Titan, James Cameron “sapeva tutto”: le troppe (tragiche) somiglianze con Titanic

Il regista del film "Titanic", James Cameron, ha commentato la tragica vicenda del sommergibile Titan: le somiglianze

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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“Sono colpito dalla somiglianza con il disastro del Titanic stesso, in cui il capitano è stato ripetutamente avvertito del ghiaccio davanti alla sua nave e tuttavia è entrato a tutta velocità in un campo di ghiaccio”. Ci sono storie che conosciamo molto bene: la tragedia del Titanic rientra certamente tra queste. Siamo abituati, però, a osservare una narrazione romantica con la storia di Jack e Rose, proprio per il film del regista James Cameron, che, dopo giorni dall’inizio delle ricerche del sommergibile Titan, ha rotto il silenzio, commentando la vicenda.

James Cameron parla delle somiglianze tra Titan e Titanic

La vicenda del sommergibile Titan ha tenuto con il fiato sospeso il mondo intero. Abbiamo seguito le notizie in modo spasmodico: ogni click scandito dall’inesorabile trascorrere del tempo. Prima dei detriti ritrovati vicino al Titanic, resti del sommergibile, probabilmente imploso, abbiamo quasi sperato in quei “rumori” provenienti dall’Oceano. Ma nessuno ha mai bussato: in base alla ricostruzione degli esperti, il sommergibile sarebbe imploso poche ore dopo la discesa.

Ho sospettato immediatamente che potesse essere un disastro e ho sentito nelle mie ossa quel dolore”, ha commentato James Cameron, il regista della pellicola cinematografica campione d’incassi Titanic, con Leonardo DiCaprio e Kate Winslet come protagonisti. Ma in questa triste vicenda non ci sono protagonisti né attori: persone vere, in carne e ossa, che hanno sfidato la vita e la morte stessa.

Cinque passeggeri, cinque vittime: Hamish Harding, Paul-Henri Nargeolet, Stockton Rush, Shahzada Dawood e il figlio Suleman, di appena 19 anni. Difficile anche solo da riportare la storia di Suleman, che “era terrorizzato all’idea di partire”, e che aveva “ceduto” unicamente per far contento il padre.

“La prima cosa che mi è venuta in mente è stata un’implosione”, ha detto Cameron. “Il comandante era stato avvertito dell’iceberg ma era andato avanti. Stupefacente che, come nel 1912, tanti avvertimenti siano rimasti inascoltati“, in un destino (beffardo) tra coincidenze e storie che si ripetono. “Ora abbiamo un altro relitto che purtroppo si basa sugli stessi errori di non prestare attenzione agli avvertimenti”.

L’addio all’amico Paul-Henri Nargeolet

James Cameron conosceva una delle vittime, ovvero l’esploratore oceanico francese Paul-Henri Nargeolet, le cui gesta sono state molto seguite da tante persone in tutto il mondo. “Conoscevo PH da 25 anni. Che sia morto tragicamente in questo modo è quasi impossibile per me da elaborare”. Un addio straziante da dare, soprattutto per le analogie tra Titan e Titanic.

Il fenomeno del dark tourism

Questa triste vicenda ci porta ad approfondire un tema che passa sempre in secondo piano, finché le tragedie non lo riportano sulle pagine di tutti i giornali: il fenomeno del dark tourism, estremamente complesso, dal momento in cui non consiste altro che nell’andare alla “scoperta” di luoghi dove sono avvenute alcune delle tragedie più gravi o efferate nella storia dell’umanità.

Non è un caso, infatti, se l’Independent ha ripreso la storia di John Locascio, i cui parenti morirono nell’affondamento del Titanic. In un’intervista alla CNN, Locascio ha definito morboso il tour del Titan verso il Titanic. “È come guardare dentro una tomba. Se la mia anima fosse lì, non vorrei che la gente scendesse per guardarmi”.