Conclave, fumata bianca e fumata nera: cosa significano e quante ce ne sono al giorno

Nel corso del Conclave, per eleggere il Papa sarà necessario attendere una fumata bianca tra molte fumate nere: ma cosa significano?

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Paola Landriani

Lifestyle Editor

Content e lifestyle editor, copywriter e traduttrice, innamorata delle storie: le legge, le scrive, le cerca. Parla di diversità, inclusione e di ciò che amano le nuove generazioni.

Pubblicato: 6 Maggio 2025 13:04

Dopo la morte di Papa Francesco, la Chiesa cattolica si prepara a un passaggio storico: l’elezione del suo nuovo pontefice. Il Conclave inizierà il 7 maggio e vedrà riuniti nella Cappella Sistina i cardinali elettori, chiamati a scegliere chi guiderà la Chiesa nel prossimo futuro.

Si tratta di un momento che unisce spiritualità, tradizione e anche una certa attesa collettiva: per credenti e non, le immagini che arrivano da Roma nei giorni del Conclave parlano a tutto il mondo. E tra questi simboli, le fumate, bianca o nera, sono senza dubbio il segnale più immediato e conosciuto. Vediamo cosa significano davvero e come funziona la votazione.

Conclave, cosa significano la fumata bianca e la fumata nera

Tra i simboli più importanti e riconoscibili del Conclave ci sono sicuramente le fumate: segnali con cui, dopo ogni votazione, la Chiesa comunica l’esito dei voti al mondo esterno.

Il fumo nero indica che non è stato ancora raggiunto un accordo: nessun candidato ha ottenuto la maggioranza richiesta per diventare papa. Quando invece dal comignolo si alza una fumata bianca, il messaggio è chiaro: è stato eletto il nuovo pontefice.

La tradizione delle fumate risale all’Ottocento, ma è solo dal Conclave del 1914 che si è iniziato a distinguerle in modo sistematico tra bianche e nere. Oggi il colore del fumo è reso più evidente grazie all’uso di sostanze chimiche specifiche, pensate per evitare dubbi o interpretazioni sbagliate. Il sistema è progettato per essere chiaro a tutti: anche a distanza, anche in diretta TV.

I lavori di allestimento del comignolo per il Conclave
Fonte: ANSA
I lavori di allestimento del comignolo per il Conclave

L’annuncio ufficiale dell’elezione arriva poco dopo la fumata bianca, con la storica formula latina “Habemus Papam” seguita dalla presentazione del nuovo pontefice, pronto a sostituire Papa Francesco, che si affaccia dal balcone della Basilica di San Pietro.

Come funziona il Conclave e quante fumate ci sono

Il Conclave si svolge nella Cappella Sistina, a porte chiuse. A votare sono i cardinali elettori, cioè quelli che hanno meno di 80 anni, che attualmente sono 133. Provengono da tutto il mondo e rappresentano le diverse anime della Chiesa. Una volta riuniti, si impegnano a rispettare la totale riservatezza del processo: nessun contatto con l’esterno, nessun mezzo di comunicazione.

Ogni giorno, a eccezione del primo, il 7 maggio, sono previste quattro votazioni: due al mattino e due al pomeriggio. Dopo ogni turno, le schede vengono bruciate e, in base all’esito, si produce la fumata nera o bianca. Le fumate visibili sono quindi due al giorno: una alla fine della mattina, intorno alle 12, e l’altra nel tardo pomeriggio, intorno alle 19.

Per essere eletto, un candidato deve ottenere la maggioranza qualificata dei due terzi. Con 133 elettori, significa almeno 89 voti. Se nessuno raggiunge questa soglia, si continua a votare, giorno dopo giorno, fino a che non si arriva a una decisione condivisa.

Il Conclave può durare poche ore o diversi giorni: tutto dipende dal percorso dei cardinali e dalla loro capacità di convergere su un nome. Dopo la trentatreesima o trentaquattresima votazione, se non si è ancora raggiunta un’intesa, si passa automaticamente al ballottaggio fra i due cardinali che hanno ottenuto più voti nell’ultimo scrutinio.

E mentre all’interno si vota, fuori il mondo intero osserva il comignolo, in attesa di quel segnale che, da secoli, annuncia un nuovo inizio.