Si fa un gran parlare di sostenibilità, ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratta. Cerco di spiegarvelo in modo semplice in questo post.
Indice
Cos’è la sostenibilità?
Innanzitutto, è bene distinguere tra due tipi di sostenibilità: quella ambientale e quella sociale.
La sostenibilità ambientale
In sostanza, la sostenibilità ambientale è quella per cui le aziende si impegnano a ridurre il più possibile il loro impatto sull’ambiente, in termini non solo di emissioni, ma anche di rifiuti. Inoltre, per dirla proprio tutta, se le aziende volessero essere sostenibili al 100% si attrezzerebbero per mettere in piedi processi di produzione circolari. Questo significa che gli eventuali rifiuti vengono trattati in modo da tale da essere riutilizzati come materie prime: in questo modo, l’impatto ambientale si abbassa ulteriormente.
La sostenibilità sociale
Una cosa differente è la sostenibilità sociale: si intende il fatto che l’azienda stia attenta ad una equa retribuzione e a condizioni di lavoro dignitose per tutti i suoi dipendenti, non solo per quelli che lavorano negli uffici in Europa, per capirsi, ma anche per quelli che producono dall’altra parte del mondo. E se la produzione viene delocalizzata e i produttori sono terzisti non direttamente dipendenti dall’azienda in questione? In questo caso, l’azienda dovrebbe eseguire degli audit, ossia delle indagini in loco a sorpresa per vedere come il terzista sta lavorando e se rispetta le normative.
I codici etici
Molto spesso le aziende si dotano di un codice etico, che impone loro questo tipo di controlli: il guaio è che spesso i controlli non vengono eseguiti, o vengono fatti realizzare ad enti certificatori, che, magari, non sono proprio trasparenti. Come fare allora? Meglio acquistare prodotti a filiera corta, ossia che vengono realizzati geograficamente il più vicino possibile. Questo inciderà enormemente anche sui costi logistici di trasporto.
Perché è importante pensare alla sostenibilità?
Finalmente, complice anche la pandemia, sempre più aziende si sono rese conto che il modello di consumo adottato fino ad oggi è sempre meno sostenibile. Stiamo consumando le risorse del pianeta ad un ritmo forsennato, decisamente superiore rispetto a quello con cui queste stesse risorse si rendono nuovamente disponibili. L’overshoot day, il giorno in cui la Terra esaurisce le sue risorse per l’anno corrente, ogni anno si anticipa sempre di più: nel 2021 è stato il 29 luglio.
Non è solo una questione di ridurre la plastica o fare la raccolta differenziata: se non cambia qualcosa, davvero i nostri figli o nipoti potrebbero non fare mai più un bagno in mare.
Cosa possiamo fare concretamente?
Concretamente si può fare molto… e basta davvero poco.
Informarsi
Vivere in modo sostenibile passa da una maggiore consapevolezza di quello che le nostre azioni comportano e informarsi in questo senso è la prima cosa da fare. Cosa cambia per il pianeta se mangio una bistecca in meno alla settimana? E se comincio ad usare la caraffa filtrante o la borraccia invece delle bottiglie di plastica? E se acquisto un abito in meno?
Ridurre i consumi
Che si parli di energia elettrica o di acquisti compulsivi, ridurre i consumi è fondamentale. Questo avrà un impatto positivo immediato non solo sul nostro portafoglio, ma anche sull’ambiente: meno acquisti inutili fatti, dall’alimentare all’abbigliamento, meno energie sprecate.
Scegliere con la testa cosa consumare
Chiedetevi sempre se c’è un’alternativa sostenibile e che produca meno rifiuti. Packaging, produzione, trasporto, imballaggi… tutte quest voci sono potenziali sprechi che si possono evitare. Acquistate da realtà piccole e locali, non fatevi abbindolare da promozioni ed etichette verdi, che possono essere delle efficaci manovre di greenwashing per dirottare la vostra attenzione, facendovi credere che quello che state acquistando sia etico o sostenibile.
E non dimenticate che a volte anche un solo passo è importante: non cadete nel ragionamento per cui “cosa vuoi che cambi, se non lo facciamo tutti, che senso ha che lo faccia solo io?“. Ha senso: comportiamoci da esempio, non solo per i nostri figli, ma anche per amici e conoscenti. Le buone abitudini sono contagiose!