Cosa faresti ora se non fossi nata in Italia?

Giorgia Surina ha accettato la sfida di ActionAid ed è volata in India. Come lei hanno fatto Chef Rubio, Marco Delvecchio e il Mago Forest

Care lettrici, la stragrande maggioranza di voi è nata in Italia o comunque in un Paese sviluppato. Avete avuto la possibilità di frequentare le scuole dell’obbligo, andare al liceo e all’università. E nonostante la crisi nessuna di voi ha patito la fame o non ha avuto accesso all’acqua potabile o all’elettricità. Insomma, rispetto a quello che succede a milioni di persone (e tra di queste tanti bambini) in continenti come l’Africa, Asia e Sud America, ci è andata davvero di lusso. Diciamocelo.

Avete mai pensato a come sarebbe stata la vostra vita se foste nate altrove? Provate a pensarci. Quante di voi, nascendo in un luogo come il Pakistan o l’Honduras, avrebbero potuto studiare e avere un’occupazione in grado di darvi di che vivere (e non sopravvivere)? Non tutte. Anzi, poche. Purtroppo è quello che succede a tanti bambini e bambine che non hanno nessuna opportunità concreta di sviluppare il proprio talento e sperare quindi in un futuro diverso, un futuro migliore. La loro unica colpa è quella di essere nati in quella parte del mondo in cui i sogni non si realizzano, perché mancano gli strumenti necessari per poterlo fare. Perché quotidianamente si lotta per un pezzo di pane, per sopravvivere.

ActionAid, la ONG da sempre impregnata nella lotta alla povertà, ha voluto lanciare la sfida a quattro personaggi celebri. E da questa idea è nata la webseries “SE FOSSI NATO IN…” che racconta il viaggio di quattro artisti italiani: Chef Rubio, Giorgia Surina, Marco Delvecchio e il Mago Forest, che hanno deciso di accettare la sfida che questi bambini hanno lanciato loro: «Che cosa sareste diventati se anche voi foste nati in…».

 

Quattro artisti, quattro Paesi, quattro sfide, un unico risultato: è il posto dove nasci a fare la differenza, e nascendo nel posto “sbagliato”, nel Paese più svantaggiato, persino il più grande artista non avrebbe potuto coltivare il suo talento se fosse nato in… Kenya, Brasile o India.

I quattro testimonial sono partiti per un viaggio emozionante durante il quale hanno vissuto il quotidiano di questi bambini, mettendosi alla prova in contesti nuovi e lontani dal proprio vissuto. Ognuno, a suo modo, ha cercato di mettersi nei panni di chi non ha avuto fortuna, di regalare ai meno fortunati momenti di felicità e spensieratezza, di vivere con loro l’emozione di un incontro che forse capita una sola volta nella vita.

Tutti loro sono tornati a casa con la consapevolezza che i bambini che hanno incontrato hanno capacità e talento, ma hanno bisogno di un’opportunità concreta per svilupparlo.

Continuate a seguirci: nel corso del prossimo mese condivideremo con voi le 10 puntate della webseries.