Bambini al sole: regole e consigli

Come proteggere i bambini che giocano al mare, sotto il sole estivo: una pediatra ci spiega le regole basilari da rispettare per la salute dei nostri figli

Foto di Giorgia Marini

Giorgia Marini

Parenting Specialist

Ex avvocato. Blogger, con la laurea sul campo in Problemi di Mammitudine. Da 6 anni scrivo di gravidanza, maternità ed infanzia, sul mio blog “Stato di Grazia a Chi?” e su altre testate online. Racconto la maternità con brio, garbo ed empatia.

Tempo di vacanze, di mare e di montagna, di relax e di bambini al sole, ma con saggia accortezza. Ormai conosciamo bene i rischi ed i danni che possono essere causati da una scorretta esposizione solare, per questo dobbiamo fare di tutto per proteggere i nostri piccoli, con regole precise, affinché i bambini possano giocare sicuri sotto i raggi, soprattutto in estate.

Che sia una vacanza in famiglia in montagna o al mare, proteggere neonati e bambini dal calore e dal sole diretto, è necessario. Per questo, abbiamo chiesto alla dottoressa Pilar Nannini, pediatra, di indicarci le regole ed i consigli sull’esposizione solare dei più piccoli.

Bambini al sole: il fattore protettivo in base all’età

Voler andare in vacanza con un neonato è un’esigenza comprensibile. La calura delle città nelle quali regna l’asfalto, la voglia di riprendere le forze in mezzo alla natura, la partenza di amici e parenti che potrebbero darci una mano con la gestione del neonato, il rischio di sentirsi un po’ sole, può spingerci a partire pochi giorni dopo il parto.

Tuttavia, si suggerisce di attendere qualche settimana dalla nascita, per assicurarsi che neonato e mamma stiano bene e che quest’ultima abbia ripreso le forze. Se parliamo di vacanze estive, nello specifico, si pone il problema dell’esposizione del neonato al sole. Caldo e raggi solari, come leggeremo dalle parole della dottoressa Pilar Nannini, possono essere dannosi per un bambino appena nato/a.

“Il sole, se preso correttamente, è salutare, ma è molto importante rispettare le regole della corretta esposizione. I bambini di età inferiore ai 6 mesi non dovrebbero mai essere esposti al sole, nemmeno quello indiretto (sotto il parasole del passeggino, sotto l’ombrellone o quello di città). Tra i 6 mesi e i 3 anni è possibile  esporli, ma è necessaria la giusta protezione. Per i bambini è sicuro esporsi al sole solo con protezione SPF 50+, con indumenti dai tessuti protettivi (riconoscibili dalla sigla UPF numero, 15, 30, 50, etc, riportata sull’etichetta) e con occhiali dal filtro UV.

Dopo i 3 anni bisogna tenere conto del fototipo, ma in generale è opportuna una protezione di almeno 30 SPF. Nel bambino sano con pelle chiara, fototipo I e II, deve essere usata una crema con fattore di protezione alto 50+ che evita il rischio di scottature solari. Nei bambini con pelle più scura o già abbronzata si può utilizzare una crema con fattore di protezione 30+. E’ importante proteggersi anche nei giorni con cielo coperto, al contrario di quello che comunemente facciamo, poiché le nuvole lasciano filtrare i raggi ultravioletti”.

Bambini al sole
Fonte: iStock
Come applicare la crema ai bambini e quando

Differenze fra solari fisici e chimici

Non mancano, sulla spiaggia, scene di inseguimenti genitore-figlio per l’ultima spruzzatina di crema protettiva, come neanche quelle di piccoli fantasmi che si aggirano sul bagnasciuga, bambini totalmente bianchi, frutto di una forsennata azione protettiva della mamma di turno. Se da un lato i bambini hanno una legittima voglia di camminare, giocare, correre, nuotare nel mare, dunque di non inchiodarsi come statue sotto l’ombrellone, dall’altro noi adulti abbiamo il compito di proteggerli, con piccole e semplici accortezze. La crema protettiva è una di quelle, ma non sempre è facile da applicare. I bambini sgusciano sotto le nostre mani, pronti a buttarsi in acqua, ma non solo, alcune creme sono particolarmente difficili da assorbire e questo non ha nulla a che fare con il fattore protettivo.

Se un tempo pensavamo che la crema con fattore protettivo 50+ era quella più difficile da fare uscire dal tubetto, da stendere e poi da assorbire, e che si richiedevano le mani potenti ed esperte dei centri massaggi per poterla applicare per bene, la cosmesi degli ultimi anni ci ha messo di fronte a formulazioni leggere anche per le protezioni più alte. Alcune sono pensate per poter aiutare i genitori ad applicare una protezione 50+, più spesso e meglio, rispetto al passato.

“In base alle molecole che contengono, i solari si suddividono in fisici e chimici. I primi sono meglio tollerati ma meno gradevoli perché sono più difficili da spalmare e lasciano uno strato bianco sulla pelle. Sono particolarmente indicati nei bambini molto piccoli e in quelli affetti da patologia cutanea. I solari con filtri chimici, invece, in genere sono di più facile applicazione ed assorbimento. In formulazione spray, se da un lato sono più comodi, dall’altro presentano il rischio di inalazione”.

Bambini al sole
Fonte: iStock
Come applicare la crema ai bambini e quando

Come deve essere spalmata la crema protettiva

Perché la crema protettiva abbia effetto, è necessario rispettare regole precise. Inutile spogliarsi sotto l’ombrellone ed applicarla prima del bagno. Inutile anche mettere la crema 50+ al nostro bambino e non riapplicarla sino a sera. Infine, non dobbiamo pensare, una volta applicata la crema protettiva, che nostro figlio o nostra figlia possano stare sotto i raggi solari in qualunque orario, e più a lungo, senza che la pelle si rovini. Ce lo spiega bene la dottoressa Nannini.

“La crema deve dovrebbe essere spalmata in quantità sufficiente, che corrisponde a circa 2 mg/cm2 su tutto il corpo, viso compreso. Deve essere applicata 30 minuti prima dell’esposizione e riapplicata ogni 2 ore e dopo ogni bagno o doccia.

L’esposizione non deve mai avvenire tra le 10 e le 16. Va considerata anche la latitudine, perché in zone molto assolate e più vicine all’equatore, come il Nord Africa, l’esposizione solare deve essere evitata fino a circa le 18, considerato che i raggi del sole sono più intensi in queste zone.

Nelle ore centrali della giornata sarebbe meglio evitare la spiaggia e i luoghi più assolati, questo perché anche l’ombra dell’ombrellone non protegge completamente contro i raggi solari, che vengono invece riflessi dal mare e dall’acqua. Nelle ore più calde, con un aumento della temperatura corporea, ci può essere il rischio di un colpo di calore”.

Importante portare nella borsa un kit di primo soccorso, assicurandosi che all’interno ci sia anche una lozione contro eritemi, bruciori e scottature. Soprattutto in caso di bambini piccoli, meglio passare in farmacia qualora avessimo il dubbio che l’esposizione al sole avesse creato dei traumi alla pelle, e  confrontarsi prontamente con un esperto/a in caso di malessere improvviso.