Federico Tedeschi non è morto per un malore: le indagini sono riaperte

Mamma Manuela non ha mai creduto nella morte per cause naturali. E dopo anni di battaglie alla ricerca della verità il caso è stato riaperto. Ecco cosa sappiamo sulla storia di Federico Tedeschi

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Come si può negare a una mamma il diritto di conoscere la verità sulla morte del proprio figlio? Perché se non è la giustizia, poi, a permettere di superare quello che il dolore più grande di un genitore, cosa può farlo?

Una risposta, mamma Manuela, in realtà ce l’aveva avuta quel giorno di 6 anni fa. E quella, secondo le autorità doveva bastare perché il 26 novembre Federico Tedeschi era morto per un malore. Era stato un infarto a stroncare la sua giovane vita. Eppure niente di tutto ciò che era stato detto aveva senso. Non solo perché è lecito avere un dubbio sul fatto che un ragazzo in salute possa morire per un attacco cardiaco, ma anche perché quello stesso ragazzo aveva il volto tumefatto e pieno di lividi. Perché il suo sangue era sparso per tutta la camera. Perché la porta di casa era aperta mentre lui era chiuso nella sua camera.

Domande, queste, che hanno tormentato la madre di Federico Tedeschi per anni. “Ogni poro della mia pelle mi sussurra che Federico è stato ucciso” – Emanuela a Le Iene – “E la conferma ce l’ho proprio dalle condizioni della sua camera”.  E se è vero che quello che dice il cuore di una mamma ha sempre ragione, forse Federico non è morto a causa di un malore. E forse, la riapertura delle indagini, darà finalmente ai genitori le risposte che stanno aspettando da anni.

Chi era Federico Tedeschi

Aveva 19 anni, Federico, quando il suo cuore ha smesso di battere. Sono bastati pochi attimi a porre fine alla sua vita, ai suoi sogni straordinari e a tutte le cose meravigliose che doveva realizzare. È bastata una manciata di secondi a distruggere per sempre il cuore della famiglia.

Cos’è successo a Federico quel giorno di fine novembre di tanti anni fa, lo sappiamo dalle notizie che sono circolate fino a questo momento. Il ragazzo, che aveva 19 anni e frequentava l’Università, viveva insieme ai genitori in una villetta all’Infernetto, un quartiere della città di Roma. È proprio nella sua stanza che è stato ritrovato il corpo senza vita del giovane da sua sorella Ludovica il 26 novembre del 2017.

Quella mattina Federico era da solo in casa. Suo padre era andato a lavoro, mentre la madre era uscita con Ludovica. Ritornate a casa, e convinte che il giovane stesse ancora dormendo, è stata la sorella a caricarsi dell’onere di svegliarlo. Ma è stato allora che ha trovato il fratello privo di sensi sdraiato sul pavimento.

Nonostante l’arrivo tempestivo dei soccorsi non c’è stato niente da fare. Federico era già morto e la causa, a detta di chi lo ha visto senza vita per primo, era naturale. A confermarlo è stato anche il medico legale che ha effettuato la prima autopsia e che ha confermato che si era trattato di un infarto. Eppure, per i genitori del ragazzo, qualcosa non quadra.

Non quadra per mamma Emanuela e neanche per papà, per gli zii e la famiglia intera. Ma le indagini, comunque, vengono chiuse e il caso è archiviato. Nonostante il dolore e la disperazione di una perdita così grande, la famiglia è tormentata da domande senza risposta. Così la mamma sceglie di fidarsi del suo istinto, di scandagliare quei dubbi e di seguirli uno a uno fino a giungere a una conclusione: Federico è stato ucciso.

Chi ha ucciso Federico?

Fino a dove possono spingerci la disperazione e il dolore? Forse in luoghi lontani e inimmaginabili, gli stessi dove andiamo a cercare le motivazioni di quello che accade, anche quando queste sono inspiegabili. Eppure non è questo il caso della famiglia Tedeschi.

Non è stato il desiderio di spiegare l’inspiegabile a non fargli credere che Federico fosse morto a causa di un infarto, ma tutti quei segnali che dicevano esattamente l’opposto. Sono tanti, infatti, gli indizi che mamma Emanuela trova dentro e fuori casa, gli stessi che la portano a non escludere alcuna pista.

Quel 26 novembre del 2017, infatti, quando Emanuela torna a casa insieme a Ludovica trova il cancello di ingresso semi aperto. Non presta attenzione a quel dettaglio, almeno all’inizio, perché crede che suo figlio sia uscito dimenticando di chiudere la porta. In realtà Federico è già morto nella sua stanza al piano di sopra.

Le autorità e il medico legale parlano subito di infarto, ma come mai il volto di Federico era tumefatto? Perché ci sono i lividi sul collo e i denti rotti? Dicono, gli altri, che sia colpa della caduta avvenuta a seguito di un malore. Ma una seconda autopsia fatta sul corpo non esclude che la morte sia stata causata da altro.

Gli altri indizi sono in camera. Ci sono dei segni sulla porta, graffi e pedate. C’è anche il sangue, forse quello di Federico, sparso in diverse zone dell’ambiente. Sul mobile c’è un paio d’occhiali che non appartiene al ragazzo né a nessun altro membro della famiglia. Inoltre, le ciabatte del giovane Tedeschi sono sparite.

Sono tante le altre cose che non tornano, che non coincidono con la versione ufficiale della sua morte. Allora mamma Emanuela, con una disperata lucidità, le raccoglie tutte e conserva le prove per sei lunghi anni. Ma non lo fa in silenzio. Si rivolge a legali, e ad esperti, continuando a chiedere alle autorità di tornare in quella casa.

Insieme a lei anche Luciano Garofano, generale in congedo dell’Arma dei Carabinieri, e i giornalisti delle Iene che proprio a Federico hanno dedicato uno speciale andato in onda il 19 marzo del 2023.

Ma se fosse vera l’ipotesi di omicidio, chi potrebbe aver voluto la morte del giovane diciannovenne romano?

L’altra faccia della verità

Che Federico fosse un bravo ragazzo non lo conferma solo chi lo vuole bene. Appassionato allo studio, e dedito allo sport, il diciannovenne ha sempre condotto una vita normale e tranquilla. Quel 2017, per lui, era l’anno delle nuove esperienze, quelle fatte anche di scoperte e di sessualità.

È stata proprio mamma Emanuela che, indagando sulla misteriosa scomparsa del figlio, ha scoperto il ragazzo aveva un profilo Facebook con un nome fittizio. Quello che c’era sul suo cellulare è stato cancellato il giorno stesso della sua morte, anche se non si sa da chi. La madre, è comunque riuscita a tracciare il profilo della vita privata del giovane romano.

Federico aveva iniziato a nutrire un certo interesse nei confronti del sadomaso. Era proprio per intrattenere conversazioni e scambi di fotografie e video con altri uomini che aveva scelto di aprire quel profilo Facebook, e di tenerlo segreto da tutti. Il suo privato è stato considerato irrilevante dalle autorità, e lo sarebbe anche per noi se non fosse che proprio quella scoperta avrebbe aperto nuove piste.

Durante la puntata speciale dedicata a Federico dalle Iene “Inside”, infatti, è emerso che proprio nei giorni antecedenti alla sua morte Federico stava intrattenendo una conversazione con un ragazzo che gli chiedeva insistentemente di vederlo. E se i due si fossero visti alla fine? E se la pratica sadomaso tra due persone inesperte si fosse rivelata fatale?

Per mamma Emanuela non ci sono dubbi, suo figlio è stato ucciso ed è morto per asfissia. Quello che sappiamo noi, invece, è che dopo sei lunghi anni di ricerca della verità, il caso è stato riaperto e nessuna ipotesi può essere più esclusa.