti artificiali agli asteroidi. “Questo significa disegnare le traiettorie che i satelliti artificiali devono seguire per raggiungere un certo obiettivo (per esempio, per andare dalla Terra alla Luna, oppure per tornare a Terra, quando hanno concluso la loro fase operativa), ma anche studiare come si muovono i corpi naturali, come per esempio gli asteroidi”.
Oggi più che mai, sappiamo e vediamo visibilmente quanto il cielo sia più affollato di prima, a causa (o grazie, a seconda dei punti di vista) della massiccia presenza dei satelliti artificiali.
La prima domanda che le abbiamo fatto è cosa sia il sistema solare e come si pensi sia nato.
“Il sistema solare è l’insieme di corpi celesti che orbitano intorno al Sole. È quindi un sistema planetario, composto da:
- Sole, che è la nostra stella;
- 8 pianeti;
- pianeti nani (come Plutone);
- milioni di asteroidi e comete;
- centinaia di lune.
-Eh sì, a quanto pare non siamo gli unici a vantare una luna che veglia su di noi- non solo la Terra ha una luna che gli gira intorno, ma anche tutti gli altri pianeti ad eccezione di Mercurio e Venere.
Gli 8 pianeti:
- Mercurio
- Venere
- Terra
- Marte
- Giove
- Saturno
- Urano
- Nettuno
Il nostro sistema solare si è formato circa 4.6 miliardi di anni fa. In generale, il meccanismo di formazione di un sistema planetario non è ancora totalmente noto, si sa che nasce da una nebulosa stellare, cioè un insieme di gas e polveri che, ad un certo punto, tende a condensarsi verso il centro. Nel nostro caso, si pensa che il meccanismo di contrazione sia stata una supernova, cioè una stella che stava esplodendo. Grazie a queste onde d’urto, le polveri e i gas hanno cominciato ad aggregarsi, per via della forza di gravità, formando prima il Sole al centro della nebulosa e poi, intorno al Sole, il cosiddetto disco protoplanetario, da cui per un meccanismo analogo si sono formati i pianeti, le lune e le comete. Gli asteroidi sono gli ultimi pezzi rimasti da questo processo”.

Il sistema solare e le sue zone misteriose
La fantasia dei nostri figli/figlie è spesso stuzzicata da storie, cartoni animati, piccole serie tv ma anche tanti libri, tutti proiettati verso ciò che ancora gli stessi scienziati e le stesse scienziate stanno studiando. Forse per un bisogno trascendentale che cerca di dare risposta alla domanda delle domane: da dove veniamo, chi siamo, siamo gli unici esseri che popolano l’intero universo? Certo, le domande sono tre ma, battute a parte, sono strettamente collegate e insite in ogni essere umano, dal più piccolo al più navigato.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Elisa Maria Alessi, se esistono delle zone misteriose nel nostro sistema solare. Ecco come ci ha risposto.
“Ci sono domande per cui non abbiamo ancora una risposta! Le missioni spaziali hanno proprio l’obiettivo di conoscere e capire meglio come sono composti, come si sono formati e come si sono evoluti i pianeti, alcune lune, alcuni asteroidi e comete. Nonostante siano i corpi celesti più vicini a noi, ne sappiamo ancora pochissimo. Rispondere a queste domande è importante per capire come si è formato il sistema solare, ma anche per capire come si è formata la vita e se esiste o è esistita in altri luoghi. Da questo punto di vista, per esempio, suscita un grande interesse Marte, su cui si hanno evidenze che ci sia stata acqua in passato e dove diversi rover stanno cercando da anni materiale organico. Altri esempi importanti sono Europa, una delle lune di Giove, che ospita uno strato di acqua sotto la crosta, ed Encelado, una luna di Saturno, che si ritiene contenga dell’acqua salata sotto la superficie”.
Gli americani, che di film dai grandi incassi e dai grandi effetti speciali sono indiscussi campioni, ci hanno abituati a storie ambientate su altri pianeti ma il pensiero che davvero ci sia un’altra vita e chissà sotto quale forma, sopra le nostre teste, ci lascia profondamente incuriositi sin da piccini.

Asteroidi, comete e meteoriti, spiegati ai bambini
E, a proposito di ciò che si trova sulle nostre teste, tra le domande che spesso fanno i bambini ci sono le affascianti comete, la pericolosità degli asteroidi, le differenze tra questi corpi e i meteoriti. Abbiamo posto queste domande ad Alessi.
“Gli asteroidi e le comete sono piccoli corpi che orbitano intorno al Sole. La differenza tra asteroidi e comete consiste nella loro composizione, ma anche nel tipo di orbita. Gli asteroidi sono rocce, composte da materiali diversi e possono avere delle forme molto diverse e molto irregolari, quindi non sono sferici come i pianeti. Gli asteroidi si muovono soprattutto nella cosiddetta Fascia Principale degli Asteroidi, tra l’orbita di Marte e quella di Giove. Per meccanismi diversi, l’orbita di un asteroide può variare in forma e dimensione e avvicinarsi alla Terra.
Invece, le comete sono composte da ghiaccio e roccia . Riguardo all’orbita, le comete si muovono nella nube di Oort, al confine del sistema solare, e per via di diversi meccanismi possono spostarsi su delle ellissi molto allungate, avendo quindi la possibilità di viaggiare attraverso tutto il sistema solare. La parte di ghiaccio comincia a evaporare mano a mano che si avvicina al Sole, in questo modo si forma la chioma, che poi il vento solare disperde, formando la coda della cometa. Quando le polveri della coda della cometa incontrano la Terra si bruciano nella nostra atmosfera. Se qualcuno di questi pezzetti sopravvive, e raggiunge la nostra superficie, allora si chiamano meteoriti. Lo stesso vale per un asteroide che arriva sulla Terra: i meteoriti sono la parte che sopravvive al passaggio nell’atmosfera”.

Cosa succede se un asteroide entra nell’atmosfera
I bambini, e non solo loro, per quanto siano affascinati dall’universo, ne sono anche spaventati. Forse, lo diciamo da profani, questa grande attrazione come la voglia di conoscenza, dipendono anche da un’atavica paura: e se qualcosa colpisse la Terra, se un asteroide attraversasse la mostra atmosfera?
“Questo potrebbe essere molto pericoloso, a seconda della grandezza e della velocità con cui si scontra con la Terra. Un asteroide grande circa 50 m può causare distruzione a livello molto locale, mentre dal centinaio di metri in su ci possono essere degli effetti molto più ampi, fino alla catastrofe globale. In questo discorso però bisogna considerare quanti asteroidi così grandi esistono e qual è la loro probabilità di impatto sulla Terra.
Per questo vengono catalogati e costantemente aggiornati gli asteroidi e le comete che possono avvicinarsi alla Terra, grazie a continue osservazioni da telescopi da terra o dallo spazio. Esistono due servizi internazionali che calcolano il rischio di collisione tra la Terra e questi oggetti. Uno si trova negli Stati Uniti ed è gestito dalla NASA, mentre l’altro si trova vicino a Roma, a Frascati, ed è gestito dall’Agenzia Spaziale Europea. In parallelo, si stanno sviluppando dei metodi per deviare in modo mirato la traiettoria di un asteroide che dovesse risultare davvero pericoloso per la vita sulla Terra. Tutti questi aspetti (la scoperta, la caratterizzazione e il monitoraggio e la possibile deviazione orbitale) costituiscono la cosiddetta difesa planetaria”.

Quando osservare il cielo, d’estate
L’estate è certamente la stagione durante la quale abbiamo, potenzialmente, maggiori possibilità di stare con il naso all’ insù. Che sia in spiaggia, in montagna o al lago, dovunque si vada in vacanza con i bambini se c’è la natura ci sono più spazi di cielo normalmente nascosti dalle luci della città come anche da palazzi in grado di ostacolare la vista.
Per i bambini e la bambine è un’opportunità da non perdere. Guardare le costellazioni, sperare di sussurrare un desiderio durante la scia di una stella cadente, distinguere i satelliti dagli altri corpi celesti, fanno parte del rito di ogni infanzia e non solo.
Abbiamo chiesto alla dottoressa Alessi, quando abbiamo maggiori possibilità di osservare il cielo durante l’estate, sperando di vedere qualcosa di unico e particolarmente interessante.
“Lo sciame meteoritico delle Perseidi sarà attivo dal metà di luglio sino al 24 agosto. Il picco dovrebbe essere il 12 agosto, ma coincidendo con la luna piena, consiglierei di provare a vederle a fine luglio o dopo il 17 agosto. Inoltre c’è anche lo sciame meteoritico delle Delta Aquaridi, che dovrebbe avere il picco intorno al 30 luglio”.

Cosa fare se tuo figlio/figlia ha la passione per le stelle
Fin qui abbiamo parlato di piccoli bambini curiosi dell’universo e dei suoi tanti misteri, ma se questa curiosità diventasse una passione vera e propria? Oltre ovviamente ad approfondire questi argomenti attraverso libri e letture ad hoc, ecco cosa ci consiglia Alessi.
“Per prima cosa, l’ideale sarebbe visitare qualche osservatorio, anche di quelli più piccoli. In ogni regione ce ne sono diversi a disposizione del pubblico più curioso. Alcuni organizzano appuntamenti ed eventi adeguati alle diverse età. Solo per fare degli esempi, vicino Como c’è quello di Sormano o Cà del Monte, sempre in Lombardia; in Sicilia, c’è il Gal Hassin. Infine, importante è quello di Asiago, dal punto di vista scientifico e di ricerca. Se c’è un reale interesse da parte della famiglia, in tutta la penisola, non mancano punti dove coltivare questa bellissima passione”.
Infine, un’ultima considerazione: osservare il cielo, nel senso di comprendere, conoscere, è importante per i nostri figli, sotto molti aspetti. Capire come funziona il nostro sistema insegna a proteggere il nostro pianeta, a far propria la necessità di prendere decisioni nel vantaggio di tutti gli esseri viventi e della natura. Qualcosa che, noi e la le generazioni precedenti, abbiamo purtroppo trascurato.