Giorno della Memoria, 5 libri sulla Shoah per non dimenticare

Memorie, testimonianze, storie. Ammonimenti dal passato che ci dicono che dalla storia dobbiamo assolutamente imparare. 5 libri sulla Shoah da non perdere

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Giorgia Prina

Lifestyle Specialist

Web Content Creator e Internet addicted che ama la complessità del reale. La passione più grande? Sciogliere matasse con occhio critico e ironia.

Pubblicato: 27 Gennaio 2024 07:23

Testimonianze, diari e romanzi che ci raccontano una storia che non si deve ripetere. Il 27 gennaio di ogni anno si celebra La Giornata della Memoria. Una ricorrenza che deve, oggi come sempre, ricordarci che dalla storia si può e si deve imparare. Proprio il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, ponendo fine al più grande sterminio di massa della storia avvenuto in un unico luogo.

Un evento simbolo della Shoah, delle vita spezzate di milioni di persone, rinchiuse, ridotte alla fame e uccise perché non “conformi”. Una storia raccontataci dei sopravvissuti, gravati del compito di ripercorrere quelle memorie dolorose per far sì che la memoria si mantenga e ci accompagni sempre. Ma una storia che è possibile leggere anche attraverso le pagine di libri preziosi, come anche alcune pellicole cinematografiche, che, ognuno con la propria strategia narrativa, possono aiutarci a a non dimenticare.

One life. La vera storia di come Nicholas Winton ha salvato centinaia di bambini

Nicholas Winton ha quasi ottant’anni quando si trova nello studio televisivo del programma inglese targato BBC That’s Life. È il 1988 e indossa una cravatta di seta. Non sa però che sta per incontrare 669 bambini cecoslovacchi. Sono i bambini, ormai diventati adulti in realtà, che salvò nel 1939. 669 bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero finiti nei vagoni diretti ai campi di concentramento e che, invece, hanno trovato rifugio su treni con destinazione la Gran Bretagna.

Un episodio della Seconda Guerra Mondiale che è una storia vera e commovente. Tutto sarebbe caduto nell’oblio se Barbara Winton non avesse ritrovato per caso i nomi dei bambini salvati nei diari del padre. Nicholas si mosse in fretta per salvare più vite possibili e organizzò una vasta operazione chiamata Kindertransport. Una storia commovente da cui ora è stato tratto un film interpretato da Anthony Hopkins e Helena Bonham Carter. Una storia che racconta l’impresa di un uomo straordinario che non ha esitato a mettere a rischio la propria vita per salvarne centinaia.

Dio ci vuole felici. Etty Hillesum o della giovinezza

Etty Hillesum, scomparsa poco prima di compiere trent’anni ad Auschwitz, con il suo diario e le sue lettere ci ha lasciato una straordinaria testimonianza del cuore nero del Novecento, diventando un simbolo della resistenza spirituale di fronte al Male. In Dio ci vuole felici (in uscita per HarperCollins) Elisabetta Rasy, autrice di diversi libri, tra cui Le disobbedienti (Mondadori), ci fornisce un altro dettagliato ritratto femminile: quello dell’intrepida ebrea olandese che, prima di diventare una figura simbolica, è stata una giovane donna libera, inquieta e irriverente, tenacemente intenta alla scoperta di sé stessa e del senso dell’esistenza, desiderosa di amore e di amicizia nelle loro mutevoli forme.

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La sola colpa di essere nati

Liliana Segre ha compiuto da poco otto anni quando, nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, le viene impedito di tornare in classe: alunni e insegnanti di “razza ebraica” sono espulsi dalle scuole statali, e di lì a poco gli ebrei vengono licenziati dalle amministrazioni pubbliche e dalle banche, non possono sposare “ariani”, possedere aziende, scrivere sui giornali e subiscono molte altre odiose limitazioni. È l’inizio della più terribile delle tragedie che culminerà nei campi di sterminio e nelle camere a gas. In questo dialogo, Liliana Segre e Gherardo Colombo ripercorrono quei drammatici momenti personali e collettivi, si interrogano sulla profonda differenza che intercorre tra giustizia e legalità e sottolineano la necessità di non voltare mai lo sguardo davanti alle ingiustizie, per fare in modo che le pagine più oscure della nostra storia non si ripetano mai più.

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Liliana Segre e Gherardo Colombo ripercorrono quei drammatici momenti personali e collettivi

Il vento conosce il mio nome