Cala il sipario dell’edizione 2024 dei Giochi Olimpici, una manifestazione che ha saputo catturare l’attenzione e il cuore degli appassionati di sport e non di tutto il mondo. Parigi ci ha fatto da cornice in questa estate sportiva ricca di emozioni, offrendoci un susseguirsi di gare avvincenti e storie umane indimenticabili. Tra prestazioni eccezionali, record infranti e qualche controversia che non ha mancato di far discutere, abbiamo vissuto momenti intensi, tifando per i nostri atleti e le nostre atlete con il cuore in gola.
Il fuso orario particolarmente favorevole ci ha permesso di seguire quasi ogni istante delle competizioni, regalando a tutti noi giornate piene di emozioni e gioia. Ecco, quindi, una panoramica dei momenti più memorabili e di quelli che, invece, ci hanno fatto storcere il naso in questa edizione dei Giochi Olimpici.
Indice
Olimpiadi 2024, i momenti top
Italia, scorpacciata di quarti posti
La delegazione italiana è tornata a casa con un nono posto e 40 medaglie. Un risultato decisamente importante che si equivale a quello di Tokyo, ma con un numero di ori maggiore. Gli azzurri, durante questa edizione dei Giochi, sono riusciti a ottenere anche il maggior numero di quarti posti: ben 20.
Questa posizione, seppur spesso vista come una medaglia mancata, è in realtà testimonianza di un livello di eccellenza che non può essere sottovalutato. Atleti come Benedetta Pilato, che ha gareggiato con straordinaria determinazione nei 100 rana, hanno mostrato al mondo intero che anche un quarto posto può essere motivo di grande orgoglio. Arrivare così vicini al podio, infatti, è il segno di un’altissima preparazione tecnica e di una grinta che promette grandi cose per il futuro. Moltissimi atleti sono infatti i quarti migliori al mondo nelle loro discipline, segno che i nostri azzurri hanno ancora molto da dire.
La pallavolo italiana medaglia d’oro
Tra gli atleti e le atlete che a Parigi sono stati in grado di scrivere la storia, ci sono sicuramente le ragazze della pallavolo femminile, che dopo una serie di risultati importantissimi sono salite sul gradino più alto del podio stringendo la loro medaglia d’oro davanti alla commozione di fan, tecnici e dell’allenatore Velasco.
La finale olimpica contro gli Stati Uniti, finita 3 set a 0 per le azzurre, ha scritto nella storia un record difficile da dimenticare: quella di Parigi è infatti la prima medaglia olimpica della storia per la nazionale femminile di pallavolo, e anche la prima medaglia d’oro per la pallavolo italiana.
Il paese di Roncadelle
Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che un paese di meno di diecimila abitanti potesse diventare una leggenda olimpica. Roncadelle, in provincia di Brescia, è invece riuscito a diventare famoso in tutta Italia grazie al talento di tre compaesani da oro.
Alice Bellandi e Giovanni De Gennaro hanno portato alto il nome del loro paese ottenendo la medaglia più importante rispettivamente nel judo e nella canoa, che si aggiungono all’oro della capitana dell’Italvolley Anna Danesi. Che sia l’aria buona o la tenacia dei suoi abitanti, una cosa è certa: Roncadelle, dopo le Olimpiadi di Parigi, brilla di una luce nuova che aggiunge grande soddisfazione al sostegno già molto forte per i suoi atleti.
Il sostegno al di là della nazionalità
Le Olimpiadi sono fatte di agonismo e competizione, ma questa edizione parigina, con i suoi momenti più emozionanti, ci ha ricordato ancora una volta quanto sia bello poter gareggiare per il proprio Paese senza dover necessariamente competere in modo negativo contro i colleghi di altre nazionalità. Le ginnaste statunitensi che si inchinano davanti all’oro della collega brasiliana Rebeca Andrade e l’abbraccio di consolazione di Mutaz Barshim durante il momento di difficoltà di Gianmarco Tamberi sono solo due degli esempi che ci ricordano che lo sport unisce i talenti con la stessa passione e che la competizione non vanifica amicizia e umanità.
Olimpiadi 2024, i momenti flop
La Senna e il villaggio olimpico
Nonostante sia stata un’edizione di grandi emozioni, alle Olimpiadi di Parigi non sono mancate le critiche legate all’organizzazione di un evento così importante e seguito. Per tutto il corso delle competizioni, in molti si sono concentrati sul fatto che la Senna non fosse idonea a ospitare le gare, a causa dello stato delle sue acque. Alcuni ritardi nelle competizioni e il malessere di alcuni atleti hanno ulteriormente alimentato le polemiche.
A complicare la situazione si sono aggiunte anche le condizioni degli atleti all’interno del villaggio olimpico: tra caldo eccessivo, letti di cartone e cibo non adeguato, molti sportivi hanno reso virali le loro lamentele documentando il soggiorno olimpico tramite video su TikTok e dormendo all’aria aperta.
La polemica sull’idoneità di genere
Non solo cibo e competizioni nella Senna: di grande rilievo sono state anche le polemiche legate al mondo della boxe, rivolte a Imane Khelif e Lin Yu Ting, le due atlete iperandrogine che, a detta di molti, non avrebbero dovuto partecipare alle gare femminili nonostante entrambe abbiano superato i test di idoneità del CIO.
La questione ha superato i confini del mondo dello sport, con le due boxeur costrette a combattere non solo contro le avversarie, ma anche contro un mare di critiche e disinformazione che hanno inevitabilmente minato il loro soggiorno olimpico. Tra segni della X fatti con le mani per segnalare il cromosoma femminile e la volontà di Angela Carini di abbandonare l’incontro contro Khelif – che ha poi vinto la medaglia d’oro – dopo solo 47 secondi, la vicenda della boxe è stata sicuramente una delle pagine più tristi delle Olimpiadi di Parigi.
Le polemiche sull’arbitraggio
Grosse polemiche hanno coinvolto anche l’arbitraggio: nel corso di tutte le Olimpiadi ci sono stati molti momenti in cui, forse, le decisioni degli arbitri hanno penalizzato gli atleti azzurri.
Dall’argento di Filippo Macchi nel fioretto maschile, passando per l’eliminazione della fiorettista Arianna Errigo ai quarti e quella della judoka Odette Giuffrida, fino all’eliminazione del Settebello ai rigori contro l’Ungheria nei quarti di finale, che ha scatenato una protesta degli atleti che hanno voltato le spalle alla giuria.